Studi confermano una vasta diffusione del virus ben prima dell’annuncio ufficiale in Cina

Il Blog di Patrice Giberte, che segue con attenzione ricerche mediche, evidenze e scoperte misteriosamente poco notate dai principali media dallo scoppio della pandemia, ha pubblicato un nuovo articolo che evidenzia la mancanza di trasparenza nella gestione delle informazioni sulle pandemie, un campo dove spesso emergono interessi contrapposti.

Nel suo ultimo post, Patrice cita fonti affidabili secondo cui “studi confermano una vasta diffusione del virus ben prima dell’annuncio ufficiale in Cina. Queste analisi indicano che l’infezione da SARS-CoV-2 potrebbe essere avvenuta già nel novembre 2019 in Francia“.

Prove di una circolazione precoce di SARS-CoV-2 in Francia: risultati della coorte “CONSSTANCES” basata sulla popolazione
CORRISPONDENZA – Pubblicato:06 febbraio 2021
Volume 36 , pagine 219–222, ( 2021 )

In sostanza in base allo studio linkato qui sopra, sembra che il virus SARS-CoV-2 circolasse già in Europa prima di quanto annunciato ufficialmente in Cina. Uno studio ha analizzato campioni di sangue di 9.144 adulti in Francia, trovando 353 persone con anticorpi contro il virus.

Tra questi, 13 campioni erano stati raccolti tra novembre 2019 e gennaio 2020. Le interviste a 11 di queste persone hanno mostrato che avevano sintomi che potrebbero essere stati causati dal virus o erano state in situazioni a rischio di esposizione al virus. Questo suggerisce che il virus era presente in Europa prima di quanto si pensasse.

Laboratorio Rocky Mountain

Sembra che il laboratorio Rocky Mountain avesse accesso al genoma del virus prima che fosse disponibile al resto del mondo.

Per chi non lo sapesse, il Rocky Mountain Laboratories (RML) fa parte del Programma di Ricerca Intramurale del NIH ed è situato a Hamilton, Montana. Gestito dall’Istituto Nazionale per le Allergie e le Malattie Infettive, il RML conduce ricerche su patogeni di massima contenimento come l’Ebola, nonché su prioni e patogeni intracellulari come Coxiella burnetii e Francisella tularensis1. Il laboratorio opera uno dei pochi laboratori di livello di biosicurezza 4 negli Stati Uniti, oltre a laboratori di livello di biosicurezza 3 e ABSL3/4. Nel febbraio 2020, sono state raccolte immagini al microscopio elettronico del SARS-CoV-2 presso il RML.

Il 22 gennaio 2020, un ricercatore di questo laboratorio ha pubblicato uno studio che usava una parte del virus creata in laboratorio. L’analisi mostra che, basandosi sui tempi conosciuti di disponibilità del genoma del virus, le sperimentazioni descritte nello studio non avrebbero potuto essere completate così velocemente come dichiarato, a meno che il laboratorio non avesse avuto accesso al genoma prima della sua divulgazione ufficiale dalla Cina.

“Un’analisi della sequenza temporale e del flusso di lavoro di questo primo manoscritto, a partire dalla data dichiarata pubblicamente che il primo genoma era disponibile, conclude che gli esperimenti non avrebbero potuto essere completati così rapidamente.

L’ipotesi alternativa è che RML possedesse le sequenze prima del loro rilascio dalla Cina. Le implicazioni di questa conclusione sono immense”.

Questo suggerisce che potrebbero esserci state delle conoscenze precedenti del virus non ancora condivise pubblicamente.image 1221

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