Ucraina: ci vogliono preservare, ci dicono aggrediti dall’informazione di parte…

Ucraina: ci vogliono preservare, ci dicono aggrediti dall’informazione di parte…ora si preoccupano anche i vescovi: è la volta di Sviatoslav Shevchuk, vescovo di tutte tutte le diocesi della Chiesa greco-cattolica ucraina. L’Arcivescovo, in visita in Nord America, a proposito della crisi ucraina, ha detto  “la propaganda di guerra scatenata dalla Russia è l’assalto informativo più …

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Note a margine della crisi ucraina

Propongo un’attenta analisi di Mario Villani, che alla fine si domanda : “come mai gli USA aiutano, nei paesi ‘liberati’ sempre degli emeriti incapaci”?  Nessuno stupore sulle classi politiche impresentabili: è questo che vogliono, che rientra nel loro interesse. Gli USA non propongono una claesse politica efficiente ed onesta perchè  inevitabilmente chiederebbero il bene comune …

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La strana vicenda della crisi in Ucraina: numerose le verità nascoste ed inconfessate

  la Perfetta Letizia News 24 Il governo ad interim è la diretta espressione della ‘giunta rivoluzionaria’ rappresentativa della rivolta di piazza Maidan europeista  e antirussa ma non di tutto il paese: il risultato è che la Crimea è persa e le provincie russofone non riconoscono il nuovo potere costituito. di Patrizio Ricci “E’ stato …

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Kiev scatena la guerra

da Piccole Note Eli­cot­te­ri spa­ra­no sulle folle ri­bel­li. Un cri­mi­ne inac­cet­ta­bi­le dal mondo li­be­ro. Riu­nio­ne di emer­gen­za del­l’O­nu: di­chia­ra­zio­ni di fuoco con­tro il ti­ran­no e, in poco poco tempo, una forza mi­li­ta­re in­ter­na­zio­na­le si pre­ci­pi­ta in soc­cor­so dei ri­bel­li. Si era in Libia, al­lo­ra (anche se poi si sco­pri­rà che quan­to rim­bal­za­va sui media tutto …

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UCRAINA, RUSSIA E CINA. PERCHE’ PUTIN E’ NEL MIRINO DI WASHINGTON?

usaairborne

di Mike Whitney  – da controinformzione

Le provocazioni degli USA in Ucraina non possono essere capite al di fuori della politica di Washington di “perno sull’Asia”, che consiste in un più ampio piano strategico che sposta l’attenzione dal Medio Oriente all’Asia.

Il cosiddetto “ribilanciamento” è di fatto un piano per controllare la crescita della Cina e renderla compatibile con le aspirazioni egemoniche statunitensi. Ci sono diverse scuole di pensiero su come questo si possa ottenere, ma ricadono grosso modo in due categorie: “uccidi il drago” o “abbraccia il panda”.

I primi caldeggiano una strategia di contenimento, mentre i secondi il coinvolgimento. Finora, la politica finale non è ancora stata decisa, ma le ostilità nel Mar Cinese Meridionale e nelle isole Senkaku rendono chiaro che il piano dipenderà pesantemente dalla forza militare.

Quindi cos’ha a che fare la Cina con il bisticcio in Ucraina?
Tutto. Washington vede la Russia come una crescente minaccia ai suoi piani per il dominio regionale. Il problema è che Mosca è diventata sempre più forte e ha esteso la sua rete di oleodotti e gasdotti attraverso l’Asia centrale fino all’Europa. Ecco perché Washington ha deciso di usare l’Ucraina come scenario per un attacco alla Russia: perché una Russia forte e integrata all’Europa è una minaccia all’egemonia statunitense. Washington vuole una Russia debole che non sfidi la presenza americana in Asia centrale o il suo piano per controllare risorse energetiche vitali.

