La vergogna del MES: l’11 dicembre 2019 un intervento memorabile alla Camera

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#MES e politica italiana non hanno mai avuto grossa armonia tra di loro. Dalla fondazione del “salva-Stati” a oggi, l’Italia non ha ancora ratificato la modifica del Meccanismo Europeo di Stabilità. Tuttavia lo ha preso bene in considerazione, motivo per cui ci troviamo ancora oggi a parlarne. Sì, perché prima o poi si dovrà votare. E allora il gioco delle opposizioni contro il Governo Meloni è quello di chiedere di velocizzare il processo decisionale, mentre la Premier prende tempo.

Ma più ci si avvicina allo scadere, più si alza la tensione alla Camera. Proprio di recente infatti la leader di Fratelli d’Italia ha attaccato Conte e Draghi, precisando poi su quest’ultimo di voler attaccare il Pd. MES e politica italiana non hanno mai avuto grossa armonia tra di loro. Dalla fondazione del “salva-Stati” a oggi, l’#Italia non ha ancora ratificato la modifica del Meccanismo Europeo di Stabilità. Tuttavia lo ha preso bene in considerazione, motivo per cui ci troviamo ancora oggi a parlarne.

Sì, perché prima o poi si dovrà votare. E allora il gioco delle opposizioni contro il Governo Meloni è quello di chiedere di velocizzare il processo decisionale, mentre la Premier prende tempo. Ma più ci si avvicina allo scadere, più si alza la tensione alla #Camera. Proprio di recente infatti la leader di Fratelli d’Italia ha attaccato #Conte e Draghi, precisando poi su quest’ultimo di voler attaccare il Pd. “Mi sono chiesta: – sottolinea alla Camera la #Premier – quando l’Italia ha detto sì alla modifica di questo trattato? Perché io ricordo l’ultimo mandato parlamentare che sulla materia del MES c’è stato, prima di quello ricevuto da questo Governo con questo Parlamento.

Nella scorsa legislatura ci fu un unico mandato parlamentare. E quel mandato parlamentare era del 2019 e impegnava l’allora Governo Conte a non ratificare la modifica del trattato, a non dare l’assenso alla modifica del trattato”. La storia però è nota, e la #Meloni la ricorda: “Lo ha fatto il governo Conte, senza mandato parlamentare e lo ha fatto, udite udite, un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solamente per gli affari correnti, dando mandato a un ambasciatore mandato firmato dall’allora ministro degli esteri del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, senza un mandato parlamentare, senza che ne avesse il potere, senza dirlo agli italiani. E con il favore delle tenebre”.

Tornando allora a quei tempi di scandalo, abbiamo ripescato un intervento del Senatore della Lega, Claudio Borghi. Principale oppositore del MES in questi anni, l’11 dicembre 2019 intervenne alla Camera. L’attacco a Conte, al tempo Premier, è un attacco frontale, senza filtri e tutto da vedere e ascoltare. Tornando allora a quei tempi di scandalo, abbiamo ripescato un intervento del Senatore della Lega, Claudio Borghi. Principale oppositore del MES in questi anni, l’11 dicembre 2019 intervenne alla Camera. L’attacco a Conte, al tempo Premier, è un attacco frontale, senza filtri e tutto da vedere e ascoltare.

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   Posizioni Politiche in Italia

  • Favorevoli alla Riforma: Partito Democratico, Azione, Italia Viva e l’Alleanza Verdi e Sinistra sostengono la riforma.
  • Contrari alla Riforma: La Lega e Fratelli d’Italia si oppongono alla riforma.
  • Indecisi: Forza Italia si mostra possibilista ma chiede di inserire la riforma in un quadro più ampio.
  • Movimento 5 Stelle: Inizialmente contrario, ha di fatto cambiato la sua posizione con il governo Conte, con la subdola procedura evidenziata.
  • Quindi, alcuni partiti, fortemente europeisti, sembrano disposti a sacrificare gli ultimi residui di sovranità italiana in favore di un maggiore controllo da parte delle istituzioni di Bruxelles. Per loro, l’accettazione di una dipendenza totale da un meccanismo come il MES, che potrebbe portare a un commissariamento effettivo dell’Italia in caso di utilizzo, non rappresenta un ostacolo. Questi partiti, infatti, potrebbero non esitare a ricorrere a tale strumento se questo fosse reso facilmente accessibile, quasi come se fosse offerto su un piatto d’argento.

Ieri c’erano gli ‘inciuci’, oggi più nobilmente ci sono ‘costruttori’ e ‘responsabili’

PREMESSA Come sappiamo il senatore ed ex presidente del Consiglio Matteo Renzi ha provocato una nuova crisi politica ritirando dalla coalizione il suo partito Italia Viva, per divergenze sull’utilizzo dei fondi del piano di ripresa europeo contro la crisi Covid-19. Conseguentemente, il presidente del Consiglio Conte non ha più la maggioranza al Senato. L’ incertezza …

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