Zelenskyj alla riunione congiunta del Congresso americano

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Zelenskyj si è rivolto al Congresso degli Stati Uniti in una sessione congiunta di entrambe le camere del parlamento. Il suo discorso in inglese è durato circa mezz’ora ed è consistito principalmente in slogan sulla leadership statunitense e assicurazioni sulla “imminente vittoria dell’Ucraina”.

Il premier ucraino ha chiesto ai membri del Congresso di aumentare la pressione delle sanzioni contro la Russia, ha fatto altre richieste di assistenza finanziaria e militare.

Politico riferisce alcuni retroscena: “(…) In una telefonata dell’11 dicembre, Biden ha invitato Zelenskyj a Washington per parlare delle imminenti operazioni sul campo di battaglia e dei modi in cui la sua amministrazione potrebbe continuare a sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro la Russia, ha detto martedì ai giornalisti un alto funzionario dell’amministrazione.

Nelle settimane precedenti a quella chiamata, i funzionari statunitensi erano stati impegnati in colloqui con le loro controparti a Kiev e in Europa su quanto sostegno militare gli Stati Uniti avrebbero continuato a fornire all’Ucraina per aiutarla a combattere durante l’inverno. Kiev ha fatto appello direttamente all’amministrazione Biden per armi più avanzate, armi che secondo loro potrebbero potenzialmente aprire la strada alla vittoria. Ma gli Stati Uniti esitano, frustrando i funzionari ucraini in un momento in cui stanno cercando di avanzare sul campo di battaglia e continuano a respingere le forze russe.

“Hanno bisogno di armi a più lungo raggio per consentirgli di prevenire un’attesa offensiva russa”, ha detto Bill Taylor, l’ex ambasciatore degli Stati Uniti in Ucraina. “Hanno bisogno di un sostegno finanziario immediato per far funzionare il suo governo e sa che il Congresso prenderà decisioni su questi punti questa settimana”.

Durante l’incontro con il presidente USA e la sua squadra di sicurezza nazionale, la delegazione ucraina ha presentato un altro giro di appelli per i sistemi missilistici tattici dell’esercito a lungo raggio, o ATACMS, e i droni Grey Eagle e Reaper, secondo una persona che ha familiarità con le discussioni.

Ma i funzionari statunitensi non sono pronti a muoversi. La Casa Bianca di Biden ha categoricamente rifiutato l’invio dell’ATACMS. I costi per farlo sono alti, dicono i funzionari statunitensi. L’invio di missili a lungo raggio a Kiev potrebbe rischiare di provocare l’uso di armi potenzialmente ancora più letali da parte di Putin all’interno dell’Ucraina”.
https://www.politico.com/news/2022/12/21/zelenskyy-biden-weapons-standoff-congress-00074918

Alcune reazioni alla visita del presidente ucraino Zelensky negli Stati Uniti

USA – Hillary Clinton: “Penso che gli ucraini abbiano dimostrato di essere un ottimo investimento per l’America. Non ci stanno chiedendo di combattere per loro. Stanno combattendo da soli. Stanno chiedendo a noi e ai nostri alleati non solo i mezzi per proteggerci, ma anche per attaccare la Russia. Quindi penso che la visita di Zelensky abbia avuto un effetto positivo. Sono d’accordo con le persone che dicono che questo evento è stato storico”.

Joe Biden: “Forniremo all’Ucraina i più moderni sistemi di difesa aerea, compresi i sistemi di difesa aerea Patriot. Faremo del nostro meglio per assicurare alla giustizia i criminali di guerra russi (Serve provare i crimini, per cui è un fatto presunto) e sosterremo l’Ucraina quanto necessario, il nostro aiuto non si esaurirà”.

Da sottolineare che mentre Biden e Zelenskyj si confrontano, le armi occidentali vengono usate da Kiev su Donetsk e non su obiettivi militari o infrastrutture, ma su ristoranti e locali e abitazioni in centro.

Russia – Ambasciatore russo a Washington Anatoly Antonov:

– la visita del presidente ucraino negli Stati Uniti ha mostrato che né l’amministrazione né Zelensky sono pronti per la pace;
– Kiev e Stati Uniti mirano al conflitto, alla morte di soldati e “legano ulteriormente il regime ucraino ai bisogni di Washington”;
– le tesi apparse sui media americani secondo cui la Russia non mostra interesse a raggiungere la pace sono false;
– durante la visita di Zelenskyj negli Stati Uniti, infatti, è stata annunciata la necessità di sconfiggere completamente la Russia;
– le dichiarazioni concilianti dell’amministrazione americana sulla mancanza di intenzione di entrare in uno scontro con la Russia sono una frase vuota.
Fonte: RT Russian, (http://t.me/rt_russian)

Secondo ciò che documenta la testata Bloomberg, “I russi, sotto il comando del generale Sergey Surovikin, stanno preparando una difesa a scaglioni e aggiungendo reclute ai loro ranghi”. “Mosca potrebbe lanciare nuove offensive nel nuovo anno; fino ad allora, continuerebbe a minare l’economia energetica”.

Cominciano quindi le congetture sul proseguimento delle conflittualità, a margine del fatto che dopo la visita di Zelenskyj a Washington, ci si è resi conto che l’intenzione è amplificare la guerra, contrariamente a quanto si chiacchiera quando ci si riferisce a “pace giusta”. La pace giusta per gli USA, attraverso il capriccio del riconoscimento dei vecchi confini ucraini e ritiro dei russi totale durante negoziati che al momento non assicurano nulla mancando occhio critico ed imparzialità dei Paesi terzi, altro non è che la caduta della Russia e l’avanzamento verso la Cina.

