Pagellina alla Meloni: i manovratori privati della cosa pubblica bocciano la dignitosa decisione della Premier di votare contro la von der Leyen

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Quel vizio di dare le pagelline basate su luoghi comuni inconcludenti Giorgia Meloni ha compiuto un gesto assolutamente dignitoso nei confronti del suo paese nel votare contro la rielezione di Ursula von der Leyen. Eppure, le forze del caos si sono scatenate contro questa sua decisione. Sono le stesse forze che erano a favore del …

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La Meloni a Kiev: un abbraccio al bellicismo ed agli interessi dei democratici statunitensi

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La Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, è arrivata a Kiev, accompagnata da figure di spicco quali Ursula Von der Leyen, Alexander De Croo, Justin Trudeau e Boris Johnson, in occasione del secondo anniversario del conflitto in Ucraina. La sua visita ha segnato un momento significativo, poiché ha visto la conduzione della riunione del G7, …

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La Schlein riguardo al MES dice alla Meloni di cambiare mestiere ma è lei che ha torto

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Elly Schlein ha detto a Giorgia Meloni di cambiare mestiere, sostenendo che quest’ultima non comprenda la differenza tra ‘ratificare’ e ‘attivare’ il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES). Tuttavia, sembra che sia proprio Meloni a essere pienamente consapevole di tale distinzione, mentre è la Schlein a mostrare una comprensione limitata della materia. Innanzitutto è da chiarire che …

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La vergogna del MES: l’11 dicembre 2019 un intervento memorabile alla Camera

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#MES e politica italiana non hanno mai avuto grossa armonia tra di loro. Dalla fondazione del “salva-Stati” a oggi, l’Italia non ha ancora ratificato la modifica del Meccanismo Europeo di Stabilità. Tuttavia lo ha preso bene in considerazione, motivo per cui ci troviamo ancora oggi a parlarne. Sì, perché prima o poi si dovrà votare. E allora il gioco delle opposizioni contro il Governo Meloni è quello di chiedere di velocizzare il processo decisionale, mentre la Premier prende tempo.

Ma più ci si avvicina allo scadere, più si alza la tensione alla Camera. Proprio di recente infatti la leader di Fratelli d’Italia ha attaccato Conte e Draghi, precisando poi su quest’ultimo di voler attaccare il Pd. MES e politica italiana non hanno mai avuto grossa armonia tra di loro. Dalla fondazione del “salva-Stati” a oggi, l’#Italia non ha ancora ratificato la modifica del Meccanismo Europeo di Stabilità. Tuttavia lo ha preso bene in considerazione, motivo per cui ci troviamo ancora oggi a parlarne.

Sì, perché prima o poi si dovrà votare. E allora il gioco delle opposizioni contro il Governo Meloni è quello di chiedere di velocizzare il processo decisionale, mentre la Premier prende tempo. Ma più ci si avvicina allo scadere, più si alza la tensione alla #Camera. Proprio di recente infatti la leader di Fratelli d’Italia ha attaccato #Conte e Draghi, precisando poi su quest’ultimo di voler attaccare il Pd. “Mi sono chiesta: – sottolinea alla Camera la #Premier – quando l’Italia ha detto sì alla modifica di questo trattato? Perché io ricordo l’ultimo mandato parlamentare che sulla materia del MES c’è stato, prima di quello ricevuto da questo Governo con questo Parlamento.

Nella scorsa legislatura ci fu un unico mandato parlamentare. E quel mandato parlamentare era del 2019 e impegnava l’allora Governo Conte a non ratificare la modifica del trattato, a non dare l’assenso alla modifica del trattato”. La storia però è nota, e la #Meloni la ricorda: “Lo ha fatto il governo Conte, senza mandato parlamentare e lo ha fatto, udite udite, un giorno dopo essersi dimesso, quando era in carica solamente per gli affari correnti, dando mandato a un ambasciatore mandato firmato dall’allora ministro degli esteri del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, senza un mandato parlamentare, senza che ne avesse il potere, senza dirlo agli italiani. E con il favore delle tenebre”.

