Tribunale di Bologna: le leggi? Mah

sono-cresciuto-con-genitori-omosessuali1 Autore: Amato, Avv. Gianfranco   Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele  fonte Cultura Cattolica

Ha fatto scalpore la decisione del Tribunale dei Minori di Bologna di affidare una bambina di tre anni a una coppia di omosessuali. Secondo alcuni «non ci sarebbe niente da dire». Peccato che ci si dimentichi dei diritti dei minori e delle leggi che li tutealno, che in questo caso scompaiono come nebbia al sole, il sole del gender e del politically correct.

Facciamo nostro il Comunicato Stampa dei Giuristi per la Vita, che vi invitiamo a leggere e a diffondere
I Giuristi per la Vita contestano fermamente, sotto il profilo giuridico e morale, l’inaudito provvedimento adottato dal Tribunale per i minorenni di Bologna, presieduto dal Dott. Giuseppe Spadaro, con il quale è stato disposto l’affidamento di una minore di tre anni ad una coppia convivente di uomini omosessuali.

Il Tribunale per i minorenni di Bologna ha commesso un gravissimo errore nel considerare tale anomala coppia quale «ambiente familiare idoneo» ai sensi dell’art. 2, primo comma, della Legge 4 maggio 1983, n. 184, in grado di assicurare al minore affidato «il mantenimento, l’educazione, l’istruzione e le relazioni affettive di cui egli ha bisogno».

Il Tribunale per i minorenni di Bologna non ha considerato che l’ammissione dell’affidamento all’interno di una coppia di uomini omosessuali significa privare deliberatamente il minore dell’esperienza della maternità, ed introdurlo in un ambiente sociale che, proprio per l’assenza della bipolarità sessuale, non favorisce il suo pieno sviluppo umano.

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