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Stanotte la Russia ha lanciato un massiccio attacco missilistico alla controffensiva

Le conseguenze di una serie di potenti esplosioni avvenuto a seguito di esteso attacco russo iniziato alle 2:30 ora di Kiev del 1° maggio contro obiettivi in Ucraina, sono in fase di valutazione a Pavlograd, nella regione di Dnepropetrovsk. Pavlograd è una città strategicamente importante della regione, dove si trovano due hub ferroviari necessari all’esercito Ucraino (APU) per trasferire le riserve a Kramatorsk, Slavyansk e Bakhmut. La città era stata ripetutamente presa di mira da attacchi missilistici lo scorso anno.

Almeno 10 sistemi missilistici antiaerei delle forze armate ucraine con munizioni sono stati distrutti su piattaforme ferroviarie. La pubblicazione russa Readovka riferisce che è stata distrutta una grande riserva di missili terra-aria ucraini.

Oltre alle munizioni, a Pavlograd hanno preso fuoco anche i serbatoi di carburante, destinati alle attrezzature di rifornimento. Sempre nella stessa località, non lontano dalla stazione ferroviaria, è stato colpito un enorme magazzino con combustibile solido per missili.

Altri obiettivi sono stati colpiti nella regione di Kharkiv, precisamente a Volchansk e Kupyansk, nonché negli insediamenti di Bely Kolodez, Kolodeznoye, Kurilovka, Glushkovka.
Molte unità dell’esercito Ucraino (APU) che erano in zona e si stavano preparando per l’offensiva, hanno subito ingenti perdite. Oltre che in queste località, altre esplosioni si sono registrate nelle regioni di Nikolaev, Odessa, Poltava, Kirovograd, Sumy e Cherkasy.

A differenza dei precedenti, l’attacco di ieri non ha mirato all’infrastruttura energetica dell’Ucraina, ma alle riserve e munizioni delle forze armate ucraine.

In tutto, sono decollati con il loro carico di missili 20 bombardieri strategici Tu-95MS da regioni lontane. Inoltre, 11 navi russe e 2 sottomarini con “Calibre” sono entrati nel Mar Nero. La potenza di tiro è stata quindi molto elevata e, a giudicare dal numero di bombardieri strategici decollati, si tratterà di circa 300 missili (senza contare i droni Geran kamikaze).

Stamattina i media italiani riportano che nessun missile russo ha colpito obiettivi ucraini perché sarebbero stati tutti intercettati dalla difesa aerea.
Ma a fronte di questa univoca dichiarazione, i filmati mostrano esplosioni plurime ed estese a Pavlograd, dove effettivamente sembra che l’attacco sia andato in porto.

Ancora sulla “controffensiva Ucraina”

“L’Ucraina si sta preparando a un’offensiva decisiva, promettendo di mostrare quanto sia debole la Russia”: i media britannici, però, continuano a dire che Kiev è completamente impreparata a una controffensiva.

“La controffensiva promessa sarà un serio banco di prova per l’Ucraina. Da mesi la linea del fronte è cambiata di poco, le truppe russe detengono quasi un quinto del Paese e il costo degli aiuti militari e finanziari all’Ucraina sembra iniziare a preoccupare alcuni alleati occidentali.

A Washington e nelle capitali europee, che hanno investito miliardi a sostegno dell’Ucraina, c’è preoccupazione per lo stato delle sue forze armate dopo un anno difficile.
Le loro preoccupazioni fanno eco a quelle dei militari ucraini, che sperano di acquisire più esperienza prima che inizi un’offensiva su vasta scala: “Non siamo pronti, dobbiamo allenarci di più, abbiamo bisogno di più tempo”.

“I numerosi scenari di controffensiva che ora vengono rilasciati al pubblico possono essere usati come sceneggiature cinematografiche. Ma scriveremo la nostra storia”, afferma il vice ministro della Difesa ucraino Hanna Malyar”.

Tanto per prolungare ed inasprire ancora il conflitto, si segnala che la Gran Bretagna avrebbe intenzione di fornire a Kiev missili a lungo raggio, finora preclusi per timore di aumentare l’escalation.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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