di Don Salvatore Lazzara Papaboys 3.0
L’Onu ha fissato al 22 Gennaio la data per la conferenza di pace sulla Siria, Ginevra 2. Lo ha annunciato il segretario generale Ban Ki Moon. La conferenza porterà il ”governo siriano e l’opposizione a un tavolo negoziale per la prima volta dall’inizio del conflitto siriano”. La decisione giunge mentre la contabilità della morte in Siria va avanti inesorabile – almeno 160 tra ribelli e soldati sono stati uccisi tra sabato e domenica in violenti combattimenti nella regione della Ghouta orientale, a est di Damasco, considerata una ‘roccaforte’ degli insorti – e non vengono risparmiati nemmeno i bambini. In base alle informazioni dell’Osservatorio siriano dei diritti umani, i ribelli sono in difficoltà. Di fronte al recente successo dell’esercito nella provincia di Damasco, che ha bloccato la fornitura degli ‘insorti’ ai quartieri meridionali della capitale, i ribelli cercano di difendere la loro roccaforte principale a est e di rompere l’assedio imposto da mesi dalle forze regolari. Cosa stà avvenendo realmente in Siria? I bambini che vediamo sulla foto sono stati uccisi realmente da bombe chimiche? Oppure si tratta della più grande montatura mediatica internazionale dopo la guerra con Saddam Hussein? Certamente chi paga sono gli innocenti, le donne, gli anziani, i malati. Evidentemente ogni governo locale ha le sue responsabilità di cui deve rendere conto. Così come la Comunità internazionale, la quale ancora non è riuscita a stabilizzare secondo i vari trattati la pace in quella tormentata regione attraversata prima dalla primavera araba e poi dal gelido inverno delle violenze. Tutti hanno delle responsabilità enormi sulla morte della popolazione. Nessuno deve alzare la mano contro i fratelli. Né tantomeno strumentalizzare la loro morte per fini politici e propagandistici.