SIRIA – Gli occupanti turchi hanno nuovamente interrotto l’approvvigionamento idrico ad Hasake

Gli occupanti turchi hanno di nuovo chiuso l’approvvigionamento di acqua ad Hasaka, o più specificatamente, hanno privato la stazione di pompaggio dell’elettricità necessaria a funzionare. L‘obiettivo dei turchi è rendere la vita impossibile ai residenti e costringere la popolazione locale ad andarsene, sostituendo la popolazione locale con i filo-turchi (come ad Afrin), inoltre, intende esercitare …

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SIRIA – L’occidente – con l’aiuto della Turchia – infligge ai siriani sanzioni e li priva persino dell’acqua

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I soldati turchi hanno bloccato nuovamente la fornitura di acqua dalla stazione di pompaggio di Alluk (che l’anno scorso avevano bombardato). L‘obiettivo dei turchi  è rendere la vita impossibile ai residenti e costringere la popolazione locale ad andarsene, sostituendo la popolazione locale con i filo-turchi (come ad Afrin), inoltre, intende esercitare pressioni su Damasco e …

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SIRIA – Per il 15 ° giorno consecutivo, i turchi privano più di un milione di abitanti dell’acqua nel governatorato di Al-Hassakeh

Truppe turche e gruppi illegali sotto il loro controllo da mesi stanno perseguendo una politica criminale nei confronti della popolazione della provincia siriana di Haseke, nel nord-est del Paese. Nel silenzio della Comunità Internazionale la città di Hassaké e più di 50 villaggi cristiani assiri nella regione nord-orientale del Paese, sono privati da più di …

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Acqua sporca nelle “guerre pulite” occidentali

Sono ‘inciampato’ in questo articolo del gennaio 2017 che affronta la distruzione delle infrastrutture nelle guerre umanitarie moderne. In particolare che in occasione delle operazioni militare delle guerre ‘umanitarie’ , sono state  massicciamente  e  intenzionalmente degradate le infrastrutture che forniscono acqua alla popolazione , creando o aggravando crisi umanitarie che hanno colpito milioni di civili. Un approfondimento da cui non …

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I ribelli tolgono l’acqua a Damasco come avevano fatto ad Aleppo

Al Qaeda attualmente ha il controllo delle sorgenti che riforniscono Damasco. La vicenda accade nel silenzio più assoluto dei media. E’ dal 22 dicembre che diversi gruppi jihadisti hanno il controllo dell’acquedotto situato a 10 km dalla capitale (ottenuto sopraffacendo i gruppi più moderati). Fonti dirette da Damasco ci confermano che l’azione dei ‘ribelli’ sta […]

Siria: Aleppo senza acqua né luce da 5 giorni

bimbi-tra-le-macerieDrammatico appello dalla città assediata: alla catastrofe umanitaria si aggiunge il rischio chimico

di Patrizio Ricci   (quotidiano on-line La Perfetta Letizia)

Aleppo  10.11.2013 – I militanti dello “Stato di Iraq e Levante” (Da’ech) da 5 giorni hanno occupato la Stazione d’elettricità a gas di Aleppo (situata a 20 km dalla città) ed hanno interrotto l’erogazione della elettricità in tutta la città. L’interruzione della corrente elettrica impedisce l’afflusso dell’acqua nelle abitazioni, la refrigerazione dei cibi e il funzionamento degli ospedali. La situazione per la popolazione, già messa a dura prova da mesi d’insicurezza e precarietà, ora si fa ancora più insostenibile.

Il drammatico appello del vescovo caldeo di Aleppo è stato lanciato da Fides e ripreso dall’agenzia SIR: “Ci sono stati combattimenti alla centrale elettrica di al-Harrarieh, e si è creata una situazione molto rischiosa, visto che in quell’area sono dislocati materiali pericolosi”. Mons. Antoine Audo mette in guardia dalle conseguenze di esplosioni che potrebbe coinvolgere il deposito di idrogeno presente nella centrale e la vicina fabbrica di cloro. Un’eventuale deflagrazione potrebbe generare un effetto domino che libererebbe nell’aria gas tossici con conseguenze letali per la popolazione coinvolta.

Il vescovo rappresenta Aleppo come una città “sfigurata e stremata. Lo si legge negli sguardi dei suoi abitanti. Sono già quasi tre anni che tutti vivono in questo stato di logoramento continuo. Non c’è lavoro, tutti sono impoveriti. Come Caritas Siria (mons. Audo ne è il presidente, ndr) distribuiamo cibo e medicine, assistiamo gli anziani, paghiamo gli affitti per gli sfollati, portiamo avanti attività scolastiche. Il novanta per cento delle nostre energie pastorali è assorbito da questo lavoro di emergenza sociale. Ma non basta mai”.

Mons. Audo riferisce che la situazione sul campo di battaglia è mutata: “Adesso non si capisce più chi sta combattendo contro chi. C’è l’esercito del governo, e poi ci sono le brigate curde, gli islamisti, le bande di fuorilegge, quelli che si definiscono ‘Esercito Libero Siriano’, tutte fazioni in lotta tra loro. In città sentiamo i rumori degli scontri e le esplosioni, ma non sappiamo cosa davvero sta accadendo. Anche se tra la popolazione prevale l’impressione che c’è stato un cambiamento della situazione a livello geo-politico. E che l’esercito governativo potrebbe alla fine prevalere sulle fazioni che lo combattevano”.

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