USA – Biden ha riconosciuto il genocidio armeno

l presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha riconosciuto ufficialmente il genocidio armeno, diventando così il primo presidente degli Stati Uniti a chiamare il massacro di 1,5 milioni ‘Genocidio degli armeni’ (qui la dichiarazione della Casa Bianca). Lo ha fatto usando per due volte questo termine durante il suo messaggio annuale il Giorno del ricordo …

Leggi tutto

Siria: una nuova forza prende il posto dell’ISIS

Le 20 famiglie cristiane armene indicate  nell’articolo che propongo qui di seguito, si riferiscono solo alla città di Tell Abyad situata nella parte nord -est della  Siria (interessata dell’invasione turca). Tuttavia sono  oltre 700 famiglie cristiane recentemente fuggite dalle città di Afrin, Ras al-Ain e Tell Abyad, nel nord della Siria, in fuga dagli attacchi …

Leggi tutto

Appello “NON IN NOSTRO NOME. SOLIDARIETA’ AL POPOLO ARMENO, AL PAPA E AL CATHOLICOS”

Di seguito riportiamo il testo dell’appello che numerose personalità del mondo ebraico, cristiano e laico stanno facendo circolare in queste ore per solidarizzare con il popolo armeno, Papa Francesco e il Catholicos dopo gli attacchi e le minacce turche: [su_shadow style=”left”][su_panel shadow=”none”] NON IN NOSTRO NOME. SOLIDARIETA’ AL POPOLO ARMENO, AL PAPA E AL CATHOLICOS …

Leggi tutto

Erdogan minaccia il Papa: “Non commetta di nuovo un errore di questo tipo”

Papa Francesco nell’omelia del 12 aprile solennità della Divina Misericordia nella Basilica di San Pietro, alla presenza di Catholicos Karekin II e Aram I e del presidente armeno Serz Azati Sargsyan ha detto che lo sterminio di 1.500.000  armeni da parte dei turchi ottomani nel 1915 è stato  “il primo genocidio del 20 ° secolo“, …

Leggi tutto

Il genocidio armeno è stato rimosso dalla coscienza del mondo

Dossier di RAI TRE :

[su_youtube_advanced url=”https://https://www.youtube.com/watch?v=C7P9YsmYehk&feature=related”]video[/su_youtube_advanced]

[su_quote style=”modern-dark”]

 la Turchia odierna non è responsabile di quello è successo a quel tempo, sarebbe come pensare che la Germania attuale abbia la responsabilità del genocidio degli ebrei. Ma c’è chi dice che l’indifferenza di allora abbia forse incoraggiato Hitler ad attuare il suo piano di sterminio contro gli ebrei. Perciò la memoria è importante anche per le future generazioni e non possiamo accettare che simili tragedie vadano addirittura negate.

La differenza è che a differenza dell’olocausto ebraico, riconosciuto e condannato da parte tedesca, quello armeno non è stato né riconosciuto né tanto meno condannato da parte della Turchia attuale, che anzi, in ogni occasione, sia pubblicamente che riservatamente, continua a negare il fatto che sia mai avvenuto un genocidio degli armeni.

Sarebbe logico e giusto riconoscere quello che è stato fatto, ma inspiegabilmente le leggi interne della Turchia  puniscono addirittura chi parla di quei fatti, così la negazione del genocidio nonostante sia ampiamente documentato, impantana una nazione intera che pensa che la sua grandezza debba poggiarsi sulla retorica nazionalista , più che sulla verità. Ma solo la verità fa liberi.

La Turchia merita di voltare pagina, chi in questi giorni torna ad irrigidirsi non va in questa direzione.

Quello che segue, è un articolo del 2013 di Alberto Rosselli ( http://www.storico.org/ ), che ripropongo, vista la reazione scomposta della Turchia ‘sorpresa’ per le parole di Papa Francesco.[/su_quote]

[su_heading style=”modern-2-dark” size=”15″] Il genocidio armeno è stato rimosso dalla coscienza del mondo[/su_heading]

La persecuzione scatenata, tra il 1915 e il 1918, dai turchi nei confronti del popolo armeno residente in Anatolia e nel resto dell’Impero Ottomano rappresenta forse il primo esempio dell’epoca moderna di sistematica soppressione di una minoranza etnico-religiosa.

Una campagna di eliminazione che non scaturì soltanto dell’ideologia, scopertamente razzista, del sedicente Partito “modernista e progressista” dei Giovani Turchi, ma trasse le sue origini più profonde anche dall’innata, anche se inconfessabile, insofferenza che i mussulmani ottomani e curdi di Anatolia hanno sempre manifestato nei confronti di una minoranza cristiana, quella armena, portatrice di valori religiosi e culturali semplicemente diversi.

Ma andiamo per ordine e cerchiamo di capire le motivazioni e la genesi di uno dei più orribili e meno pubblicizzati fenomeni di intolleranza etnico-religiosa del XX secolo.

Lo sterminio degli armeni, verificatosi tra il 1915 e il 1918, in realtà non rappresenta che il completamento di una lunghissima campagna di persecuzioni e di discriminazioni che ebbe inizio a partire dalla seconda metà dell’Ottocento all’interno dei confini del decadente Impero Ottomano.

Tra il 1894 e il 1896 ‘Abd ul-Hamid, l’ultimo sovrano, o meglio despota, della Sacra Porta, diede il via ad un programma di sterminio che, sotto molti aspetti è possibile paragonare a quello nazista nei confronti del popolo ebraico (1).

Fu proprio in questo periodo, infatti, che il governo turco iniziò ad applicare nei confronti degli armeni – già discriminati in molti settori della vita civile ma ancora in grado di sopravvivere più o meno decorosamente – una serie di leggi volte non soltanto a perfezionare l’isolamento civile della minoranza, ma a decretarne e a renderne possibile, in buona sostanza, lo sterminio legale: una manovra che in buona misura venne attuata anche per scaricare sugli armeni – popolo, o meglio nazione, tradizionalmente molto attiva e mediamente colta – la responsabilità dei fallimenti di una politica di governo, quella dei sultani, assolutamente deficitaria ed arretrata.

La persecuzione contro gli armeni, infatti, va anche vista come il risultato di quei complessi e traumatici processi storici che tra la seconda metà del XIX secolo e i primi tredici anni del XX determinarono lo sgretolamento dell’Impero Ottomano.

Leggi tutto

Armeni che rivivono il dramma di tanti anni fa, cacciati dalle loro case e di nuovo in fuga? Non importa il progresso deve trionfare… con il suo carico di sangue e menzogna

Tremila persone sono dovute scappare da una città siriana attaccata dai ribelli antigovernativi, ed è la terza volta in un secolo di Matteo Miele  – ilpost- 24 marzo 2014 Ieri sera, in tarda serata, un amico, tormentato, mi inoltra la lettera di una ragazza armena della diaspora, che vive lontano dal villaggio dei suoi antenati, Kessab. …

Leggi tutto