Siria, tra rivoluzione e guerra mediatica

autore: Naman Tarcha – pubblicato su http://www.immezcla.it/component/k2/item/194-siria,.html L’analisi del giornalista Naman Tarcha, siriano di Aleppo, laureato in Comunicazione a Roma, vive e lavora da anni in Italia. Ricercatore, osservatore, ed esperto di Mass Media e Cultura araba, e dell’area mediorientale. Sull’onda della cosidetta “primavera araba” che ha portato dei forti cambiamenti nella regione, anch’io come …

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Chi vuole la guerra non vuole il bene della Siria

«Chi vuole la guerra non vuole il bene della Siria». «Noi cristiani siriani, venduti dall’Occidente per il petrolio» http://oraprosiria.blogspot.it/2013/08/chi-vuole-la-guerra-non-vuole-il-bene.html martedì 27 agosto 2013 Mons. Silvano Maria Tomasi, nunzio apostolico-osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite a Ginevra, boccia senza sconti qualsiasi opzione militare per la Siria. Rilancia la via diplomatica e l’allarme per …

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SIRIA. RETE NO WAR: “AGIAMO CONTRO UNA NUOVA GUERRA IMPERIALISTA SENZA PROVE”

fonte: No War Roma Siria. Senza sapere che cosa è successo e chi è stato, applicando il principio di colpevolezza senza prove a dispetto del cui prodest, gli Usa  e le altre potenze rivendicano la necessità di un attacco diretto alla Siria parlando di “oscenità morale del regime siriano”. L’oscenità morale è questa guerra. Chiediamo …

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Le conseguenze taciute dai nostri media della guerra in SIRIA

Aleppo 14 marzo 2013   – fonte: ora pro Siria (leveilleurdeninive )

La guerra è un disastro generale.
Riempire un foglio di carta con le miserie della guerra di Siria è singolarmente desolante. La desolazione sarà ancora più grande quando il conflitto finirà. Tutti i protagonisti si dovranno allora porre questa riflessione: “ che vantaggio abbiamo ricavato da questa guerra?” Questa può essere la domanda più temibile, che ciascun dirigente di un grande paese dovrà porsi rapidamente. Se non lo faranno. la domanda li colpirà più avanti come una frustata e allora saranno tutti, colpevoli e innocenti, preda del rimorso e della tristezza di non aver saputo risparmiare al popolo siriano le conseguenze di questa terribile tragedia.

Chi è normalmente dotato ed istruito non può eludere questa domanda che certamente è uno slancio dello spirito ma anche e soprattutto una reazione d’emergenza mentre domina l’indifferenza.
In una guerra, nel breve termine, gli assassini si illudono, non percepiscono le conseguenze dei loro misfatti; i loro amici sequestratori di ostaggi, i loro cugini trafficanti, i loro vicini speculatori e i loro zii che li sponsorizzano si illudono parimenti, ma a lungo termine le conseguenze appaiono ai loro occhi come una fotografia sotto l’azione dello sviluppatore.

La guerra libanese ci ha mostrato lo scacco su tutta la linea di una guerra intestina. Proprio come il Libano, la Siria era bella e si risveglierà sfigurata. L’ambiente migliorava, diventerà irriconoscibile.
Il vicinato era familiare, diventerà estraneo. Le persone colte che arricchiscono il popolo con il loro sapere e elevano gli umili con la loro virtù, lasceranno il posto a degli incolti che non conoscono altro se non il maneggio dei soldi .
Quelli che avranno lasciato il paese , nella speranza di trovare una terra di rifugio , si renderanno conto di appartenere ad una minoranza culturale che avranno scelto in luogo della minoranza confessionale a cui appartenevano a casa loro, in Siria; questo paese ormai disorientato e squilibrato per la partenza delle sue minoranze, si ritroverà in mani incolte e disamorate.

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Rete 'no war': 12 dicembre 2012 Mobilitazione internazionale contro la guerra in Siria

no war1

Vietato Parlare.it appoggia la manifestazione a Roma del 12.12. 2013 organizzata dalla rete NO WAR per la pace in Siria , questo è il comunicato:

I partecipanti al Social Forum Europeo di Firenze e la Rete NoWar Roma si mobilitano contro la guerra in Siria.

9 dicembre 2012 – Rete NoWar Roma

Mercoledì prossimo, 12/12/2012, inizia la MOBILITAZIONE INTERNAZIONALE CONTRO LA GUERRA IN SIRIA, in concomittanza con la vertenza, a Marrakech, dei cosidetti “paesi amici della Siria” che potranno deliberare in quella sede un intervento militare nel paese levantino.  Contro questa eventualità, i partecipanti al Social Forum Europeo di Firenze lanciano il loro Appello per una Riconciliazione tra le parti in lotta e per un processo di riforma dello Stato.  Dal canto loro, gli attivisti della Rete NoWar chiamano a raccolta a Roma, il 12.12.2012 dalle ore 16 alle 18,  tutte le organizzazioni e tutti i cittadini a favore della pace, per un sit-in che si terrà di fronte alla Tomba del Milite Ignoto (Altare della Patria, piazza Venezia).  

