Reportage dalla Siria .6 – Iracheni e siriani, voci che nessuno ascolta

fonte: http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=285   di Marinella Correggia

Jbab e Damasco

“Peggio dei terremoti e delle tempeste è l’odio settario. Per la nostra religione è un peccato gravissimo. Chi uccide una singola persona è come se uccidesse l’umanità intera, dice il Corano. Eppure le potenze esterne hanno fatto in modo di alimentare il settarismo violento anche in Siria”. Il maestro Ali è un musulmano praticante e sunnita che vive nel grosso paese di Jbab, governatorato di Deraa (considerato roccaforte dell’opposizione al governo), a 40 minuti di pulman da Damasco, fra uliveti vecchi e nuovi (la Siria è fra i primi produttori al mondo) e campi di grano. A Jbab “riciclano” le grosse scure pietre di basalto per costruire le case nuove; la sua, Ali l’ha costruita da sé e con spontanei criteri di bioarchitettura. Dopo un tè e un caffè, si congeda insieme alla moglie (che non parla), precisando che a Jdab non ci sono problemi e che quando è andato a Deraa a prendere lo stipendio ha trovato tutto calmo.

Iracheni erranti

A Damasco, nel quartiere di Jaramana, la sera gli iracheni (uomini) si ritrovano a giocare a scacchi e bere tè sotto una grande tenda arredata, allestita due anni fa da uno di loro. La Siria ha ospitato e ospita oltre a palestinesi e libanesi un numero incredibile di iracheni scappati dopo la guerra di Bush del 2003 con il caos e il conflitto settario che ne sono seguiti. Secondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), il numero (fluttuante) di iracheni rifugiati in Siria è di oltre 1.100.000 persone più 300mila prive di status. Sono una parte sono registrati. Damasco ha sempre concesso permessi di soggiorno rinnovabili ma questa enormità di rifugiati è un peso sociale enorme. Ha aumentato i prezzi degli affitti e delle case, ha portato fenomeni di delinquenza, disagio, prostituzione. A parte gli aiuti alimentari forniti dall’Unhcr, l’assistenza sanitaria gratuita delle strutture siriane e della Red Crescent siriana, la scuola pure gratuita (ma molti bambini iracheni non ci  vanno e lavorano), gli iracheni teoricamente non possono lavorare; comunque l’occupazione al nero è tollerata. Come vedono la tragedia siriana? Saad (di Baghdad, quartiere Qarrada) gestisce un lavanderia: “Siamo scappati in Siria perché qui era più facile essere accolti, la vita costava poco, eravamo vicini al nostro paese e le tradizioni sono simili. Ma adesso temiamo un intervento armato esterno anche qua ad appoggiare i gruppi di terroristi fanatici come quelli che ci hanno fatti partire dall’Iraq. Volete bruciare la Siria con tutti i suoi abitanti? Molti iracheni stanno cercando di andar via. C’è anche una politica per farne andare un po’ in Turchia a gonfiare le cifre sui rifugiati dalla Siria”.

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Non è rivolta: contro la Siria è in corso una guerra per il potere.

Contro la Siria è in corso una guerra: carichi di armi  arrivano per riformire “l’esercito libero siriano”. E’  notizia recente   il sequestrodi una nave che ne faceva il vettore,  però non c’è nessuna dichiarazione di guerra.  Nessuna data di inizio, nessun luogo dove si svolgono le battaglie, nessun accenno alle  cause che l’hanno determinata ,  …

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DA ORA PRO SIRIA: LETTERA DALLA SIRIA

SIRIA4pubblicata sul Bollettino di aprile 2012 della Parrocchia “Sant’Ambrogio” di Merate  TRATTA DA ORA PRO SIRIA
Nell’ottobre 2010 un gruppo della Parrocchia ha compiuto un viaggio in Siria vivendo un’esperienza davvero indimenticabile, da un punto di vista umano, culturale e spirituale… Non sono trascorsi neanche due anni da allora, ma la situazione di quel paese è radicalmente cambiata,  Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto un messaggio via e-mail dalla guida siriana che ci aveva condotto – con grande competenza e capacità – alla scoperta della Siria..

Cari signori, amici e tutti quelli che mi ricordano o forse non mi ricordano più, è quasi un anno da quando la crisi nel mio paese  è cominciata. Vi scrivo perché credo che c’è qualcosa che devo informarvi e scusatemi se faccio errori linguistici.

Sono sicuro che se voi non sarete d’accordo con quello che dico, almeno dopo questa e-mail sarete consapevoli che tanta gente come me esiste. Noi esistiamo e siamo tanti, anche se i media internazionali non vogliono riconoscerci. Ecco perché vi scrivo: perché conosco tutti voi e ho fiducia grande di voi e so che mi considerate una persona seria e onesta. Voglio far arrivare la mia voce!

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Siria: Chi sta uccidendo chi e perché? La disinformazione regna, i dubbi crescono

l’unica fonte di queste notizie è l’ “Osservatorio siriano per i diritti umani”, organizzazione che non ha mai fornito la lista dei nomi delle vittime e che fa capo a un unico anonimo attivista. A sentire i media occidentali più accreditati, la verità sull’attuale situazione politica in Siria è unica, semplice, evidente, incontestabile; e davanti …

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Terrorismo anti-siriano e i suoi collegamenti internazionali

Fin dall’inizio della “primavera” siriana, il governo di Damasco ha affermato di combattere bande di terroristi. La maggior parte dei media occidentali denunciano questa tesi come propaganda di Stato, che serve per giustificare la repressione contro i movimenti di contestazione. Mentre è evidente che questa tesi è sacrosanta per lo Stato baathista, di reputazione poco accogliente …

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Reportage dalla Siria .5 – Fra sanzioni, autosufficienza e critiche alle politiche di mercato

Reportage dalla Siria .5 – Fra sanzioni, autosufficienza e critiche alle politiche di mercato  di Marinella Correggia Era l’una di notte fra domenica e lunedì quando chi ancora camminava nel fresco delle vie centrali di Damasco (qui chiamata Cham)  ha sentito prima un colpo sordo come di granata, poi diverse raffiche. Anche a poche strade …

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Reportage dalla Siria .4 – Nella Damasco degli attentati

NELLA DAMASCO DEGLI ATTENTATI   http://www.sibialiria.org/wordpress/?p=277 Marinella Correggia Mentre la Reuters continua a inserire ovunque – per universale circolazione- la frase magica “L’Onu dice che Assad ha ucciso novemila persone” (l’Onu in realtà – pur attingendo solo a fonti dell’opposizione – parla di “novemila vittime nelle violenze e negli scontri”), gli abitanti di Damasco cercano di …

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