UCRAINA, RUSSIA E CINA. PERCHE’ PUTIN E’ NEL MIRINO DI WASHINGTON?

usaairborne

di Mike Whitney  – da controinformzione

Le provocazioni degli USA in Ucraina non possono essere capite al di fuori della politica di Washington di “perno sull’Asia”, che consiste in un più ampio piano strategico che sposta l’attenzione dal Medio Oriente all’Asia.

Il cosiddetto “ribilanciamento” è di fatto un piano per controllare la crescita della Cina e renderla compatibile con le aspirazioni egemoniche statunitensi. Ci sono diverse scuole di pensiero su come questo si possa ottenere, ma ricadono grosso modo in due categorie: “uccidi il drago” o “abbraccia il panda”.

I primi caldeggiano una strategia di contenimento, mentre i secondi il coinvolgimento. Finora, la politica finale non è ancora stata decisa, ma le ostilità nel Mar Cinese Meridionale e nelle isole Senkaku rendono chiaro che il piano dipenderà pesantemente dalla forza militare.

Quindi cos’ha a che fare la Cina con il bisticcio in Ucraina?
Tutto. Washington vede la Russia come una crescente minaccia ai suoi piani per il dominio regionale. Il problema è che Mosca è diventata sempre più forte e ha esteso la sua rete di oleodotti e gasdotti attraverso l’Asia centrale fino all’Europa. Ecco perché Washington ha deciso di usare l’Ucraina come scenario per un attacco alla Russia: perché una Russia forte e integrata all’Europa è una minaccia all’egemonia statunitense. Washington vuole una Russia debole che non sfidi la presenza americana in Asia centrale o il suo piano per controllare risorse energetiche vitali.

Al momento, la Russia fornisce circa il 30% del gas dell’Europa occidentale e centrale, il 60% del quale transita attraverso l’Ucraina. La popolazione e le imprese europee dipendono dal gas russo per scaldare le case e far funzionare i macchinari. I rapporti commerciali tra UE e Russia stanno rafforzando sia il compratore che il venditore. Gli USA non guadagnano nulla dal partenariato UE-Russia, ecco perché Washington vuole bloccare l’accesso di Mosca a mercati cruciali. Questa forma di sabotaggio commerciale è un atto di guerra.

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ucraina – russia – Il punto di vista di un russo da nove anni in Ucraina (da un forum russo)

Crisis in Ukraine1.    Dalla parte della Russia.

La Russia nel corso di questi ultimi mesi ha modificato la propria visione nei confronti dell’Ucraina (anche questo io l’avevo già evidenziato tempo fa). L’obiettivo russo è sempre stato quello di mantenere un’Ucraina integra ma “amica” o se non altro “neutra” ed ininfluente: ciò è successo più o meno in tutti questi 23 anni di indipendenza dell’Ucraina (dal 1991 a febbraio 2014).

Più o meno, diciamo, perché ci sono stati alti e bassi (come il periodo Yushenko e Timoshenko) nei rapporti tra Russia e Ucraina, ma nel complesso sempre improntati su un dialogo stretto di collaborazione, consapevolezza e tutto sommato accettazione da parte ucraina dell’influenza russa. Perché per la Russia era importante l’Ucraina integra? Perché nella logica geopolitica delle sfere di influenza è importante che lo stato cuscinetto sia il più grande possibile per tenere il più lontano possibile dai propri confini il nemico. Quindi per la Russia ciò corrispondeva ai suoi interessi nazionali.

Chebu (un altro frequentatore del forum ndr)  giustamente ha parlato di “giochetto” che è stato “sfilato” dalle mani della Russia. Lui la butta giù in termini dispregiativi, dipingendo la Russia come il bambino viziato e cattivo, ma il concetto è corretto. Di “giochetto” si tratta. Solo che esso è stato anzitutto l’oggetto dell’interesse americano che davvero lo ha “sfilato” alla Russia e dunque la Russia ora si sta difendendo e sta cercando di porre rimedio a questa “carognata”.

Sì, perché se la mettiamo sull’aspetto del “gioco”, il bambino che ha cominciato a fare il cattivo per i suoi vizietti di prevaricazione è stato l’America (vedi Maidan e colpo di stato a Kiev); ora chiaramente anche il bambino che fino a poco fa era tranquillo (la Russia), essendo stato provocato, cerca di riappropriarsi del suo giocattolo. Di qui la mia conferma (e la legittimazione) che i russi adesso davvero stanno agendo sul campo in Ucraina.

Il “bambino” americano nella sua carognata ha forse però peccato di ingenuità, dimenticandosi che il giocattolo che stava rubando non era simile ad altri con cui si è “divertito” in altre parti del mondo: non era simile né il giocattolo, né il legittimo proprietario. L’Ucraina non è l’Iraq, né la Libia, neppure la Serbia… e il legittimo “proprietario” si chiama Russia. L’America non ha capito (o forse la cosa gli è sfuggita di mano, ma in ogni caso si tratta di un grosso errore strategico) che “giocando” in Ucraina, entrava nel giardino di casa russo, proprio dentro quel cortile che da sempre è sotto la protezione russa. Non ha fatto le dovute valutazioni sulla composizione del Paese, sulla sua reale “artificialità” (scusate il gioco di parole), sulle vere esigenze della gente e soprattutto sull’anima russa di cui è impregnata metà della popolazione di questo Paese.

