La Russia afferma di non avere nulla a che fare con l’attacco al porto di Odessa

Le agenzie riferiscono che la mattina del 23 luglio le forze russe hanno lanciato 4 missili contro Odessa. Due di loro sono stati abbattuti dalla difesa aerea, altri due hanno colpito l’infrastruttura del porto. A seguito dell’attacco missilistico al porto commerciale marittimo di Odessa, è scoppiato un incendio in un deposito carburanti ed altri obiettivi …

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Il sito web ucraino “Mirotvorets” pubblica i dati personali di 327 minori come ‘nemici della patria’

Il sito web ucraino “Mirotvorets” ha pubblicato i dati personali di 327 minori che, in vario modo, sembrano accondiscendenti con le forze russe. In particolare, è stata aggiunta al database una scrittrice tredicenne della Repubblica popolare di Luhansk, Faina Savenkova (vedi qui). È stata accusata di aver registrato un videomessaggio ai membri del Consiglio di sicurezza delle …

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Ecco i dettagli dell’accordo per l’esportazione del grano ucraino

I rappresentanti di Russia, Turchia, Ucraina, sotto la supervisione dell’ONU, hanno firmato un accordo sull’esportazione di grano. In realtà, gli accordi sono due. Sono stati firmati due accordi che consentono di esportare via mare il grano dal territorio dell’Ucraina. Perché due? Perché Russia e Ucraina si sono rifiutate di apporre le loro firme in un …

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La Terza guerra mondiale

Con i nuovi sistemi HIMARS e armi sempre più sofisticate, capaci di raggiungere le città interne della Russia e, soprattutto la Crimea, il rischio di una improvvisa escalation nucleare è quantomai reale. Spaventa il fatto che i nostri media siano invece alle prese con la ridicola crisi interna italiana combattuta tra vari partiti di venduti. …

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UCRAINA – Ecco (dai rapporti OSCE) cosa è successo al 16 febbraio 2022 (una settimana prima dell’invasione russa)

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Riporto di seguito dalla pubblicazione di geopolitica Kanekoa, un interessante articolo corredato dalla documentazione OSCE in Donbass, che testimonia come “l’Ucraina ha iniziato a bombardare il popolo di lingua russa del Donbass il 16 febbraio 2022, mentre Joe Biden è andato in televisione e ha detto al popolo americano che la Russia stava per invadere l’Ucraina”. …

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Vaneggiamenti di Mario Draghi in Senato: … gli italiani lo hanno chiesto! Chi non è con me, è contro il paese…

Il discorso di Draghi per ottenere la fiducia è in fondo niente più che una celebrazione del lavoro fatto, con la prospettiva di portare avanti l’ecologismo del CO2, il vaccinismo, la guerra ‘fino all’ultimo ucraino’ (riferisce che Zelensky il giorno prima gli ha telefonato domandandogli “più armi, please”), ed ancora: promette riforme delle pensioni, Pnrr e affini.

In particolare, Draghi asserisce che bisogna mettere mano ancora una volta al sistema delle pensioni che deve ‘essere sostenibile al metodo contributivo (e tutti sanno cosa significa). Altra ‘chicca’: non è possibile protestare contro il rigassificatore di Piombino, a suo avviso si tratterebbe di un impianto sicuro (omette però di dire che tali impianti vanno posizionati lontano dai centri abitati, perché un rigassificatore in caso di esplosione sprigiona una potenza pari a 50 bombe atomiche di Hiroshima).

Poi il Pnrr, ovvero lo strumento di ricatto della UE portato come stendardo delle “magnifiche sorti e progressive”. Draghi lo richiama in maniera soft, dicendo che altrimenti l’Italia non è virtuosa (e si vanta che in proposito sta facendo bene i compiti). Non dice però che il Pnrr è l’esito di una crisi voluta per una pandemia mal affrontata. Per non parlare poi dell’improvvido richiamo ad una virtuosità dello stato italiano che l’anno scorso avrebbe conseguito il +6% di PIL (le analisi economiche si fanno comparative).

La percezione è quella di un discorso grondante di retorica e autoritarismo, tipico di chi se ne infischia delle istituzioni, se non per usarle per realizzare profitti a beneficio di soggetti terzi in una ‘democrazia a metà’. Perché è ormai arcinoto: per non incorrere nei ricatti, le istituzioni italiane devono essere in sintonia con il diktat europeo e del patto Atlantico, anche se ciò significa rinnegare la Costituzione.

