quello che dice Parsi su http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/Paralisi-Onu-e-altri-contagi.aspx non può essere sostenuto:
1) una riunione degli “amici della resistenza siriana” non si può svolgere ad Instabul che è belligerante;
2) dovrebbe essere almeno ‘sospetto’ questi ‘amici’ all’inizio si chiamavano “amici della siria” ed ora sono trasformati in “amici della resistenza siriana”;
3) non riesce a capire che questa guerra è contro il popolo siriano.
Il criterio da adottare e sostenere è uno solo, quello che risponde alla domanda: chi costruisce per la pace?
Bisogna rendersi conto che non stiamo di fronte ad attivisti e da una parte ad un esercito regolare. Quello che sta succedendo è il confronto tra un esercito , il Free Syrian Army e l’esercito siriano. Le battaglie non si svolgono in campo aperto ma nei centri abitati cercando di coinvolgere la popolazione. A fare questa scelta è stato ed è il Free Syrian Army . Sono tattiche di guerriglia urbana, senza scrupoli, aggravato dal fatto che i componenti dei ‘ribelli’ sono anche fondamentalisti islamici e quindi senza alcuna remora e rispetto per gli individui umani. Non è una mia ‘idea’: se ci si fa saltare tra la gente come è accaduto, questo vorrà pur dire qualcosa. E non mi si venga a dire che è lo stesso governo siriano che attacca le sue sedi dell’aeronautica edei servizi segreti!