Stato di emergenza serve solo a chi lo chiede, per ora non serve

Si moltiplicano le evidenze che dicono chiaramente che lo stato di emergenza è una forzatura. Prima di tutto è una forzatura legislativa. Come dicono molti giuristi, tra cui l’ex presidente della Corte Costituzionale Sabino Cassese – il nostro ordinamento, in questa circostanza, non lo prevede.

Sabino Cassese: “Perche’ venga dichiarato o prorogato uno stato di emergenza, non basta che vi sia il timore o la previsione di un evento calamitoso. Occorre che vi sia una condizione attuale di emergenza”

L’evidenza è che seppure la circostanza sia stata così straordinaria fino al punto di indurre ad adattare il nostro ordinamento di fronte ad un evento improvviso ed imprevisto, ora il pericolo che lo ha determinato non esiste più oppure non è tale da giustificare l’adozione di questo strumento.

Ovviamente non lo dico io, prendo atto solo di giudizi espressi da eminenti che scienziati, che sembrano non aver riscosso la dovuta attenzione dalla élite politica e dai grandi media, soprattutto televisivi.  In proposito, segnalo un articolo del Giornale che spiega che i positivi che oggi risultino in aumento in alcune località italiane in realtà non sono contagiosi, avendo una carica virale molto bassa.

“Laboratori amplificano il virus”. Solo così ora trovano i positivi. Il retroscena sugli esami dei tamponi per il coronavirus: “Nel rinofaringe è presente una carica virale bassa”
A spiegarlo è Roberto Rigoli, primario di Microbiologia all’Ospedale di Treviso e vicepresidente nazionale dei microbiologi. “In laboratorio – dice in una intervista al Corriere – si fa una amplificazione del genoma virale perché possa essere rilevato dagli strumenti”. (…)  “Questo significa – spiega Rigoli – che nel rinofaringe è presente una carica virale bassa. Potrebbe trattarsi di residui della pregressa infezione, ormai innocui”.

E’ interessante sapere che i nuovi positivi oggi sono scoperti solo tramite una intensa attività di moltiplicazione cellulare in laboratorio, altrimenti le unità RNA del virus sarebbero così rarefatte nei campioni da risultare completamente assenti.

In proposito ci sono sempre più specialisti virologi e medici che confortano tale evidenza. Al prof. Zangrillo che da due mesi dice che l’epidemia è clinicamente assente (vedi qui sul Messaggero),

prof. Alberto Zangrillo: È un mese che in Lombardia non si muore più di Covid. Oggi la mia più grande preoccupazione in campo sanitario è riprendere a curare quei malati che, per colpa di Sars Co V2, trascuriamo da almeno 5 mesi.

Le evidenze di Zangrillo sono confortate anche dal dott. Matteo Bassetti (infettivologo) che dice (La 7):

dott. Matteo Bassetti: “Il Covid 19 ha rappresentato un’emergenza sanitaria soprattutto per il sistema ospedaliero, oggi quegli stessi reparti sono vuoti e speriamo rimarranno vuoti a lungo. Dall’estero i colleghi mi chiedono come mai siamo ancora in stato d’emergenza e io ho difficoltà a dare una spiegazione”. 

Io, coerentemente a queste osservazioni, ho aderito alla petizione contro lo stato di emergenza di Ugo Mattei ed Enrica Senini su Byoblu, datele un’occhiata (ne riporto il testo a margine di questo post). Naturalmente vi suggerisco di partecipare. Il link è questo: https://www.byoblu.com/2020/07/14/no-a-un-nuovo-stato-di-emergenza-firma-subito-ugo-mattei-ed-enrica-senini/?fbclid=IwAR185NygledrlkZxeLNme-H6Xg2xVtGfhLGFwLMtHCGBUIh8Obp049RMylo

Come sempre, contro il virus della disinformazione e dell’autoritarismo – che prospera in situazioni di confusione e di paura -, il metodo per venire a capo,  è l’uso corretto della ragione. Esso parte dall’osservazione della realtà. Ma anche l’osservazione della realtà come dato scientifico è fallace. Perché per capirla bisogna ascoltare e quindi, per prima cosa occorre essere centrati spiritualmente, cioè bisogna essere allenati per riconoscere e sostenere l’innata aspirazione al bello, al significativo, al vero.

