Roberto De Mattei. Le origini della crisi europea.

fonte: Fondazione Lepanto prof Roberto De Mattei

La crisi economica, sociale e politica che l’Unione Europea oggi vive è sotto gli occhi di tutti. Tra pochi giorni ricorrerà il ventesimo anniversario della firma del Trattato di Maastricht (firmato l’ 11 dicembre 1991) da cui l’Unione Europea ebbe origine. Il prof. Roberto de Mattei, allora presidente del Centro Culturale Lepanto, e oggi della Fondazione Lepanto, esprimeva, tra i primi in Europa, le sue critiche al Trattato di Maastricht in una lettera consegnata a Strasburgo, a tutti i parlamentari europei, l’11 maggio del 1992, alla vigilia del discorso della regina Elisabetta di Inghilterra al Parlamento Europeo. Lo stesso testo veniva fatto pervenire, ai parlamentari italiani riuniti in seduta congiunta in elezione del Presidente della Repubblica (il documento fu pubblicato integralmente in « Lepanto », nn. 122-123 (maggio-giugno 1992), pp. 3-11).

La lettura di questa analisi, che precedette di quasi 10 anni l’entrata in vigore dell’Euro, invita a riflettere sul nostro futuro.

Lettera ai Parlamentari europei del prof. Roberto de Mattei

Roma, 11 maggio 1992

Egregio onorevole,

a nome del Centro Culturale Lepanto, che ho l’onore di presiedere, vorrei sottoporre alla Sua attenzione alcune riflessioni a proposito di un importante dibattito che Ella e i suoi colleghi avete affrontato e dovrete ancora affrontare (l).

Mi riferisco al Trattato di Maastricht, stipulato l’11 dicembre 1991 nella cittadina olandese dai Capi di Stato e di Governo dei dodici Paesi della Comunità europea per avviare la nuova organizzazione internazionale denominata “Unione europea”.

Questo Trattato, che è stato formalmente sottoscritto il 7 febbraio 1992 e che, per entrare in vigore, dovrebbe essere ratificato dai rispettivi Parlamenti nazionali entro il 31 dicembre di quest’anno, sta suscitando un po’ ovunque crescenti dubbi e perplessità: unirà e rafforzerà veramente l’Europa, o la disgregherà, precipitandola nel caos? Lo scopo di questa lettera, è di contribuire ad una discussione su questo punto capitale.

Il sogno nichilista di distruzione dell’Europa

In questo 1992 che segna il 500° anniversario della scoperta e della civilizzazione dell’America da parte degli europei, la Civiltà europea e cristiana è sottoposta a un processo senza precedenti. L’Europa è accusata di aver imposto al mondo il suo modello di civiltà, in luogo di “aprirsi all’Altro”, “a ciò che non è, non è mai stato e non sarà mai l’Europa”(2); essa dovrebbe dunque rinnegare sé stessa per recuperare la “Alterità” che ha negato: i barbari, gli indios, i musulmani, sarebbero portatori di un “messaggio culturale” incompreso. L’Europa dovrebbe perciò rinunciare alla “ambizione secolare di centralità storica di cui Colombo è il simbolo”(3) per “decivilizzarsi” e sprofondare nel tribalismo.

Nella visione della storia, elaborata da questi “teorici del caos”, il fondamento dell’Europa sarebbe “la perdita dei fondamenti” (4), la sua caratteristica quella “di non essere identica a sé stessa” (5). Nessuna identità storica e culturale meriterebbe di sopravvivere perché nel mondo nulla esiste di stabile e di permanente e tutto è privo di ordine e di significato: il Nulla è l’unica realtà che si deve affermare nella storia e nella società: “Dobbiamo riconoscere il ruolo storicamente positivo del Nulla /…/ Siamo incitati a fondare la nostra cittadinanza europea in rapporto al nulla” (6).

Leggi tutto

il funerale dello Stato nazionale

(fonte: Roberto de Mattei su Corrispondenza Romana del 6/12/2011 http://www.robertodemattei.it/2011/12/15/politica-italiana-il-funerale-dello-stato-nazionale/#more-437) Chi avrebbe mai immaginato che il 150esimo anniversario dell’unità italiana si sarebbe concluso con un pesante esproprio di sovranità nazionale? E come immaginare che il principale artefice del commissariamento del nostro Paese da parte di “poteri forti” sovranazionali sarebbe stato quello stesso presidente della Repubblica …

Leggi tutto

La manovra Monti: è iniziata la macelleria sociale

Quello che denuncia nel seguente articolo il “Movimento di Solidarietà Movisol a mio parere stigmatizza due aspetti: 1) la manovra è un rimedio che non funziona se non indebitarci ancora di più, deprimere l’economia e svendere il paese a buon mercato. 2) non prende nemmeno in considerazione di mettere mano a ciò che l’ha creata …

Leggi tutto

Si è disposti a riformare tutto meno ciò che crea l’ingiustizia.

Vi segnalo un coraggioso intervento dell’on. Alessandro Pagano. Continuo a pubblicare sulla crisi, proposte e posizioni che originalmente si pongono fuori al  “diktat” dei cosiddetti “esperti” che ci vogliono far credere che la loro verità è l’unica possibile.  Per credere alla loro verità noi dobbiamo essere il “parco buoi”, (espressione conosciutissima in borsa ), che …

Leggi tutto

Il fallimento delle banche non è necessariamente la fine del mondo

  fonte: Quel piccolo villaggio di irriducibili… islandesi!.  Daily Telegraph un articolo del 28 novembre scorso di Ambrose Evans-Pritchard, international business editor esperto di economia del Daily Telegraph. Il fallimento delle banche non è necessariamente la fine del mondo. Dove esiste ancora una sovranità monetaria, le banche private sono una cosa, lo Stato un’altra. Gli unici che …

Leggi tutto

un progetto di governo globale

  Il non avere sovranità monetaria  ma una Banca Centrale che emette a debito la moneta come se fosse di sua proprietà e gravandola di interessi ,  supera tutte le teorie complottistiche  che può generare la più fervida fantasia. Questo ci fa vedere chiaramente che  alle esigenze dei popoli i padri dell’Europa hanno mano a …

Leggi tutto

guardare intorno per capirci meglio: cos’ha la Norvegia che l’Italia non ha?

un problema non può essere risolto con la stessa mentalità di chi l’ha creato, ecco la prima soluzione più logica ma più indigesta per le banche che hanno in mano la BCE. fonte: articolo di Nicoletta Forcheri La Norvegia sarebbe un caso da studiare e da emulare: un surplus del 10%, un profitto netto dei …

Leggi tutto

Advantages of overseas domestic helper.