Siria, massacro di Hula: "Uccisi perchè leali al governo"

giovedì, 31 maggio 2012 –  Traduzione (indimedia) di un articolo del giornalista Marat Musin di ANNA News: ‘Indagine sul massacro di Hula.’ Fonte originaria: http://maramus.livejournal.com/86539.html Nel fine settimana del 25 maggio 2012, circa alle 14, dei grandi gruppi di combattenti hanno attaccato e catturato la città di Hula (Al – Hula nella provincia di Homs). …

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Aggiornamenti sul massacro di Houle

Aggiornamenti sul massacro di Houle  – di Marinella Correggia – http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=356 Il generale siriano Sleiman, responsabile dell’inchiesta governativa sul massacro di bambini e famiglie avvenuto a Houlé il il 26 maggio ha reso noti i risultati preliminari, basati su “dichiarazioni di testimoni oculari presenti sui luoghi e studio di indizi criminali e militari”. Dopo la …

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Cosa accade in Siria

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chiesa di Umm al-Zennar

fonte Libertà e persona

La strage di civili e di bambini nella città siriana di Hula ha offerto  al governo tecnocratico  di Roma (così come a  quelli di Londra, Parigi e Berlino) il pretesto per seguire l’esempio  degli Stati Uniti espellendo l’ambasciatore  della Siria come “persona non  gradita”. In altri termini si è  voluto per forza credere all’Osservatorio siriano per i diritti umani con  sede a Londra, che ha attribuito la strage  ai cannoni e ai carri armati del governo Assad, dimenticando che si tratta di una organizzazione al  servizio dei ribelli, esattamente come gli “attivisti”,  che inviano notizie dalla Siria e che le Potenze occidentali hanno eletto al ruolo  di indubitabili testimoni.

Naturalmente chi dice il contrario, chi  fa presente che  i corpicini delle piccole vittime  (visibili su Internet) non presentano le  ferite  tipiche dei bombardamenti, ma  quelle di esecuzioni mirate,  una ad una, non solo non viene creduto, ma si fa di tutto  per “silenziarlo”.

Fra i “silenziati” il Centro “Vox Clamans” della diocesi di Homs, che riporta  una testimonianza   oculare  a proposito di  ‘bande armate, che  in gran numero hanno attaccato le forze dell’ordine  vicino all’ospedale Al Watani. Sono seguiti scontri fino a tarda notte e invano i governativi hanno cercato di respingere l’attacco con l’artiglieria e molte perdite (…). I miliziani sono entrati nell’ospedale massacrando tutti i presenti. Hanno portato via i cadaveri in coperte dell’ospedale e li hanno ammucchiati in un luogo di Hulé che sembra  una moschea. Poi sono entrati in varie case del quartiere sud uccidendo i civili e ammucchiandoli per mostrarli agli osservatori”.

Del resto è stato così fin dal principio, fin da quando Washington ha deciso che anche la Siria doveva avere la sua “primavera araba”.  La voce dei  dissenzienti, dei testimoni di una realtà diversa da quella politicamente corretta non ha mai trovato spazio nella grande stampa e nei mass-media ufficiali e deve essere cercata sulla “rete”. E dire che quanto meno per l’Occidente cosiddetto cristiano,  dovrebbe trattarsi dei testimoni  più attendibili, appunto perché cristiani.

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La pace in Siria potrebbe essere salvata se tutti dicessero la verità

Damasco (Agenzia Fides) – “La pace in Siria potrebbe essere salvata se tutti dicessero la verità. Dopo un anno di conflitto, la realtà sul terreno è lontana dal quadro che impone la disinformazione nei mass media occidentali”: lo dice una testimonianza inviata a Fides dal Vescovo francese Philip Tournyol Clos, Archimandrita greco-cattolico melchita, che ha …

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La paix en Syrie sera sauvée quand chacun dira la vérité

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La Madonna di Maaloula in Siria

..se riesco fornisco la traduzione, per ora per chi non sa il francese si può provare con googlee, non sarà perfetta ma intellegibile.