Al momento, la Russia fornisce circa il 30% del gas dell’Europa occidentale e centrale, il 60% del quale transita attraverso l’Ucraina. La popolazione e le imprese europee dipendono dal gas russo per scaldare le case e far funzionare i macchinari. I rapporti commerciali tra UE e Russia stanno rafforzando sia il compratore che il venditore. Gli USA non guadagnano nulla dal partenariato UE-Russia, ecco perché Washington vuole bloccare l’accesso di Mosca a mercati cruciali. Questa forma di sabotaggio commerciale è un atto di guerra.

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ucraina – russia – Il punto di vista di un russo da nove anni in Ucraina (da un forum russo)

Crisis in Ukraine1.    Dalla parte della Russia.

La Russia nel corso di questi ultimi mesi ha modificato la propria visione nei confronti dell’Ucraina (anche questo io l’avevo già evidenziato tempo fa). L’obiettivo russo è sempre stato quello di mantenere un’Ucraina integra ma “amica” o se non altro “neutra” ed ininfluente: ciò è successo più o meno in tutti questi 23 anni di indipendenza dell’Ucraina (dal 1991 a febbraio 2014).

Più o meno, diciamo, perché ci sono stati alti e bassi (come il periodo Yushenko e Timoshenko) nei rapporti tra Russia e Ucraina, ma nel complesso sempre improntati su un dialogo stretto di collaborazione, consapevolezza e tutto sommato accettazione da parte ucraina dell’influenza russa. Perché per la Russia era importante l’Ucraina integra? Perché nella logica geopolitica delle sfere di influenza è importante che lo stato cuscinetto sia il più grande possibile per tenere il più lontano possibile dai propri confini il nemico. Quindi per la Russia ciò corrispondeva ai suoi interessi nazionali.

Chebu (un altro frequentatore del forum ndr)  giustamente ha parlato di “giochetto” che è stato “sfilato” dalle mani della Russia. Lui la butta giù in termini dispregiativi, dipingendo la Russia come il bambino viziato e cattivo, ma il concetto è corretto. Di “giochetto” si tratta. Solo che esso è stato anzitutto l’oggetto dell’interesse americano che davvero lo ha “sfilato” alla Russia e dunque la Russia ora si sta difendendo e sta cercando di porre rimedio a questa “carognata”.

Sì, perché se la mettiamo sull’aspetto del “gioco”, il bambino che ha cominciato a fare il cattivo per i suoi vizietti di prevaricazione è stato l’America (vedi Maidan e colpo di stato a Kiev); ora chiaramente anche il bambino che fino a poco fa era tranquillo (la Russia), essendo stato provocato, cerca di riappropriarsi del suo giocattolo. Di qui la mia conferma (e la legittimazione) che i russi adesso davvero stanno agendo sul campo in Ucraina.

Il “bambino” americano nella sua carognata ha forse però peccato di ingenuità, dimenticandosi che il giocattolo che stava rubando non era simile ad altri con cui si è “divertito” in altre parti del mondo: non era simile né il giocattolo, né il legittimo proprietario. L’Ucraina non è l’Iraq, né la Libia, neppure la Serbia… e il legittimo “proprietario” si chiama Russia. L’America non ha capito (o forse la cosa gli è sfuggita di mano, ma in ogni caso si tratta di un grosso errore strategico) che “giocando” in Ucraina, entrava nel giardino di casa russo, proprio dentro quel cortile che da sempre è sotto la protezione russa. Non ha fatto le dovute valutazioni sulla composizione del Paese, sulla sua reale “artificialità” (scusate il gioco di parole), sulle vere esigenze della gente e soprattutto sull’anima russa di cui è impregnata metà della popolazione di questo Paese.

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Ucraina orientale chiede più autonomia dal governo centrale.

Il presidente Turchinov ordina l’utilizzo dell’esercito e delle forze speciali contro gli insorti.  Ma l’ex presidente Timoschenko chiede di evitare l’uso della forza.   di Patrizio Ricci  (fonte ‘La Perfetta Letizia’) Sono 22 le città dell’Ucraina in cui i poteri locali sono passati in mano agli insorti.  La richiesta di quelli che Kiev considera alla …

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