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Ucraina orientale chiede più autonomia dal governo centrale.

Il presidente Turchinov ordina l’utilizzo dell’esercito e delle forze speciali contro gli insorti.  Ma l’ex presidente Timoschenko chiede di evitare l’uso della forza.   di Patrizio Ricci  (fonte ‘La Perfetta Letizia’) Sono 22 le città dell’Ucraina in cui i poteri locali sono passati in mano agli insorti.  La richiesta di quelli che Kiev considera alla …

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Ucraina – Estremisti di destra nella coalizione, proteste nelle regioni orientali: il governo provvisorio ucraino non ha il controllo della situazione.

 

Arseniy-Yatsenyuk-_2836833bLo confermano un lavoro preparatorio di esperti del governo federale.

Uwe Klußmann
Der Spiegel

Il gesto del Primo Ministro in carica Arseniy Yatsenyuk è sembrato conciliante. Il Primo Ministro ha parlato la scorsa settimana in russo alla televisione per i residenti di lingua russa delle regioni del sud e dell’est.

“Mia moglie parla per lo più russo”, ha detto Yatsenyuk e ha promesso la cancellazione della legge che disciplina l’uso della lingua russa. Il Primo Ministro ha parlato di un vago “decentramento del potere” tramite le elezioni di sindaci e dei consigli comunali “nel corso del prossimo anno”.

Tuttavia, l’appello sembra aver avuto uno scarso effetto. Nel fine settimana, nella parte orientale e meridionale dell’Ucraina sono sfilate decine di migliaia di persone contro il governo di Kiev e a favore del referendum da indire per le loro regioni. La gran parte dei residenti nell’Ucraina orientale russofona semplicemente non crede alle promesse del governo.

Inoltre, il governo di Kiev ha appena nominato un uomo di Jazenjuk come responsabile della “protezione delle minoranze nazionali”. Piccolo problema: il vice primo ministro Alexander Sytsch viene dalla Swoboda. Lo stesso partito di estrema destra il cui parlamentare Igor Miroshnichenko la settimana scorsa ha costretto alle dimissioni il capo della televisione di Stato.

Con personaggi di questo tipo, la riconciliazione dell’Ucraina nazionalista filo-occidentale con la parte orientale vicina alla Russia non può avere successo. Ma il Primo Ministro non riesce a fare a meno di mantenere la coalizione con i nazionalisti. Yatsenyuk valuta la situazione in modo irrealistico: nel messaggio ha parlato agli ucraini delle zone orientali, suggerendo “conflitti artificiali” che sarebbero stati fomentati da “forze esterne”, intendendo con esse la Russia.

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Ecco le prove, rivoluzione ucraina pagata dagli Usa

Rivolta costata 5 miliardi di euro in due anni. Stipendiati anche i nazisti responsabili degli scontri di piazza. Alcuni gruppi addestrati militarmente in Estonia. Franco Fracassi – Popoff Globalist «Dopo avere organizzato la rivoluzione arancione del 2004, un fallimento totale, anche questo colpo di Stato a Kiev è stato organizzato dai servizi segreti americani». L’accusa …

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Considerazioni sull’Ucraina

fonte Libertà e persona – Da Francesco Mario Agnoli C’è una verità scomoda  che si dovrebbe avere  l’onestà intellettuale di ammettere: il singolare concetto di democrazia dei governi e dei mass-media occidentali.  L’Ucraina, dopo numerosi altri casi  (recente quello dell’Egitto, dove regna una Giunta militare) ne costituisce l’ultimo esempio. Il governo di Viktor Janukovych (non …

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A Kiev i cecchini miravano sulla folla e sulla polizia indiscriminatamente.

I cecchini miravano sulla folla e sulla polizia indiscriminatamente.

Russia Today riferisce e rende disponibile l’audio di una registrazione telefonica eseguita 28 marzo (Funzionari del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina – SBU) tra il ministro degli esteri estone e il ministro degli affari esteri europeao Caterine Aston. Nella conversazione  il ministro estone le comunica che ci sono prove documentali che nella ‘rivolta di p..zza Maidan  gli stessi cecchini hanno sparato prima ai manifestanti e poi alla polizia.

“”Vi è ora la comprensione più forte che dietro i cecchini, non c’era Yanukovich, ma c’erano persone della nuova coalizione”.

Se è vero che in questo frangente, è bene ‘prendere tutto con le pinze’  ma l’ausilio di cecchini nelle rivolte non è cosa nuova. Spesso questo sistema è utilizzato per esasperare la folla, costringendo così anche i più retrivi alla violenza a compattarsi con gli elementi più esagitati e far intervenire la ‘Comunità Internazionale’.
C’è un’evidenza: l’unico che non aveva nessuna ragione di far precipitare le cose era il governo.

ULTIM’ORA:

Una nota pubblicata oggi sul sito del Ministero degli Esteri estone conferma l’autenticità della telefonata (http://www.vm.ee/?q=en%2Fnode%2F19353) .

Ecco i passi fondamentali della telefonata:

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