Economia

Sostituire completamente il gas russo con il GNL è irrealizzabile (e ci sono grosse problematiche che si finge di ignorare)

Gli Stati Uniti hanno firmato un accordo con l’Unione Europea per la fornitura di almeno 15 miliardi di metri cubi di gas GNL n più, rispetto a quello consegnato nel 2021.Lo riporta Bloomberg.  Questo volume aggiuntivo è sufficiente per il fabbisogno di 5 milioni di case per 15 giorni (Reuters).

Nel 2021, la maggior parte delle spedizioni di gas naturale liquefatto (GNL) in Europa proveniva da Stati Uniti, Qatar e Russia. Questi tre paesi insieme rappresentavano quasi il 70% di tutte le importazioni di GNL in Europa. Gli Stati Uniti sono diventati la principale fonte di GNL in Europa nel 2021, rappresentando il 26% di tutto il GNL (contro il 22% nel 2020) importato dall’UE e dal 27% del dal Regno Unito, seguiti dal Qatar con il 24% e dalla Russia con il 20%. Tuttavia, nel gennaio 2022, gli Stati Uniti hanno fornito più della metà di tutte le importazioni di GNL all’Europa in un mese.

25 marzo (Reuters) – Gli Stati Uniti, il più grande produttore mondiale di gas naturale, vogliono spedire più gas naturale liquefatto (GNL) in Europa per aiutare i loro alleati a rompere la loro dipendenza dal gas russo dopo l’invasione dell’Ucraina da parte di Mosca.

Giovedì, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha promesso che gli Stati Uniti consegneranno nel 2022 in Europa almeno 15 miliardi di metri cubi di GNL in più quest’anno rispetto a quanto pianificato in precedenza, hanno affermato le persone che hanno familiarità con la questione. (Di più )

Questo importo – 15 miliardi di metri cubi (bcm) – si traduce in circa 1,5 miliardi di metri cubi al giorno (bcfd). Per il contesto, 1 miliardo di metri cubi è sufficiente per riscaldare 5 milioni di case degli Stati Uniti per un giorno. (…)

Gli Stati Uniti sono in grado di soddisfare il fabbisogno europeo di gas?

Biden non può comandare le compagnie petrolifere e del gas private a dirottare le attuali forniture, per il semplice fatto che si tratta di aziende che tendono a vendere i loro prodotti dove possono ottenere il prezzo più alto. In altri termini, “i governi non fanno accordi” quando si tratta di dirigere le risorse di petrolio e gas degli Stati Uniti verso paesi specifici, ha affermato Amy Myers Jaffe, amministratore delegato del Climate Policy Laboratory presso la Fletcher School della Tufts University.

Ciò significa che gli Stati Uniti non potranno fare molto per alleviare immediatamente la crisi energetica degli stati europei. E questa crisi è destinata a esplodere poiché l’UE vuole ridurre di due terzi le importazioni di gas naturale dalla Russia quest’anno, scrive Politico.

Nel frattempo, gli analisti energetici affermano che il piano dell’UE di ridurre le importazioni di gas russe di 102 miliardi di metri cubi non è realistico. Nel migliore dei casi, l’Unione Europea potrà sostituire con il GNL dal 50% al 60% di questo volume. Ma anche un tale cambiamento causerà serie tensioni nel mercato globale del gas liquefatto.

Quest’anno, l’Europa, le cui riserve di gas negli impianti di stoccaggio (UGS) si stavano rapidamente esaurendo, “è stata salvata da un inverno caldo in Asia”, ha affermato Michael Smith, CEO di Freeport LNG. Per cui le forniture di GNL “asiatiche” sono state reindirizzate verso l’UE. Tuttavia, il prossimo inverno l’Unione Europea potrebbe non essere così fortunata.

Altra evidenza però è costituita dai prezzi.  Gli esperti hanno notato che a gennaio le forniture di GNL sotto contratto sono diventate più economiche del gas russo. Da un lato, a causa della formula del prezzo, il gas liquefatto costa agli operatori circa 300 dollari per mille metri cubi. D’altra parte, su insistenza degli europei, la maggior parte dei contratti di Gazprom tiene conto delle quotazioni azionarie e a dicembre hanno raggiunto i 2.200 dollari. Ovviamente il gas russo su contratto sarebbe inferiore al GNL su contratto.

Quindi gli USA devieranno le vendite di GNL alla UE?

La risposta ce la fornisce l’agenzia Reuters:” Sì, ma non sarà paragonabile a ciò che la Russia invia in Europa, e ciò sarà in gran parte dovuto a un cambiamento nel percorso delle forniture esistenti. “Prevediamo che le misure a breve termine per sostenere le importazioni europee di GNL dipenderanno dalla riallocazione delle forniture esistenti“, hanno affermato gli analisti di Goldman Sachs.” (…)
“Inoltre, i terminali GNL europei hanno una capacità disponibile limitata per ricevere forniture aggiuntive dagli Stati Uniti o da altri grandi produttori in caso di interruzioni di gas dalla Russia”. ( Di più ).

Quindi il GNL potrà forse sopperire in futuro il gas russo ma solo a questi prezzi, con volumi limitati e con tutte le problematiche legate a questa procedura molto costosa e complessa. 
Relativamente alla complessità e pericolosità delle procedure tecniche, vedi questo breve filmato sulla pericolosità del trasporto e della degassificazione del gas liquefatto:

Direi che non è una grande soluzione. Eppoi, come dice Michetti nel filmato, chi di noi, potendo avere il gas a casa tramite tubo a prezzi inferiori, opterebbe per il GNL? La decisione di andare avanti con il GNL statunitense è da leggersi in chiave solo politica. È da precisare che la politica non è tanto cautelativa, quando fa parte di una offensiva economico militare di contenimento nei confronti della Russia e di dipendenza a Washington da parte dell’Unione Europea. La prova provata che gli USA fanno i loro interessi è che sullo sfondo dell’espansione del gas americano verso l’Europa con evidenti sfumature anti-russe, la fornitura di prodotti petroliferi dalla Russia agli Stati Uniti è aumentata al 16% del volume totale delle esportazioni di petrolio.

Il contrario della pace

Infine, c’è una considerazione non tecnica su questa questione, che è però fondamentale: il riarmo, le sanzioni, la diminuzione di rapporti commerciali e la esplicita denigrazione di un dato paese non è mai il modo migliore per allontanare la guerra; anzi questi metodi attirano la guerra e rinfocolano le tensioni e l’inimicizia. Questo, se i nostri politici sapessero fare il loro mestiere ed agissero in buona fede nell’esclusivo interesse del nostro paese, dovrebbero saperlo.

Se i nostri leaders europei dovrebbero saperlo, è certo che la Casa Bianca lo sa: gli Stati Uniti stanno costruendo la componente economica di una guerra ibrida contro la Russia anche con la prospettiva di entrare in ostilità convenzionali su larga scala. Se tutto questo è interesse degli USA che teme il crollo del dollaro come valuta di scambio internazionale e la perdita dell’unipolarismo, la prosecuzione di un lungo tempo di tensione ed instabilità, è veramente nostro interesse?

La risposta è abbastanza scontata…

Vp News

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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