L’FMI offre una spiegazione alternativa riguardo all’inflazione

inflazione

Secondo l’FMI, l’aumento dei profitti aziendali è la principale causa dell’inflazione in Europa negli ultimi due anni. I profitti rappresentano il 45% degli aumenti dei prezzi, mentre i costi di importazione rappresentano il 40%. Tuttavia, gli economisti dibattono ancora sulla relazione tra profitti e inflazione.

Rapporto dell’ FMI: Mosca è rimasta indenne alle sanzioni

rapporto dell fmi mosca e rimasta indenne alle sanzioni

Dopo una perdita del PIL inferiore alle attese nel 2022 del -2,1%, la Russia è sfuggita alla rete delle sanzioni della NATO e secondo le proiezioni del FMI vedrà una crescita dello 0,3% nel 2023 . I sostenitori dei media occidentali, scioccati da questo sviluppo, si chiedono come potrebbe essere? (Il rapporto nel video inizia al minuto 15:43).

Solo pochi mesi fa, i leader politici e gli economisti tradizionali si aspettavano la completa distruzione fiscale della Russia, lasciando la nazione in rovina economica e ponendo fine a ogni possibilità di una continua presenza militare in Ucraina. Joe Biden si è impegnato a minare gravemente l’economia russa, affermando che Vladimir Putin “non aveva idea di cosa sarebbe successo”. Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire aveva predetto il collasso russo, solo dopo la prima ondata di sanzioni occidentali. In definitiva, la propaganda ha oscurato certe realtà economiche che avrebbero dovuto essere ovvie, non tenendo conto delle immense risorse esistenti nell territorio russo.

Lo sviluppo della resilienza economica russa non è una sorpresa per i media alternativi, che un anno fa hanno sottolineato che i principali partner commerciali della Russia, tra cui Cina, India e Brasile, costituiscono un terzo della popolazione mondiale e circa il 24% del PIL globale. Questi sono paesi che basano l’economia sulla produzione e producono gran parte delle merci mondiali. La Russia è ricca di materie prime e risorse tra cui petrolio e gas naturale e non è sorprendente che i suddetti grandi paesi produttori globali hanno colto al volo le opportunità commerciali redditizie offerte da Mosca alle nazioni disposte a ignorare le sanzioni occidentali.

Lungi dal recidere le relazioni commerciali tra le nazioni BRICS, gli sforzi degli Stati Uniti e della NATO per condurre una guerra economica sul conflitto ucraino hanno invece avvicinato i paesi. I BRICS sono ora impegnati nel commercio bilaterale che taglia fuori il dollaro USA come valuta di riserva mondiale e la Cina sta perseguendo legami militari più forti con la Russia oltre ad aumentare gli acquisti di merci russe.

Dato il crescente potenziale di future ostilità tra Stati Uniti e Cina, gli stretti rapporti della Cina con la Russia potrebbero ostacolare la difesa di Taiwan o di altri alleati nel Pacifico. In altre parole, il governo degli Stati Uniti ha potenzialmente sabotato i propri interessi.

Il recente rapporto del Fondo Mondiale Internazionale (FMI) sulla salute economica globale indica che la Russia, nonostante tutte le affermazioni dei media di una catastrofe imminente, è relativamente indenne alle sanzioni e alla rimozione dalla rete SWIFT. Indipendentemente quale “parte” si sostenga nel conflitto in corso in Ucraina, bisogna ammettere che le armi finanziarie sono state per lo più inefficaci. Piuttosto, ciò che le sanzioni hanno rivelato è che un consenso globale sull’Ucraina semplicemente non esiste, e questa realtà è contraria alla narrativa prevalente che è stata raccontata al pubblico nell’ultimo anno.

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