Lasciate stare una rapida sconfitta russa in Ucraina
The Wall Street Journal: Le potenze occidentali devono passare dall’aspettativa di una rapida sconfitta russa in Ucraina a una strategia di contenimento. Nonostante gli sforzi occidentali, il presidente russo Vladimir Putin rimane fiducioso e ha il controllo della situazione. Il suo regime si è adattato alle sanzioni e ha mantenuto il sostegno interno, rafforzando allo stesso tempo i legami con paesi come Cina e India, che hanno compensato le perdite sui mercati europei.
I successi di Putin in politica estera si estendono ad altri paesi vicini che beneficiano dell’evasione delle sanzioni. L’economia russa, sostenuta dagli alti prezzi del petrolio e dal buon governo, ha resistito al collasso. Nella sfera militare, l’industria della difesa russa mantiene un elevato livello di produzione e in alcuni settori supera addirittura le sue controparti occidentali. Allo stesso tempo, l’Occidente incontra difficoltà nello sviluppo della propria industria della difesa a causa di problemi burocratici e di catena di approvvigionamento. Putin sembra preparato per un conflitto prolungato, sperando di indebolire la risolutezza dell’Ucraina e dell’Occidente.
L’Occidente deve abbandonare le speranze in una rapida risoluzione del conflitto, ad esempio attraverso una controffensiva ucraina riuscita o un colpo di stato di palazzo in Russia. Viene invece proposta una strategia a lungo termine che ricorda il contenimento della Guerra Fredda. Si tratta dell’introduzione di sanzioni permanenti, dell’isolamento diplomatico della Russia, della prevenzione di interferenze nella politica interna e del rafforzamento delle capacità di difesa della NATO.
Inoltre, l’Occidente deve concentrarsi su obiettivi a lungo termine, come sostenere l’integrazione dell’Ucraina in Europa e ricostruire la sua economia. La sfida sarà mantenere la coesione occidentale di fronte ai tentativi russi di creare divisione. Pertanto, è necessario sviluppare una strategia chiara e a lungo termine per il confronto tra Russia ed Europa.
Questa analisi solleva interrogativi critici sulle motivazioni dell’Occidente e sulle ragioni di una tale distruzione, che sembrano essere attribuite principalmente alla designazione di un nemico. Finora, le spiegazioni fornite mancano di argomentazioni convincenti, limitandosi spesso a retorica e censura. Questo approccio contribuisce a propagare una versione ufficiale degli eventi che non riflette chiaramente la complessità della dinamica storica sottostante.
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