Situazione deteriorata a Palmyra, nonostante l’aiuto aereo russo

La situazione nella zona di Palmyra è estremamente difficile. L’ISIS venerdì 9 dicembre, ha lanciato un attacco in tutta l’area che circonda la città. Ha attaccato il giacimento di gas nella zona di Al-Mahr. Sul luogo è stato inviato un convoglio militare siriano a cui è stato teso un agguato oggi ed è stato completamente distrutto.

La strada  Palmyra – Homs  sabato era ancora transitabile , ma rimaneva sotto il fuoco diretto dei militanti, per cui il suo traffico era estremamente limitato. ISIS deteneva le alture chiave nel sud-ovest e a nord di Palmyra. Di notte, nella periferia di Palmyra un attentatore suicida si era fatto esplodere a bordo di un veicolo imbottito con una grande quantità di esplosivo.

L’offensiva dell’ISIS è avvenuta in modo del tutto inaspettato contro le forze NDF che presidiavano la zona.  I comandanti siriani circa una settimana fa, avevano ritirato un certo numero di posizioni intorno alla città.  I militanti dell’ISIS hanno sorpreso i siriani proprio quando, dopo aver respinto la prima offensiva, si ritiravano.

I rinforzi, siriani ridistribuiti a Palmyra ieri sera, non sono riusciti a cambiare la situazione a proprio vantaggio. I militanti sembrano essere dotati di comandanti molto competenti ed hanno fatto largo utilizzo di gruppi altamente mobili.  I militari siriani non sono riusciti ad opporsi a tali tattiche in modo tale da non subire le iniziative dei terroristi.

Come abbiamo detto, i militanti dell’ISIS hanno lanciato il loro attacco venerdì, grazie alla copertura della nebbia, hanno tentato un attacco generalizzato contro tutto le posizioni militari intorno a Palmyra. Le forze terroristiche si sono concentrate su tre aree: il lato nord del silos sul lato nord della zona di Sühne, edda ovest verso i pozzi di petrolio “Almuhr”. In servizio con il ISIS c’ erano almeno dieci carri armati, alcuni veicoli da combattimento di fanteria e 14 pick-up con armi di grosso calibro.

L’assalto è stato lanciato nelle prime ore del mattino con una ondata di kamikaze che ha cercato di irrompere nella prima linea di difesa contro i militari per provocare il panico. I soldati governativi sono riusciti a neutralizzarli quasi tutti. Tuttavia su due punti gli uomini dell’ISIS sono riusciti a sfondare le posizioni governative.

Poi c’è stata però la seconda ondata. La seconda ondata è stata eseguita con sette veicoli blindati, ed autobombe. Ma anche questa ondata è stata neutralizzata. I militari siriani hanno usato proiettili anticarro ed i terroristi sono stati uccisi quasi tutti.  Era stato preso vivo uno dei militanti. Era un mercenario dall’Asia centrale.

Successivamente la situazione è precipitata. L’attacco era stato ben preparato. Ed a causa della nebbia l’aviazione non è ha potuto intervenire immediatamente per dare il proprio sostegno.
Come sappiamo, il giorno dopo (10 novembre)  la situazione , a causa dei ripetuti attacchi, si è ulteriormente degradata. Isis ha attaccato su un fronte di 100Km utilizzando una forza complessiva di 3000/5000 uomini. I governativi in difesa, in numero minore, si sono ritirati anche perché con le alture intorno a Palmyra occupate da ISIS, la cittadina era sotto tiro e quindi è diventata indifendibile.
Sappiamo poi come è andata, Isis ha ripreso Palmira nonostante l’aiuto dei missili kalibr lanciati dalle unità navali russe dalla costa e le 64 sortite dei bombardieri tupolev e dei velivoli mandati in aiuto.
Attualmente tutti i governativi si sono ritirati nella prima posizione difendibile che è l’aeroporto militare di Tyias.

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