L’OSSERVATORE ALEPPINO RIFLETTE –
Aleppo, 10 marzo ’14 – fonte Ora Pro Siria
Ieri, 8 marzo, nel mondo intero si e’ celebrata la festa della donna, eccetto che nel Medio Oriente perchè qui da noi la donna la onoriamo (cristiani e musulmani) il giorno 21 dello stesso mese. Oggi ascoltavo le notizie dall’Italia, anche la Rai annunciava che sono state liberate le suore prese prigioniere a Maaloula, in cambio di oltre un centinaio di donne detenute dal regime siriano. Sarà questo un segno di buona volontà d’ambo le parti per porre un termine a tanta violenza fatta di distruzione e morte, che stiamo vivendo e subendo da ormai tre anni? Sarà questo un segnale per riavere liberi i due vescovi rapiti il 22 aprile scorso? I due sacerdoti rapiti il 9 febbraio 2013? Il rev.do gesuita Paolo Dell’Oglio?
Il prossimo sabato, 15 marzo, per la Siria ed i siriani ricorre un ben triste anniversario. E’ il giorno in cui iniziò ciò che fu chiamato “Primavera araba”. Ma dobbiamo ammettere, per essere onesti, che non siamo dinanzi ad una primavera, ci troviamo dinanzi una vera e propria catastrofe che si può benissimo definire un inferno in cui non v’è altro che distruzione e morte. Ormai ai poveri siriani non sono rimaste altro che lacrime, hanno perduto il senso della gioia, l’unica cosa di cui possono andare ancora fieri ed in cui sono saldamente radicati è la loro fede in Dio e sono certi che arriverà il momento in cui “Egli visiterà il suo popolo” liberandolo da ogni angoscia causata loro da chi dice di essere fratello di fede e di patria.
In questi tre anni centinaia di migliaia sono stati i morti, o caduti sotto i bombardamenti, o, peggio ancora, uccisi in nome di un Dio che si fregiano di chiamare “clemente e misericordioso”, o perchè sono semplicemente cristiani.
Durante questi tre anni il così detto mondo civile e democratico non ha saputo fare altro che vendere armi alle diverse fazioni che si affrontano. Dico diverse perchè ormai tutto il mondo deve sapere, nel caso fingesse di non saperlo, che in Siria non è più l’opposizione siriana che combatte il governo, ma sono le differenti frange del terrorismo mondiale che si identifica in al-Qaeda o in Daesh o nelle Jamaat al-Nousra, e qui convogliate dall’Occidente sponsorizzato dalle petromonarchie.
Il giorno, però, verrà in cui anche l’Occidente e le petromonarchie dovranno fare i conti con questi portatori di morte, violenza, stupro e qualsiasi atto contro il comandamento di Dio di amarsi e rispettarsi l’un l’altro perchè Egli ci ha creati e siamo tutti Suoi figli e quindi fratelli.