La Libia conosce nuove libertà: ”Uccidere Gheddafi è un nostro diritto”

Così disse allora la nuova dirigenza libica. Era il 20 ottobre 2011: Gheddafi  venne ucciso in una operazione concertata tra Nato e ribelli mentre fuggiva da Sirte. Fu la prima delle 'nuove' libertà. A distanza di tre anni, è rimasta l'unica:  la Libia è un paese devastato, senza un governo, in mano alle bande jadiste …

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Da "La Bussola Quotidiana" Siria, il grande gioco

Siria, il “grande gioco” di Gianandrea Gaiani  08-02-2012 La crisi siriana somiglia sempre di più a quella libica dello scorso anno, con la differenza che il caos che da mesi domina l’ex regno di Muammar Gheddafi non sembra avere insegnato nulla all’Europa, che affronta le crisi del mondo arabo semplicemente sostenendo la strategia di Washington …

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Gli stereotipi dell’informazione e i passaggi di potere dettati dallo strapotere finanziario globale.

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autore: Patrizio Ricci fonte: wikinews Dopo aver assistito alle immagini scioccanti dei giorni scorsi a Piazza Tahrir in Egitto, continuare a chiamare gli eventi di protesta e agitazione nel Medio Oriente e nel Nord Africa “primavera araba” (con improbabili distinzioni) rappresenta una semplificazione eccessiva della realtà, una menzogna, una forma di violenza. È essenziale nominare …

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Quello che mi spaventa della crisi libica è la mancanza di giudizio, eppure: "Siamo qui con la consapevolezza di una chiamata comune a vivere insieme in pace, quale profonda aspirazione che risuona incessantemente nei nostri cuori"

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guerra civile o guerra su commissione?

Quello che mi spaventa della crisi libica è la mancanza di giudizio. Il giudizio espresso anche da parte dei più ben disposti e non schierati aprioristicamente va dove deve andare.

Mi spiego: abbiamo visto un uomo  trasformato improvvisamente nel male assoluto, tale da giudicare “legittimo” ucciderlo,  infine abbiamo visto  lo stesso uomo in fuga e catturato dopo aver cercato di ucciderlo con le bombe,  quindi è stato umiliato, seviziato, devastato,  uomini si sono compiaciuti di vederlo agonizzante per vederlo soffrire, per puro odio,  infine giustiziato, e poi esposto in pubblico come un trofeo: questo fa smuovere anche le menti più ingessate.

E così avviene, e immediatamente però seguono i “distinguo”, si dice che le guerre sono tutte brutte, che nelle guerre non ci sono regole, e che poi in fondo “si sa cosa accade purtroppo nelle guerre civili”, si considera puntuale “ce lo ricordiamo Mussolini a piazzale Loreto”, etc..  Il paragone è però demenziale, sono situazioni del tutto differenti, sono situazioni che dividono, Avviene proprio ciò che i manipolatori del pensiero, i manovratori del potere, vogliono sentir dire.  Infatti quelli che hanno preparato questa guerra (un cosa così si pianifica non si fa da un giorno all’altro)  non vogliono certo negare che l’uccisione di Gheddafi sia stata atroce, no altrimenti tutti si ribellerebbero, no invece dicono: “apriremo un’indagine..”. Non c’è ipocrisia più grande per innumerevoli  ragioni, eccone alcune:


Non si è trattato di guerra civile

la guerra in Libia non è stata una guerra civile, migliaia sono stati i contractors e gli infiltrati dall’estero, gente specializzata per dar man forte ai cosiddetti “ribelli” una minoranza che non esprime la maggioranza del paese. La guerra civile è iniziata quando la Nato ha messo in atto il proprio intervento e quando parte della popolazione si è schierata con Gheddafi.

Se questo è avvenuto, se cioè anche i “civili” hanno preso differenti posizioni, è perché la comunità internazionale rappresentata dalla coalizione di “volenterosi” (così si è autodefinita) si è schierata con una parte mettendo in atto una guerra senza quartiere per il totale annientamento di una parte rappresentativa della società civile. Strana guerra civile, veramente singolar con satelliti spia e risorse incalcolabili tutte schierate solo da una parte.

Lo stato della Libia: agglomerato di realtà tribali diverse tra loro: facile scatenare una rivolta

la rivolta era iniziata per l’emancipazione di una singole porzioni di territorio dello stato libico, all’inizio gli “insorti” erano ben pochi, quello che che è avvenuto, è stata l’esplosione di una rivolta armata, profittando del clima nato a seguito delle “primavere arabe” negli stati limitrofi e del clima di forte compiacimento occidentale, e non ultimo appoggi, incoraggiamenti e connivenze dirette. La rivolta è avvenuta in Cirenaica ed era avvenuto altre decine di volte nel corso degli anni in una società con forte connotazione tribale, le cui componenti erano  state sempre perennemente in conflitto tra loro.

Non è avvenuta una sollevazione popolare ma un colpo di stato

Ancora oggi, la convinzione corrente della gente (ma quel che è peggio anche di chi decide il destino di intere nazioni) è che “ucciso Gheddafi il problema è risolto”: in realtà ci sono milioni di Gheddafi che sono i suoi sostenitori, e non sono mostri come si vuol far credere, settari, una immensa associazione a delinquere, di questi non se ne tiene minimamente conto, e si sta tentando (con successo) la totale eliminazione fisica e/o politica, prima “delle libere elezioni” (ma già prima delle elezioni si è scelto la shaaria?).

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LIBIA: Gheddafi in fuga su Jeep francese, ma Sarkozi già pensa ad investimenti per la ricostruzione

fonte Mediapolitika di Alessandra Vitullo Imbarazzo all’Eliseo nel dover inseguire il dittatore Gheddafi in fuga a bordo di un suv, gentile cadeau del governo francese. Sarko liquida la stampa con un secco “no comment”, ma dalle informazioni che si leggono dal giornale online Mediapart, sembra che fu proprio Sarkozy, nel 2007, in veste di ministro …

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La Primavera di al-Qaida

Possiamo divagare all’infinito sul destino della “primavera araba” … del fallimento o del successo, “primavera araba” compromessa e spenta o, al contrario, sempre attiva e pronta a divampare di nuovo, ecc. Al contrario, alcune gravi verità cominciano ad emergere, e sono l’effetto diretto di questa “primavera araba“. Questo è il caso di Michael Scheuer, che …

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Gli USA confermano il ruolo di al-Qaida nella guida dei ribelli. Gheddafi l’avrebbe contattata

L’amministrazione Obama ha finalmente riconosciuto il 31 agosto, che elementi di al-Qaida combattono nelle file dei ribelli libici, nella caduta, la scorsa settimana, di Tripoli. Ciò è avvenuto con una nota prudente dall’ufficio del consigliere sul terrorismo del presidente Barack Obama, John Brennan: “Alcuni membri del LIFG [propaggine libica di Al Qaida, il Gruppo Combattente …

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