Omelia del card Sarah a Chartres: ”Senza la luce di Dio, la società occidentale è diventata come una barca ubriaca nella notte.”

Cari Pellegrini di Chartres, «La luce è venuta nel mondo» ci dice Gesù nel Vangelo di oggi (Gv 3,16-21) «ma gli uomini hanno preferito le tenebre». E voi, cari pellegrini, avete accolto l’unica luce che non delude: quella di Dio?Avete camminato per tre giorni, pregato, cantato, avete sofferto sotto il sole e sotto la pioggia: avete …

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Le “tre Ucraine” nella crisi di Kiev

fonte: http://www.lacosablu.it/le-tre-ucraine-nella-crisi-di-kiev/ Gli schieramenti in lotta in Ucraina, per quanto in apparenza eterogenei, rappresentano in maniera piuttosto chiara e diretta la divisione sociopolitica del Paese, che corrisponde ad una divisione tra la parte settentrionale e occidentale e la parte meridionale e orientale dell’Ucraina. Questa linea di faglia geografica e politica risponde a sua volta a …

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Al Raqaa: l’inferno dei cristiani nella città di Al Qaeda

Zenit.org, 05 Febbraio 2014 di Naman Tarcha |Zenit.org “Cristiani in Siria. Che fate ancora li’?”: questa la domanda che una signora mi ha fatto all’uscita della chiesa. Ho cercato di spiegare che i cristiani mediorientali sono la popolazione originale di quei Paesi, e proprio ad Antiochia, la capitale dell’antica Siria, sono stati chiamati cristiani per …

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ED ecco di nuovo un asso nella manica prima di Ginevra 2 per condannare Assad ed estrometterlo dal governo di transizione.

La notizia è la seguente, tratta da il Post.it:


Lunedì 20 gennaio il Guardian e la CNN hanno pubblicato le conclusioni di un rapporto (…)  che dimostrerebbe l’esistenza di «prove dirette» di «sistematiche torture e uccisioni» compiute dal regime del presidente siriano Bashar al Assad durante la guerra civile in Siria. Il rapporto è basato su migliaia di fotografie di corpi di persone uccise mentre erano in custodia del governo siriano: queste prove, dice il rapporto, potrebbero essere decisive per incriminare il regime siriano in un tribunale internazionale, con le accuse di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Le fotografie contenute nel rapporto, circa 27mila, sono state consegnate al team di esperti da un disertore dell’esercito siriano, il cui nome in codice è “Caesar” (la sua identità naturalmente non è stata svelata). Secondo il rapporto, “Caesar” lavorava come fotografo per la polizia militare siriana e il suo lavoro consisteva principalmente nel fare le foto ai detenuti uccisi. “Caesar” ha detto di avere fotografato circa 50 corpi al giorno: le sue foto mostrano corpi con segni di denutrizione, violente contusioni, strangolamento e altre forme di tortura. Dall’analisi di 150 corpi ritratti in un insieme di fotografie, gli esperti hanno concluso che il 62 per cento dei corpi mostra segni di deperimento fisico: si tratta per la maggior parte di uomini di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Il fatto che ci fosse una persona incaricata di fotografare i corpi, hanno scritto gli autori del rapporto, fa pensare che «le uccisioni fossero sistematiche, ordinate e dirette dall’alto».

http://www.ilpost.it/2014/01/20/rapporto-torture-uccisioni-sistematiche-siria/

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Siria: il veleno nella coda. Il Rapporto degli ispettori ONU sui gas a Ghouta

fonte Sibialiria – autore  Francesco Santoianni.

E che volete di più? Il Rapporto dell’ONU parla chiaro: hanno trovato il Sarin. E pure i missili con caratteri cirillici. E pure la traiettoria dei missili suggerisce il punto di lancio: una postazione di Assad. Quindi, il colpevole (anche se questo Rapporto per “statuto” non poteva indicarlo) è l’infame Assad che, nella “immane strage di Goutha”, ha ucciso centinaia e centinaia di persone. A proposito, dove stanno i loro corpi? Beh, quelli gli Ispettori dell’ONU non li hanno trovati. Anzi, non li hanno nemmeno cercati. Nonostante la, certamente disinteressata, collaborazione dei “ribelli” che li aiutavano nell’indagine sul campo.
Una indagine sbalorditiva questa dell’ONU. Che si direbbe volutamente sciatta, ambigua, fatta per prendere tempo. E permettere agli aggressori della Siria (dopo la loro debacle diplomatica) di tenere in caldo l’opinione pubblica, per quando (Rambouillet insegna) sarà chiesto al governo di Damasco -magari con qualche inaspettata clausola al programma di dismissione delle armi chimiche – di mettere la testa nel capestro. E scatenare la guerra.

Ma diamo una scorsa al Rapporto ONU reso pubblico il 16 settembre. Su quali fonti si basa? L’elenco è lungo: “testimoni”, (chi? presentati da chi?), “immagini” (quali? riprese da chi?), “video” (quali?, ripresi da chi?) “audio” (quali?, registrati da chi?) “cartelle cliniche” (compilate da chi?). Il Rapporto non rivela le fonti; assicurando, comunque, che il tutto è stato depositato in qualche archivio delle Nazioni Unite. Con queste premesse, non potendo analizzare alcuna documentazione acquisita dalla Commissione di indagine, non resta che affidarsi al racconto degli Ispettori ONU.

Il 26 agosto, la missione ha visitato Moadamiyah di West Ghouta per due ore. Il 28-29 agosto la missione ha visitato Zamalka e Ein Tarma di East Ghouta per un tempo totale di cinque ore e mezzo. Nonostante i limiti di tempo imposti, e ripetute minacce di danni, tra cui un attacco al convoglio da un cecchino non identificato il 26 agosto, la missione è stata comunque in grado di raccogliere una notevole quantità di informazioni e di raccogliere la quantità necessaria di campioni.” (Paragrafo 18, pag. 3). “Notevole quantità di informazioni” raccolte in sette ore e mezza. Anche con le interviste ai nove infermieri, sette medici curanti, e 28 testimoni oculari (pag. 16)? Speriamo di no, perché se così fosse, ci sarebbe da dubitare del valore di queste interviste.

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14 settembre 1982 -14 settembre 2012: Due date fondamentali nella storia del Libano

fonte: Mario Villani  http://www.appunti.ru/articolo.aspx?id=549 Trent’anni e pochi giorni fa, una spaventosa esplosione mandava in frantumi un palazzo nel quartiere cristiano di Ashrafiye a Beirut. Tra le macerie dell’edificio distrutto aveva fine l’avventura terrena di Bachir Gemayel, capo del partito cristiano Kataeb e neo eletto Presidente della Repubblica Libanese. Bachir era nato a Beirut il 10 …

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