Spagna: vietate le proteste davanti a cliniche abortive

Secondo la nuova normativa, le persone che protestano contro l’aborto, “forniscono false informazioni sull’interruzione della gravidanza”, pertanto saranno sanzionate e le organizzazioni private dei sussidi statali.

Durante la sessione plenaria di martedì, le autorità della capitale spagnola hanno adottato una legge che autorizza l’imposizione di sanzioni agli enti che organizzano proteste davanti alle cliniche per aborti. Per “gli sforzi per togliere alle donne l’intenzione di interrompere la gravidanza”, compresa la pubblicazione di informazioni online, istituzioni e movimenti devono essere privati ​​dei sussidi dal bilancio di Madrid.

I socialisti co-governanti (PSOE), il gruppo di sinistra Mas Madrid, i liberali del Partito dei cittadini (Cs) e il cosiddetto Gruppo misto. I consiglieri del Partito popolare (PP) di centrodestra e il conservatore Vox erano contrari.

Secondo la nuova normativa sono previste sanzioni per i manifestanti davanti ai centri per l’aborto e agli enti che, secondo la nuova normativa, “forniscono false informazioni sull’interruzione della gravidanza”.

I consiglieri di Vox durante il dibattito hanno sottolineato che la nuova legge si sta piegando, suggerendo presunti attacchi contro le donne in una situazione di mero tentativo di persuaderle ad abbandonare l’intenzione di uccidere i propri figli. Hanno notato che il codice penale ha già disposizioni che sanzionano coloro che insultano o minacciano fisicamente altri cittadini. Hanno sottolineato che punire le persone che la pensano diversamente o mostrano la loro disapprovazione per il cosiddetto aborto è una violazione del diritto alla libertà di espressione, garantito dalla costituzione.

Intanto i membri del partito Mas Madrid, su iniziativa del quale è stata adottata la nuova legge, ritengono che la nuova legge sia una garanzia dell’esercizio del “diritto delle donne all’aborto”.

Fonte: KAI

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