Il presidente ucraino Zelensky lancia la campagna acquisti a Wall Street

La mattina del 6 settembre il presidente ucraino Zelensky, via video, ha simbolicamente suonato la famosa campanella che dà inizio alle contrattazioni in borsa a Wall Street. In tale occasione, Zelensky ha annunciato che il suo paese è “aperto agli affari”, vale a dire che le società straniere sono libere di venire e sfruttare le abbondanti risorse e …

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STATI UNITI – Vince Biden, vaccino anticoronavirus pronto

Il vaccino statunitense è pronto solo pochi giorni dopo la proclamazione di Biden come presidente. Scrive giustamente Piccole Note: [su_quote]”Avevamo scritto in tante note pregresse che il vaccino sarebbe arrivato dopo le elezioni americane… et voila, oggi la Pfizer annuncia che il vaccino al quale sta lavorando da tempo è pronto ed efficace nel 90% …

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Le banche italiane crollano: vietate le vendite allo scoperto

”Le banche italiane crollano: vietate le vendite allo scoperto”, sì a livello pre-crisi ed aggiungeremmo: ‘nonostante il Q.E”. Proponiamo l’articolo di Zero Hedge sul ‘lunedì nero’ delle banche italiane. Il nostro sistema è retto (artificiosamente) dalle banche (senza distinzione tra commerciali e di investimento) e l’Italia da tempo non ha più una sua politica monetaria …

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Standard & Poor’s, i missili a Kaliningrad e l’impiccato argentino

Stupendo articolo di East Journal: Com’era quella storia? Una farfalla batte le ali e dall’altra parte del mondo… Insomma, ci sono davvero troppe cose che non capisco. Le dico in ordine sparso, chi sappia metterle in relazione, lo scriva. Italia da inferno a paradiso, secondo Goldman Sachs Il 3 gennaio scorso Goldman Sachs dichiara disastrosa …

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Quei computer che rendono folle la borsa

Ed ecco ” i mercati che si spaventano” se noi non facevamo la manovra:

fonte: Di Pierric Marissal  www.humanite.fr Ces ordinateurs qui rendent fous la Bourse

Più della metà delle transazioni finanziarie nel mondo sono automatizzate, realizzate da macchine adatte a eseguire parecchie migliaia di operazioni al secondo. Ancor più dei traders è l’intelligenza artificiale che specula più di ogni altro.

Questi robot sono responsabili del 70% delle transazioni del mercato americano, il 50% di quelle nelle borse e già più del 40% nel mercato europeo. Sono capaci di imparare, di reagire in un nanosecondo per acquistare o vendere e anche di giocare d’astuzia per far sbagliare le macchine dei concorrenti. Queste intelligenze artificiali rappresentano un investimento enorme e solo i grandi gruppi ne traggono profitto, in quello che viene definito trading alta frequenza (HFT). La velocità è il cardine di questa assurdità galoppante. Le grandi banche tentano di affittare gli edifici sempre più vicino alle piattaforme borsiste per collocare le loro macchine e per poter avere il più breve tempo di latenza possibile.

Perché queste intelligenze artificiali giocano d’astuzia e si attaccano tra loro. Nel microsecondo successivo, viene così annullate tra il 90 e il 99% delle transazioni effettuate. Lo scopo: rallentare le macchine della concorrenza che analizzano tutto ciò che accade prima di decidere le loro proprie iniziative. In concreto, tutto ciò può portare a grosse assurdità, come quello che venne chiamato il “flash crack” di Wall Street che giunse come una valanga alle 14 e 42 del 6 maggio 2010. Secondo Nanex (1), una macchina più potente delle altre aveva passato più di 2000 ordini di vendita o di acquisto in meno di 100 millisecondi, annullandoli ancora più rapidamente, ma creando movimenti nelle altre reti di neuroni (27.000 operazioni nei 14 secondi successivi), provocando un mini-crollo di borsa. Tutto questo senza ragione alcuna, giusto per “intrappolare” la concorrenza automatizzata, farla saturare temporaneamente per poter sfruttare un anticipo in seguito. Si può paragonare a una forma di spam massiccio per saturare una casella email, o di un denial of service, due cose comunque illegali.

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