di Patrizio Ricci – quotidiano online La Perfetta Letizia
Dopo molti rinvii, il 22 di gennaio si terrà a Ginevra la conferenza di pace. Mancano ancora due mesi, ma il tempo che ci separa da quella data è pieno d’incognite. La Coalizione nazionale di opposizione (Cns) frappone continui ostacoli affinché la Conferenza fallisca o non inizi affatto, sostanzialmente perché ciò che porta avanti il conflitto non sono più richieste di natura politica insoddisfatte ma la volontà di fare la rivoluzione islamica, come da desiderio dei propri mandanti.
La maggior parte delle forze di opposizione, il Fronte Nusra, lo Stato Islamico della Siria e le altre sigle radicali (che costituiscono l’ossatura dell’opposizione armata) stanno combattendo per la jihad e non per la democrazia: esse esigono lo stato islamico, in barba al desiderio dei siriani. Per questo, già vedere il Cns sedersi a un tavolo per fare la pace lo considerano un tradimento. E i sauditi, gli sponsor principali della guerriglia, non trovano interessante una soluzione che non trasformi la Siria in un proprio protettorato. Che ci piaccia o no, finora chi ha impedito che questo avvenisse è Bashar al-Assad: possiamo chiamare quello siriano ‘regime’, possiamo chiamare Assad ‘dittatore’ ma in realtà lui rappresenta l’unica barriera all’estremismo islamico e non cederà il potere se non ad un governo rappresentativo di tutte le componenti social, religiose e politiche.
Per questo i jadisti fanno di tutto perché ogni tentativo di composizione pacifica del conflitto fallisca o non venga nemmeno percorso. I modi sono sempre gli stessi ed hanno finora trovato la benevolenza occidentale: risolvere la situazione sul terreno, destabilizzare con gli attentati, provocare l’attacco USA con ‘false flag’. Un esempio da manuale di come si possa deformare la realtà ce lo ha dato il famigerato attacco chimico a Ghouta, la cui paternità è stata successivamente smentita dagli stessi servizi segreti americani. Perseguendo questa stessa precisa strategia, è stato compiuto l’attentato all’ambasciata iraniana a Beirut.