L’intervento del Vescovo di Imola ridotto dai media a quello di un ‘outsider’

Ma i media riducono la portata del suo giudizio, riducendone i contenuti. di Patrizio Ricci Mons. Tommaso Ghirelli, vescovo di Imola, ha scritto una lettera pubblicata su ‘il Nuovo Diario Messaggero’. L’intervento è di estrema ragionevolezza. Tuttavia, i rilanci di agenzia e la stampa non sembrano coglierne la portata (ad esempio Ansa riporta “Vescovo di …

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Il sogno disperato del Califfato islamico

fonte Asia News  – di Samir Khalil Samir Beirut (AsiaNews) – L’annuncio dell’inaugurazione del Califfato islamico da parte di Abu Bakr  al Baghdadi (v. foto) rivela un senso di disperazione. Il suo proclama ha una forte impronta ideologica, ma per inaugurare questa nuova epoca del califfato mondiale, ha dovuto cambiare area: non in Siria, dove …

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Siria: le origini del conflitto tra sunniti – sciiti e la sconfitta irachena

  fonte Papaboys di Francis Marrash Aerei Siriani, hanno compiuto nelle scorse ore raid contro postazioni di miliziani a ridosso del confine siro-iracheno: i ribelli sunniti in Iraq hanno annunciato di avere preso il controllo della principale raffineria petrolifera in Iraq, quella di Baiji, nella provincia di Salahuddin, a nord di Baghdad. La raffineria, che …

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L’islam che l’Occidente si rifiuta di conoscere

10150639_655408241179713_2481201917375440978_nAnalisi di Valentina Colombo

Valentina Colombo

Membri “occidentali” dell’ISIS (Stato islamico dell’Iraq e del Levante) dichiarano che tra poco si dirigeranno, dopo avere invaso Siria e Iraq, verso la Giordania e il Libano. Il mondo sta a guardare pensando di salvaguardare meri interessi economici oppure i cosiddetti equilibri internazionali. Purtroppo, e per fortuna, il mondo non è bianco o nero, sunnita o sciita, musulmano o non, in mezzo agli estremi ci sono persone vere che subiscono le scelte della Realpolitik che vuole imporre una visione manichea.

Da un lato il bene e dall’altro il male, da un lato gli sciiti e dall’altro i sunniti, da un lato l’occidente ebraico-cristiano dall’altro islam, da un lato l’islamofobia dall’altro l’islam. Un’attenta analisi dei fatti e delle dinamiche che muovono il mondo contemporaneo dimostra che il problema nasce da una mancanza di chiarezza, di informazione corretta e di definizioni precise.

Un esempio lampante viene dalla reazione occidentale, a livello istituzionale e mediatico, alla cosiddetta “primavera araba”.
Alla fine del 2011, con la fuga di Ben Ali da Tunisi, i mezzi di comunicazione occidentali hanno iniziato a proporre, come unica alternativa ai dittatori arabi, i Fratelli musulmani definendoli con l’assurdo ossimoro “estremisti moderati”. Ebbene, il 27 ottobre 2011 i due principali quotidiani italiani, “Corriere della Sera” e “Repubblica”, annunciavano la vittoria alle elezioni tunisine da parte del partito Al-Nahdha parlando di islamismo “moderato”.
Il giorno successivo il quotidiano arabo internazionale “Al Hayat” conteneva un editoriale di Raghda Durgham dal titolo L’occidente confisca le rivoluzioni a vantaggio degli islamisti che esordiva con queste parole: «Mentre l’occidente parla della necessità di accettare il risultato del processo democratico che ha portato gli islamisti al potere nella regione araba, aumentano i dubbi circa le intenzioni dell’occidente stesso che ha avviato una nuova politica volta a favorire lo sviluppo della corrente islamica indebolendo le correnti moderniste, laiche e liberali».

Anche altri commenti provenienti dal mondo arabo non trasudavano certo tranquillità né serenità per i risultati tunisini. A prescindere dal fatto che il termine moderato riferito sia all’islam sia ai musulmani è del tutto inadeguato, ci si sarebbe dovuti chiedere come potesse essere “moderato” un partito legato ai Fratelli musulmani il cui motto è dato dal verso 60 della sura VIII del Corano che recita come segue: «E preparate contro di loro forze e cavalli quanto potete, per terrorizzare il nemico di Dio e vostro, e altri ancora, che voi non conoscete ma Dio conosce, e qualsiasi cosa avrete speso sulla via di Dio vi sarà ripagata e non vi sarà fatto torto».

Sebbene Rached al-Ghannouchi, leader di Al-Nahdha, non solo nel corso di tutta la campagna elettorale, ma sin dal suo rientro dall’esilio in Gran Bretagna, abbia giocato al ribasso ovvero rassicurando i tunisini sul fatto di non volere uno stato teocratico, di non volere fare venire a meno i diritti acquisiti dalle donne tunisine, di avere come modello la Turchia, è evidente che si trattava di mero pragmatismo. D’altronde Ghannouchi stesso nel volume Muqarabat al-‘ilmaniyya (Avvicinamenti alla laicità, Dar al-Mujtahid, Tunisi 2011, p. 33) non dava adito a dubbi sulla sua concezione di Stato: «Lo Stato islamico è uno stato di diritto per eccellenza ovvero l’autorità della sharia prevale su quella dello Stato». È pur vero che i più hanno conosciuto al-Ghannouchi solo di recente e soprattutto attraverso le sue dichiarazioni alla stampa internazionale. Sono in pochi ad avere avuto modo di leggerne gli scritti in arabo, primo fra tutti il suo saggio fondamentale Le libertà generali nello Stato islamico (Al-hurriyat al-‘amma fi al-dawla al-islamiyya, Markaz Dirasat al-Wahda al-‘Arabiyya, Beirut 1993, p. 48).

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Terrorismo anti-siriano e i suoi collegamenti internazionali

Fin dall’inizio della “primavera” siriana, il governo di Damasco ha affermato di combattere bande di terroristi. La maggior parte dei media occidentali denunciano questa tesi come propaganda di Stato, che serve per giustificare la repressione contro i movimenti di contestazione. Mentre è evidente che questa tesi è sacrosanta per lo Stato baathista, di reputazione poco accogliente …

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Gli stereotipi dell’informazione e i passaggi di potere dettati dallo strapotere finanziario globale.

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autore: Patrizio Ricci fonte: wikinews Dopo aver assistito alle immagini scioccanti dei giorni scorsi a Piazza Tahrir in Egitto, continuare a chiamare gli eventi di protesta e agitazione nel Medio Oriente e nel Nord Africa “primavera araba” (con improbabili distinzioni) rappresenta una semplificazione eccessiva della realtà, una menzogna, una forma di violenza. È essenziale nominare …

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l'Islam moderato ed il problema dell'Occidente

Massimo Introvigne sul suo articolo  I cinque volti dell’islam e la chiave per il futuro dell’Egitto dice che (…) ..a rigore, i musulmani moderati non esistono. Percorrendo in lungo e in largo i paesi a maggioranza islamica, dal Marocco alla Malaysia, non ne ho mai incontrato uno. Viceversa, in Italia ho avuto molte difficoltà a …

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