Seguono i testi diramati dalle due organizzazioni, visibili anche cliccando sui seguenti link:
— Assemblea Social Forum:   www.interculture.it/siria/app_sfe.htm
— Rete NoWar – Roma:   www.interculture.it/siria/terziwar.pdf

1) L’Assemblea sulla Siria tenutasi al Forum Sociale Europeo 2012 (Firenze) ha lanciato il seguente Appello da diffondersi per il 12 dicembre, intitolato: “Il conflitto siriano e le sue sfide ai movimenti per la pace: promuovere il cessate il fuoco e una pace giusta; sostenere la riconciliazione”.

12/12/12, mobilitiamoci per la Pace – siamo il 99%, fermiamo la guerra in Siria!

Dieci anni dopo la mobilitazione di milioni di persone contro l’invasione in Iraq, la Siria assume un’analoga importanza per i movimenti contro la guerra.
[pullquote]Bisogna spingere le Istituzioni e i Governi a lavorare per una pace giusta, invece di pianificare interventi armati o appoggiare le fazioni in guerra. Bisogna costringerle a terminare le forniture di armi e supportare invece la riconciliazione, offrendo spazi sicuri d’incontro e negoziato tra le parti. Bisogna agire verso le Nazioni Unite, e in particolare verso l’Unione europea, immeritatamente insignita del premio Nobel per la Pace. Qui il ‘volantino diffuso in occasione della mobilitazione‘ [/pullquote]

C’è un regime le cui forze armate bombardano le città e sparano ai manifestanti per la democrazia; ci sono forze d’opposizione che propugnano la lotta armata sostenute da potenze straniere; ci sono fazioni responsabili di terrorismo e violazioni dei diritti umani.

Come possono i movimenti sociali appoggiare una via nonviolenta verso la democrazia e la riconciliazione?  Mercoledí 12/12/12 inizia la mobilitazione comtro la guerra in Siria! Un immediato cessate il fuoco è necessario. La grande maggioranza della gente vuole la pace e uno stato autenticamente democratico.

Un processo di riforma dello Stato va avviato da tutte le componenti della popolazione. I gruppi religiosi ed etnici devono essere protetti, con
attenzione per i rifugiati e protezione per le minoranze, in partenariato coi paesi circostanti dove il conflitto rischia di dilagare.

Bisogna spingere le Istituzioni e i Governi a lavorare per una pace giusta, invece di pianificare interventi armati o appoggiare le fazioni in guerra. Bisogna costringerle a terminare le forniture di armi e supportare invece la riconciliazione, offrendo spazi sicuri d’incontro e negoziato tra le parti. Bisogna agire verso le Nazioni Unite, e in particolare verso l’Unione europea, immeritatamente insignita del premio Nobel per la Pace.

Bisogna aprire il dialogo con la società civile siriana, che lotta con mezzi nonviolenti per i diritti umani, la democrazia e la giustizia sociale.
Accompagnarla nel corso del prossimo decennio, a cominciare dal Forum Sociale Mondiale di Tunisi del 2013 e dall’evento mondiale per la pace di Sarajevo nel 2014.  Lì potremo ascoltarne la voce, favorirne il contatto con la società civile internazionale, condviderne i programmi di formazione, il sostegno agli obiettori di coscienza, lo sviluppo dei media indipendenti. Elaborare insieme azioni di speranza, come la piantumazione in Siria  dell’albero sopravvissuto all’atomica, il caco di Nagasaki. Trovare il modo per assistere i rifugiati nei campi profughi all’estero e in patria, vere prigioni a cielo aperto. Per portare aiuto e solidarietà alla popolazione per prevenire anche una nuova escalation di guerra, questa volta contro l’Iran.

I promotori del panel sulla Siria al Social Forum Europeo di Firenze

2) La Rete NoWar darà lettura al seguente Appello, durante il sit-in indetto per il 12.12.2012 (ore 16-18) a piazza Venezia, di fronte alla Tomba del Milite Ignoto:

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"Sulla Siria troppa superficialità da parte dei media"

Secondo Aiuto alla Chiesa che Soffre la situazione reale è molto più complessa «I siriani sono indignati. Quando leggono le notizie riportate nei nostri Paesi si sentono ingannati e usati, e credono che l’Occidente insegua unicamente i propri interessi». Padre Andrzej Halemba, responsabile internazionale di Aiuto alla Chiesa che Soffre per la sezione Asia-Africa, ha …

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Goodfortune archives vaartha : telugu newspaper,telugu newspaper.