L’organizzazione dei White Helmets è il dopo-lavoro dei terroristi (attenzione immagine di esecuzione di un soldato siriano)

Le prove che i white Helmets siano parte integrante dei gruppi terroristici sono dappertutto, su facebook, sui social etc. Non serve certo la Cia per scoprire una cosa così evidente: gli stessi membri delle varie fazioni jihadiste, non ne fanno un mistero. Solo la comunità internazionale dice di essere ignara di tutto.  Però quando vuole interviene: …

Leggi tutto

Le testimonianze dirette della popolazione da Aleppo est: quartiere Hanano

Nel video qui sopra, alcuni civili negano l’esistenza dei caschi bianchi come unità al servizio per la protezione dei civili. Le testimonianze convergono sul fatto che i caschi bianchi  “lavorano principalmente con i terroristi, non con i civili”

[su_divider]

[su_heading style=”modern-2-blue” size=”18″ align=”left”]I bambini di Djebrine [/su_heading]

Il video che segue è stato realizzato nel Campo profughi Djebrine.  I bambini che vedete bambini sono venuti a parlare con la troupe di Vanessa Beeley poco prima che di salire sugli autobus incaricati a trasportarli a Latakia o nella parte  ovest di Aleppo.

La giornalista scrive: “Guardare nei loro occhi e non fatevi ingannare dai loro sorrisi e risate. La loro infanzia è stata distrutta da quasi cinque anni di governo estremista di al Nusra e alleati. Finanziati dagli Stati Uniti, UE, Regno Unito, Stati del Golfo e sostenuti da Israele, questi gruppi terroristici settari hanno tenuto questi bambini praticamente prigionieri in un regime di brutalità e deprivazione a tutti i livelli, medica, alimentare, umanitaria, ed educativa (le scuole sono state chiuse da 5 anni e vietate le celebrazioni o il culto cristiano – NDR Vietato Parlare) “.

Ora questi bambini possono imparare ad essere bambini di nuovo, ma sempre ma sempre porteranno con sé il ricordo terribile del loro vissuto, che pesa su di loro.
26/12/2016

[su_divider]

[su_heading style=”modern-2-blue” size=”18″ align=”left”]Nessun #WhiteHelmets – Le signore del quartiere Hanano[/su_heading]

Dice Vanessa Beeley: “Nella nostra terza visita al recente liberato quartiere orientale di Aleppo di Hanano abbiamo visto che  cinque scuole hanno riaperto in questo quartiere per accogliere i bambini e dare un’istruzione dopo cinque anni di nulla.

Escluso l’insegnamento estremista effettuato dagli sceicchi salafiti all’interno delle moschee gestite da al Nusra, l’istruzione non esisteva.

Le donne che vedete nel video che segue, sono tra le migliaia che sono tornate alle loro case bombardate e che ora vivono  quella che sentono una reale “libertà” nonostante le difficoltà scioccanti che ora devono affrontare.
Il senso di sollievo ed euforia è palpabile, nonostante il freddo pungente e l’umidità che pervade gli edifici, molti dei quali sono aperti agli elementi atmosferici.
Il video girato il 27 dicembre, 2016

Tutti i video sono stati realizzati dalla giornalista Vanessa Beeley da Aleppo. La Beeley è stata l’unica giornalista occidentale che ha raccontato la liberazione di Aleppo. La BBC ha lasciato la Siria 4 giorni prima della liberazione di Oriente Aleppo, così nessuna squadra televisiva ha rilasciato notizie di prima mano dopo che la liberazione di Aleppo è stata completata. La ragione per cui tutti sono partiti prima è che la storia non si adattava alla narrazione passata fino ad allora.

Qui seguito un’intervista alla giornalista. Sottotitoli in inglese.

Non è stata la Russia o la Siria a colpire la scuola di Idlib: le prove

Il portavove del ministero della difesa russo generale Igor Konashenkov, ha riferito che un aereo senza pilota è stato inviato dalla Russia in volo di ricognizione per indagare sul presunto bombardamento di una scuola  nella città di Hass ( governatorato diIdlib) il 26 ottobre, dove sarebbero morti 22 bambini. I filmati dell’attività ricognitiva, mostrati anche …

Leggi tutto

La vera storia degli ‘elmetti bianchi’, i gruppi di protezione civile di al Nusra

Si presentano come una speranza per tutti di fronte alla popolazione stremata. Per intenderci, fanno quello che i vigili del fuoco fanno in Italia e sono altamente addestrati al soccorso di ‘prima linea’ nelle zone ribelli.  Ma tra i loro compiti c’è anche la propaganda anti-governativa. Per questo, denunciano solo le bombe che cadono dalla …

Leggi tutto