Ogni allenamento, richiede lavoro. E la prima cosa di ogni lavoro è dare del tempo.  Se si comincia così, se si faranno le domande giuste, sarà la vita stessa a dire  quali saranno i passi successivi alla propria maturazione umana, che va verso il compimento, che è il compito dell’esistenza di ognuno.

Ci scontreremo sempre più contro un modo di ragionare che va all’opposto di noi stessi. Il potere ne è consapevole e sa che la gente reagirebbe, se potesse. Perciò ‘i manovratori’ stanno immettendo a forza quelle che in fondo sono le linee guida del globalismo e di una società competitiva ovvero in cui solo i più bravi sopravvivono.

Si parla di particolari decisioni in campo economico che si vogliono far passare per ‘tecniche’ – quindi ineluttabili, come 2+2=4 – ma sono solo i passi di strutturare un certo tipo di società che si vuol realizzare basata sulla competizione. Per questo, l’operatività politica in tempo di coronavirus non è circoscritta alle decisioni sanitarie: il governo ha legittimato anche anche decisioni che investono la coscienza, l’educazione  e le scelte responsabili di ognuno. Inutile dire che queste scelte non sono così ovvie come il potere vuol far sembrare, né sono segno di progresso come dice.

E’ per questo che al governo occorre ancora lo ‘stato di emergenza’, e non per il coronavirus. Potremmo dire che il coronavirus è stata una circostanza che accelerato un processo in corso ed è oggi usato ed abusato ‘utilmente’.

patrizioricci by @vietatoparlare

[su_divider divider_color=”#5f5d6e”]

NO A UN NUOVO STATO DI EMERGENZA – petizione proposta da Ugo Mattei ed Enrica Senini

A gennaio Conte ha decretato lo Stato di Emergenza, in forza del quale hanno disposto tutte le ben note limitazioni alla libertà e ai diritti della persona. Adesso vogliono prolungarlo fino alla fine dell’anno. Perché? Ci sono i presupposti? E soprattutto, ti hanno mai raccontato che in Italia lo Stato di Emergenza non esiste, perché la Costituzione non lo prevede? Esiste – questo sì – un’emergenza legislativa, ma è prevista dal Codice di Protezione Civile ed è pensata per quelle situazioni dove la differenza tra una decisione presa o non presa la fanno una manciata di secondi. Si tratta di una norma pensata per i cataclismi, per stanziare risorse e fondi al fotofinish. Per qualunque altro stato di necessità ed urgenza, c’è il Decreto Legge, che produce i suoi effetti anche in 24 ore, il tempo della riunione del Consiglio dei Ministri e della firma del Presidente della Repubblica.

Ma allora, se lo Stato di Emergenza non esiste, e se l’articolo 24 del Codice della Protezione Civile è pensato per eventi calamitosi di origine naturale o derivanti dall’attività dell’uomo che richiedono immediatezza di intervento, perché Conte vuole prorogare una condizione di privazione dei diritti per tutti gli italiani?

Lo Stato di Emergenza è il paradiso del potere, un’occasione irripetibile per sovvertire l’ordine costituzionale ed impedire – ad esempio – ai cittadini stanchi, sfibrati dalla crisi e non più disposti a tollerare oltre misure eccessive e irragionevoli, di protestare e manifestare nelle piazze, il prossimo autunno. Un modo per blindarsi a Palazzo Chigi e rendere il Governo una fortezza inespugnabile. Forse anche un modo – come suggerisce qualcuno – di rendere il processo di appaltazione, molto rapido e conveniente per qualcuno.

La Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, all’articolo 15, dice che i diritti della persona sono derogabili solamente in caso di guerra o di pericolo pubblico che minacci la vita della nazione, ma anche così è necessario seguire una precisa procedura, dove carte alla mano si dimostrano in sede europea le reali necessità di questa richiesta. Procedura a cui il Governo Conte non si è attenuto.

Per questi motivi è necessario scongiurare il prolungamento dello Stato di Emergenza, che Palazzo Chigi sta già cercando di imporre nell’agenda politica. È necessario che una larga maggioranza di cittadini manifesti e certifichi la sua contrarietà, firmando la petizione che un nutrito gruppo di coraggiosi intellettuali, giuristi, avvocati e docenti hanno stilato per noi.

Chi dorme in democrazia, si sveglia in dittatura!

sottoscrivi qui su Byoblu

Leggi la petizione: scaricala cliccando qui.

 

Lascia un commento