Cancellare i cristiani di Siria e Iraq per Riassociare Medio Oriente: condizione essenziale per uno scontro di civiltà?

fonte: Globalresearch di Mahdi Darius Nazemroaya Storicamente, l’ Oriente (il Levante) è il luogo di nascita del cristianesimo e delle più antiche comunità cristiane che hanno vissuto in esso e per tutto il periodo detto della “Mezzaluna Fertile” dall’inizio della storia cristiana. I primi cristiani si chiamavano “i seguaci” o persone del «Cammino», prima di …

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Il documento segreto che dimostra come la “primavera araba” sia stata provocata dagli USA

Al Manar, 14 giugno 2014 (trad. ossin) – Sonia Baker Un documento reso pubblico da un think tank statunitense rivela che la “primavera araba” non è stata affatto un movimento spontaneo di popolazioni avide di cambiamenti politici, ma davvero una riconfigurazione a lungo valutata e orchestrata dall’amministrazione statunitense. L’organizzazione Middle East Briefing (MEB), che si …

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The Indipendent sbugiarda Obama che vuol mandare aiuti ai ribelli mentre l’Iraq gli chiede aiuto…

Non sono così moderati i ribelli siriani “moderati” in Iraq… The Indipendent sbugiarda Obama che vuol mandare aiuti ai ribelli siriani mentre l’Iraq è proprio contro di essi che gli chiede sostegno. di Patrizio Ricci – La Perfetta Letizia News 24 La guerriglia siriana ha assunto un carattere preminentemente radicale religioso e sta infiammando anche …

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Arcivescovo Moshe: “i governi occidentali ed europei che spesso parlano dei diritti umani in maniera intermittente e interessata”

Qaraqosh (Agenzia Fides) – Qaraqosh è quasi una città fantasma. Più del novanta per cento degli oltre 40mila abitanti, quasi tutti cristiani appartenenti alla Chiesa siro-cattolica, sono fuggiti negli ultimi due giorni davanti all’offensiva degli insorti sunniti guidati dai jihadisti dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (ISIL), che sottopongono l’area urbana al lancio di …

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Siria: l’avanzata dell’ISIS e il fallimento dell’occidente

FONTE: PAPABOYS a cura di  Francis Marrash * Le fonti dell’articolo sono tratte da: Sebastiano Malamacco per geograficamente. Ad una prima e superficiale lettura, l’avanzata dell’ISIS in Iraq potrebbe essere letto come l’ultimo segnale, forse il più preoccupante, del completo fallimento della politica statunitense in Medio Oriente. Una politica che ha portato ad abbattere tre …

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Iraq, le pagine di storia cancellate

Come nel romanzo di Orwell, il Grande Fratello politico-mediatico riscrive in continuazione la storia, cancellando pa-gine tipo quelle delle due guerre contro l’Iraq, essenziali per comprendere gli eventi attuali. Importante, quindi, è ricostruirle nei termini essenziali. La prima guerra del dopo guerra fredda L’Iraq di Saddam Hussein, che invadendo il Kuwait il 2 agosto 1990 …

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Combattere in Siria 2: Gli iracheni a fianco di Assad

iraqdi Giorgia Grifoni fonte Nena News

Roma, 28 giugno 2013, Nena News – Non si tratta più solo di Assad, in Siria. In realtà, per alcuni, non è mai stato lui il vero problema, ma piuttosto i “nemici”, quelli che appartengono all’altra corrente dell’Islam. “È mio legittimo dovere andare lì e lottare per difendere il santuario di Sayyida Zeinab. Dovremmo forse accettare di vedere Zeinab, la nipote del Profeta Mohammad, essere catturata di nuovo?”. A parlare alla Reuters è Ali, uno dei combattenti sciiti iracheni che, nella hall dell’aeroporto di Baghdad, aspetta di imbarcarsi per Damasco.

E improvvisamente sembra di non essere più nel 2013, ma piuttosto nel 680. Quando a Kerbala, in Iraq, l’ultimo figlio del califfo ‘Ali, Hussein, trovò la morte nella seconda guerra civile che la Umma – la comunità di fedeli musulmani – ricordi. E sua sorella Zeinab, la cui tomba è custodita in una moschea alle porte di Damasco, fu fatta prigioniera da quelli che oggi conosciamo con il nome di Sunniti.

La voce che gruppi di sciiti iracheni entrassero in Siria per combattere al fianco delle truppe del regime circolava già da almeno un anno. Ora stanno uscendo dalla loro clandestinità, rilasciando interviste ad alcuni grandi media e fornendo nomi e numeri che superano di gran lunga le stime. Dichiarano che almeno 50 combattenti alla settimana si uniscono all’esercito di Assad nella guerra contro i ribelli sunniti. Partono tranquillamente dall’aeroporto di Baghdad o da quello di Najaf, una delle due città sante dello sciismo. Volano in piccoli gruppi da 10-15 miliziani, spesso sotto le sembianze di pellegrini diretti al santuario di Sayyida Zeinab. Nelle loro borse ci sono però uniformi, equipaggiamento militare e a volte anche armi. Spesso vengono scortati ai checkpoint dai loro comandanti che, grazie alle loro conoscenze e alla loro influenza tra le autorità irachene, li fanno passare con il loro equipaggiamento.

Molti dei giovani volontari vengono reclutati e addestrati dagli ex-miliziani dell’esercito del Mahdi, la rete di guerriglieri sciiti guidata da Moqtada al-Sadr in azione contro le truppe di occupazione americane tra il 2003 e il 2008. Abu Zeinab, un ex comandante sadrista, ha raccontato alla Reuters che i leader iracheni della nuova rete anti-sunnita si occupano, oltre che del reclutamento, anche dei biglietti aerei, delle spese e dei permessi dal governo siriano. Spesso, ha aggiunto, coordinano anche i vari gruppi di miliziani sciiti che, oltre agli ex sadristi, comprendono anche l’organizzazione Badr (o brigata Badr, fondata dal leader sciita al-Hakim negli anni ’80 per combattere Saddam Hussein), il gruppo Asa’ib Ahl al-Haq (o Lega dei Giusti, che nel 2007, all’apice della guerriglia, contava più di 3.000 miliziani) e le Kata’ib Hezbollah, uno dei gruppi dell’universo sciita iracheno attivi contro l’occupazione occidentale. Tutti finanziati e addestrati dall’Iran e fedeli alla guida suprema della Repubblica islamica, Ali Khamenei.

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