Tornando allora a quei tempi di scandalo, abbiamo ripescato un intervento del Senatore della Lega, Claudio Borghi. Principale oppositore del MES in questi anni, l’11 dicembre 2019 intervenne alla Camera. L’attacco a Conte, al tempo Premier, è un attacco frontale, senza filtri e tutto da vedere e ascoltare. Tornando allora a quei tempi di scandalo, abbiamo ripescato un intervento del Senatore della Lega, Claudio Borghi. Principale oppositore del MES in questi anni, l’11 dicembre 2019 intervenne alla Camera. L’attacco a Conte, al tempo Premier, è un attacco frontale, senza filtri e tutto da vedere e ascoltare.

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   Posizioni Politiche in Italia

  • Favorevoli alla Riforma: Partito Democratico, Azione, Italia Viva e l’Alleanza Verdi e Sinistra sostengono la riforma.
  • Contrari alla Riforma: La Lega e Fratelli d’Italia si oppongono alla riforma.
  • Indecisi: Forza Italia si mostra possibilista ma chiede di inserire la riforma in un quadro più ampio.
  • Movimento 5 Stelle: Inizialmente contrario, ha di fatto cambiato la sua posizione con il governo Conte, con la subdola procedura evidenziata.
  • Quindi, alcuni partiti, fortemente europeisti, sembrano disposti a sacrificare gli ultimi residui di sovranità italiana in favore di un maggiore controllo da parte delle istituzioni di Bruxelles. Per loro, l’accettazione di una dipendenza totale da un meccanismo come il MES, che potrebbe portare a un commissariamento effettivo dell’Italia in caso di utilizzo, non rappresenta un ostacolo. Questi partiti, infatti, potrebbero non esitare a ricorrere a tale strumento se questo fosse reso facilmente accessibile, quasi come se fosse offerto su un piatto d’argento.

Meloni: molti leader europei sono stanchi della guerra in Ucraina

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L‘agenzia Nova ha riportato un insolito episodio in cui due noti “comici” russi, Vovan & Lexus, hanno contattato la premier italiana, Giorgia Meloni, simulando una chiamata telefonica e presentandosi come leader africano. Questo scherzo telefonico è avvenuto impersonando il presidente dell’Unione Africana. I due “comici” russi, noti per aver scherzato con leader internazionali come il …

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La Meloni cambia idea sulle sanzioni alla Russia e sulla Crimea

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Ci siamo sbagliati. L’annessione della Crimea nel 2014 è stata una chiara violazione del diritto internazionale e un assaggio delle intenzioni aggressive russe su tutta l’Ucraina. Da allora Mosca ha imposto il suo modello autoritario e violato i diritti delle popolazioni della penisola》.

All’indomani dell’annessione della Crimea e delle sanzioni contro la Russia, nel 2014, la Meloni chiamava l’Italia al ritiro delle sanzioni stesse, affermava fosse insensato forzare l’ingresso dell’Ucraina nella UE e nella Nato e definiva le scelte dell’allora governo italiano come quelle di un “servo sciocco degli Usa” (https://youtu.be/GSbFH-J8OxU?si=wAReh-n3Uzmljfyw).

Oggi dice: 《Nel 2014 non si era compreso appieno la portata di quanto stava accadendo e forse si era sperato che potesse fermarsi lì la pulsione imperialista di Mosca. Abbiamo sbagliato》.

Ribadisce di essere al fianco dell’Ucraina senza esitazioni e che aiuterà la ricostruzione organizzando una conferenza ad hoc in Italia nel 2025.
“Per contribuire alla rinascita economica dell’Ucraina“. E l’Italia?

https://t.me/infodefITALY/8581

La Meloni fa pressing per far tornare il gruppo Stellantis in Italia

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Il gruppo Stellantis, nato dalla fusione tra FCA (Fiat Chrysler Automobiles) e PSA (Peugeot-Citroen), mostra una certa indifferenza nei confronti della produzione automobilistica in Italia, suscitando la disapprovazione dell’opinione pubblica in un periodo in cui il settore dell’automotive sta attraversando una fase di stagnazione. Nonostante i rappresentanti di Stellantis affermino che la sede legale del …

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