Con tali elementi, la sua allocuzione è a tratti surreale.

Il leitmotiv è che non votare la fiducia ha un significato chiaro: una catastrofe. Secondo la sua prospettiva, questo è vero. Perché, lui è legittimamente rappresentante dei cosiddetti poteri forti. Di conseguenza, la benevolenza di quei poteri dipende dalla rispondenza del parlamento. Forte di questa consapevolezza si sente sicuro di muoversi come presidente del Consiglio con gli stessi criteri usati quando era governatore della BCE. 

Per Draghi la legittimità democratica ha infatti due condizioni: l’europeismo e la fedeltà al patto atlantico. Non importa che questa affermazione sia una contraddizione in termini, quando dice che la democrazia italiana “non è subalterna nessuno”. In definitiva nel suo quadro nel nuovo mondo che sostiene, il Parlamento ha solo un compito: ratificare ogni cosa.

A seguire, Draghi accusa i partiti di distinguo rispetto al volere del popolo italiano. In fondo è vero: al dittatore nell’impero romano veniva dato per 6 mesi pieno potere. Il problema è che si trattava della Roma antica, ed anche in quel caso il destino di un simile personaggio sarebbe stato breve.

Il suo discorso diventa ancor più surreale quando, in conclusione, rivolgendosi ai parlamentari, ripete più volte in modo stentoreo: “siete pronti a ricostruire questo patto? Siete pronti… ?“. Mi ricorda il ‘siete pronti a rinunciare a satana…”, ma quella era una cosa seria, era la riconferma delle promesse battesimali.

Si riferiva ovviamente a rinnovare la fiducia a lui, perché “lo vogliono gli italiani”. Si fa una certa fatica a credere che si tratti dello stesso personaggio che da Bruxelles supportava le riforme lacrime e sangue giustificate da quel famoso ‘lo vuole l’Europa’ e che ha chiuso i conti bancari ai greci. Fa una certa impressione vedere ha fatto questo con la stessa disinvoltura con cui ora dice che è necessario concedere linee di credito all’Ucraina a tempo indeterminato.

Al ‘siete pronti?” come un invito perentorio alle armi, è seguita: “… questa risposta non la dovete dare a me ma a tutti gli italiani”. Perché ” … lo chiedono gli italiani”.

In definitiva, è come se lui dicesse che il parlamento, se non ottempera, è di per sé delegittimato. Le parole di Draghi sono categoriche: se il Parlamento non si conforma alla sua parola, è di per sé delegittimato e si assume l’onere delle conseguenze che sa non tarderanno a venire. 

È come se Draghi si lamentasse, sorpreso ed irritato, di una certa resistenza. Come è possibile che questo avvenga nonostante tutti gli addomesticamenti e sotterfugi dei media e dei mezzi di distruzione di massa?
Chissà perché ascoltando Draghi, oggi ho ripensato ad Oettinger quando ha detto che ‘i mercati insegneranno agli italiani a votare’. Evidentemente non aveva detto tutta la verità: in realtà non sono i mercati a insegnare, ma chi li dirige.

Alla fin fine, il discorso di Draghi più che una richiesta di fiducia di un dimissionario mi pare ‘un cazziatone’ ed una delegittimazione al Parlamento riunito. Sì, per la prima volta nella storia repubblicana il presidente del consiglio non chiede la fiducia ma è disposto a darla: a patto che il parlamento corregga la sua deriva “antidemocratica” e giuri fedeltà.

Si sa, sottrarsi alla parte buona della storia, è pericoloso. Ne conosciamo molto bene i metodi di persuasione.  E sappiamo che ogni altro pensiero, fuori dal sistema è considerato dallo stesso arbitrario, persino pericoloso.

Ma ‘noialtri’ speriamo sempre nell’Imprevisto.

VPNews

New York Times: “Zelensky prende di mira il nemico nascosto: gli ucraini aiutano la Russia”

 Zelensky ha improvvisamente rimosso Ivan Bakanov il responsabile della SBU (era un fedelissimo di Zelensky) e il procuratore generale dell’Ucraina Irina Venediktova. Il presidente ucraino li ha indicati alla stregua traditori. Bakanov è stato nominato capo della SBU il 29 agosto 2019.  In precedenza, ha guidato il partito del Servo del popolo e il quartier …

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