Preparare Ginevra 2 –

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Tutto è ancora in gioco e c’è molta confusione e menzogna. Propongo un articolo che purtroppo non può che essere considerato che un punto di vista, come sempre, quando si parla di situazioni così complesse. Un punto di vista basato su solidi elementi certo, ma pur sempre fragile, come ogni speranza: in una situazione come quella siriana, dove è possibile il subentrare di variabili inattese, è difficile fare previsioni certe e prevedere il futuro (VietatoParlare.it)

di Thierry Meyssan –  Voltairenet

Alla vigilia della Conferenza di Ginevra 2, quel che resta della coalizione internazionale anti-siriana va in frantumi, mentre gli stati che hanno seguito la Russia o gli Stati Uniti durante la loro ritirata si posizionano per la ricostruzione.

Il primo problema è la rappresentatività della delegazione dell’«opposizione siriana». Finora si trattava di stabilire se fosse un’emanazione della Colalizione nazionale di Istanbul e/o dell’opposizione nazionalista interna ed esterna, che si opponeva alle ingerenze straniere. D’ora in poi, si tratterà anche di stabilire se la Coalizione Nazionale rappresenti gli interessi dell’Arabia Saudita, del Qatar o della Turchia .

Sul terreno, i tre sponsor della guerra si sono separati e si sono impegnati in una battaglia senza esclusione di colpi, senza nemmeno curarsi di rovesciare il governo che erano venuti a combattere. Sebbene si parli sempre dell’Esercito siriano libero, è scomparso dal terreno. Rimane quindi il Fronte Islamico (recentemente istituito dal principe Bandar bin Sultan), il Fronte Al-Nosra (sempre vicino al Qatar) e l’Emirato Islamico dell’Iraq e del Levante (ÉIIL “Daesh” in arabo), di cui la polizia e la giustizia turche hanno appena dimostrato che risulta illegalmente finanziato da Recep Tayyip Erdoğan .

In un primo momento, l’ÉIIL (cioè la Turchia, cioè la NATO) ha attaccato il quartier generale dell’esercito siriano libero (ESL) e lo ha saccheggiato. I suoi comandanti sono poi fuggiti in Qatar e in Europa, ma il principe Bandar bin Sultan ha recuperato certi elementi e ha creato il Fronte Islamico aggiungendogli nuovi mercenari. Poi l’ÉIIL è avuto istruzioni affinché spostasse il grosso delle sue forze in Iraq, dove ha preso Ramadi e Falujjah. Dal momento che la natura ha orrore del vuoto, tutte le altre forze, a partire dall’Esercito arabo siriano, hanno riempito lo spazio liberato.

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SIRIA: «Sotto i nostri occhi»

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