par Mgr Philippe Tournyol du Clos  http://www.voltairenet.org/La-paix-en-Syrie-sera-sauvee-quand

Le dispositif de communication occidental accentue la pression médiatique sur les populations d’Europe et des États-Unis pour les contraindre à accepter une guerre au Proche-Orient. Afin de faire passer de nouveau une agression pour une intervention humanitaire, il est nécessaire de cacher les vrais enjeux et de maintenir le débat dans le registre émotionnel via des campagnes choc. Dans ce contexte, le témoignage de Mgr Philippe Tournyol du Clos est précieux. Lorsque l’on met les événements qui secouent la Syrie en perspective, il ressort que les crimes dont on accuse le gouvernement syrien ne profitent qu’aux partisans du conflit de civilisation.

La paix en Syrie pourrait être sauvée si chacun disait la vérité. De retour à Damas en ce mois de mai 2012, il me faut bien constater qu’après une année de conflit, la réalité du terrain ne cesse de s’éloigner du tableau catastrophiste qu’en imposent les mensonges et la désinformation occidentale.

Le mois de février a marqué un coup d’arrêt aux provocations des islamistes radicaux. Les troubles, en majorité circonscrits à Hamma et à Homs, auraient d’ailleurs été plus vite résorbés si la pression internationale n’avait freiné l’intervention de l’Armée. Les zones frontalières de la Turquie, de la Jordanie et du Liban — par lesquelles s’infiltrent les mercenaires — restent encore sensibles. Dans la capitale, ce que l’on appréhende le plus sont les voitures piégées et les attentats à la bombe, la plupart du temps, le fait de kamikazes alléchés par l’appât du gain, le désir du paradis d’Allah, ou bercés du rêve sunnite de la fin des alaouites au terme de 40 ans de règne et l’avènement de Jésus au haut du minaret, accompagné du dernier prophète Al-Mahadi pour le Jugement dernier.

Il faut dire et redire que l’idéologie fanatique est d’importation étrangère et que la Syrie n’a jamais été confrontée à un cycle de manifestations/répression, mais à une déstabilisation sanguinaire et systématique par des aventuriers qui ne sont pas syriens. Cette information, qui va à l’encontre des journaux et des reportages télévisés, l’ex-ambassadeur de France, Éric Chevallier, n’avait eu de cesse de la faire entendre à Monsieur Juppé ; mais le ministre français refusa toujours de tenir compte de ses rapports et falsifiait sans vergogne ses analyses pour alimenter la guerre contre la Syrie .

Nos lecteurs ont encore en mémoire l’invitation du Patriarche maronite à Paris, Sa Béatitude Bechara Raï, par Nicolas Sarkozy qui, s’étant renseigné sur le nombre des chrétiens au Liban et en Syrie, lui proposa de les installer en Europe. La réponse indignée et courageuse du haut prélat qui prit la défense de Bachar Al-Assad — et qui devait, selon le protocole, être décoré de la légion d’honneur — lui valut d’en recevoir l’écrin de la main sèchement tendue de l’ex-président français .

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I venti della tempesta siriana soffiano sul fragile Libano

fonte: Medarabnews Che il Libano, con la sua delicata e complessa composizione etnica e confessionale, e le sue contrapposizioni politiche, settarie e ideologiche, fosse particolarmente esposto alle tensioni regionali era un fatto noto. Se ce ne fosse bisogno, a confermarlo ulteriormente all’inizio di maggio è stata la visita a Beirut, durante la stessa settimana, dei …

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L’ONU e la Madonna di Soufanieh

Le azioni della cosiddetta diplomazia in Siria non sono più commentabili perchè sono irragionevoli. Non tutti lo sanno ma a Damasco sono avvenute dall’82’ apparizioni Mariane a Myrna una cattolica siriana. Preferisco stasera proporvi questo video: video rimosso da Yoytube n questi giorni si è invocato la giustizia dell’ONU. Sulla obiettività e sulla capacità di …

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