Libia: a due anni dalla “liberazione” di Enrico Vigna da Osservatorio Internazionale per i diritti
Libia, novembre 2013 – A poco più di due anni dalla “liberazione” dal “regime” di Gheddafi, imposta dalla cosiddetta “coalizione dei volonterosi ” occidentale, può essere illuminante, per capire di quante menzogne e falsità mediatiche ci nutrono, fare il punto sulla situazione nel paese e sul livello di violenza e terrore diffuso nella realtà della vita quotidiana del popolo libico
Cosa ha portato la guerra della NATO?
Enrico Vigna – A poco più di due anni dalla “liberazione” dal “regime” di Gheddafi, imposta dalla cosiddetta “coalizione dei volonterosi” occidentale (leggasi, al di la’ di retoriche e demagogie, paesi aggressori e NATO), può essere illuminante, per capire di quante menzogne e falsità mediatiche ci nutrono, fare il punto sulla situazione nel paese e sul livello di violenza e terrore diffuso nella realtà della vita quotidiana del popolo libico
Soprattutto può aiutare a riflettere sulle manipolazioni usate per fare le “guerre umanitarie” e per i diritti umani, e comprenderne i veri risultati nel concreto della vita dei popoli.
La Libia di oggi è un territorio senza più alcuna legalità, a detta di osservatori internazionali, esperti, giornalisti e testimoni sul campo, Ong come Human Right Watch ed anche l’ONU, nell’ultimo rapporto di quest’anno redatto dalla sua missione in Libia (UNSMIL), hanno denunciato l’uso sistematico della tortura, dello stupro, di omicidi, di indicibili e feroci atrocità perpetrate nelle prigioni e nei siti di detenzione a disposizione delle milizie e delle bande criminali che controllano il paese. Un paese teatro di una vera e propria guerra tra bande jiahdiste e criminali che si sono spartite geograficamente il paese e le sue risorse.
Ogni milizia ha creato una ”giustizia privata”, ogni gruppo di mercenari possiede una prigione privata dove rinchiudere e torturare i propri detenuti.