Zelensky a Wahington, l’emissario di Putin a Pechino

Sarà per questo che lo stesso giorno che Zelensky è volato a Washington , Medvevev è volato a Pechino:

https://ria.ru/20221221/mneniya-1840172214.html
https://ria.ru/20221221/mneniya-1840172214.html

VPNews

Congresso del Partito Comunista Cinese, perde la frangia anti-Xi globalista

Al termine della celebrazione del Congresso del Partito Comunista Cinese, che ha confermato Xi Jinping come premier cinese, viene mostrato platealmente la rimozione dal suo incarico di Hu Jintao, il predecessore di Xi Jinping, che era impegnato attivamente con il suo seguito per non far rieleggere Xi Jinping facendo leva sui due limiti al mandato.

Hu Jintao è stato Segretario Generale del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese dal 2002 al 2012 e Presidente della Repubblica Popolare Cinese dal 2003 al 2013, sostituito da Xi Jinping in entrambe le posizioni.

L’agenzia Xinhua riferisce che verso la fine del Congresso “Il politico 79enne, che è stato presidente della Cina dal 2003 al 2013, è stato spinto dal personale di sicurezza ad alzarsi dal suo posto accanto al segretario generale del Partito Xi Jinping nella prima fila del Gran Palazzo del Popolo”.

Dapprima riluttante, l’ex presidente sembra litigare, prima di essere preso per un braccio da un impiegato, che lo conduce all’uscita. Hu Jintao tiene una breve conversazione finale con Xi Jinping e il primo ministro Li Keqiang, a cui dà quello che sembra essere un amichevole colpetto sulla spalla.

Hu Jintao è stato rimosso dal suo seggio poco prima del voto per emendare la costituzione, e nello stesso tempo Xi ha espulso tutti i fedelissimi del compagno Hu dal Comitato Centrale (anche l’attuale capo del il governo della Repubblica popolare cinese, Li Keqiang).. L’emendamento costituzionale rafforza ulteriormente le idee di leadership e il ruolo di leadership di Xi Jinping.

Ore dopo, l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua ha giustificato la partenza dell’ex leader, indicando che Jintao “non si sentiva bene”. “Hu Jintao ha insistito per partecipare alla sessione di chiusura (…) ma durante la sessione non si è sentito bene e la sua squadra, per motivi di salute, lo ha accompagnato in una stanza adiacente così che potesse riposare”, ha aggiunto.

“Ora si sente molto meglio”, ha scritto l’agenzia Xinhua.

Quello che è successo al 20° Congresso difficilmente piacerà a Washington.

Hu Jintao è l’uomo voluto da parte dell’opposizione cinese e uno dei paesi i cui interessi sono dappertutto nel mondo. In particolare, Hu Jintao è il principale agente di influenza del Partito Democratico degli Stati Uniti e guida attraverso il suo popolo, la cosiddetta “Resistenza Komsomol” in Cina . Hu Jintao era pericoloso perché cercava costantemente di minare la leadership di Xi,  corrompendo un numero di delegati per far approvare le leggi da lui auspicate. Chi ora pagherà è chiaro a tutti. Molto rapidamente, Hu Jintao diventerà un politico che non decide nulla e da cui nulla dipende.

Estromesso platealmente e con umiliazione

Il 20° Congresso del Partito Comunista Cinese si è concluso con una vittoria completa per il presidente Xi Jinping, che ha rafforzato la sua posizione. Nello stesso tempo, i suoi avversari subiscono una sconfitta pesante.
In tutto questo Jintao preso sotto le braccia e quasi portato via di peso, è diventato un punto molto simbolico della “faccia perduta” di Hu Jintao.

Il concetto di “faccia”, “salvare” e “perdere” la faccia è uno dei più importanti nella cultura cinese.”Perdere la faccia” può anche essere descritto come perdere il buon nome, la reputazione. In Cina, se vieni trattato con rispetto, la faccia è salva. Se vengono commesse azioni negative nei tuoi confronti, questo è un duro colpo per la tua reputazione.
Ma in cosa consiste in questo caso la perdita di reputazione? Qui l’enfasi è sul simbolismo. Volevi essere amico dell’America? Non hai più diritto di rimanere nelle istituzioni.

Politicamente, quanto accaduto ha lo scopo di dimostrare l’onnipotenza di Xi personalmente e del suo gruppo di sostegno (esercito). L’onnipotenza personale, ancora una volta, non è nella tradizione del PCC, ma Xi ha cominciato a romperla da tempo, abolendo il principio del ricambio dei segretari generali e rimanendo al potere a tempo indeterminato.
La tendenza sembrerebbe avvalorare l’ipotesi di un passaggio da un governo dove il partito diventa meno determinante, a favore della costruzione di un impero cinese basato sul nazionalismo cinese. Xi dà forma a questa tendenza.

Da qui, per favorire la trasformazione, i grandi rimescolamenti (epurazioni) di funzionari. Conseguentemente, ci sarà un inevitabile cambio di vettori nella politica interna (Taiwan) ed estera del Paese. Inoltre, è stato un chiaro messaggio internazionale che avrà un significato profondo per molti anni a venire. La Cina ha voltato le spalle agli Stati Uniti con aria di sfida e questa è la nuova politica del partito.

VPnews

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USA: il Congresso blocca le sanzioni contro il Nort Stream 2

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