I tragici segni della cospirazione

Non c’è bisogno di essere un convinto seguace di David Icke, il famoso ex anchorman della BBC che gira il mondo a diffondere le sue rivelazioni sulla grande cospirazione degli “Illuminati”, per rendersi conto che la maggioranza dei grandi avvenimenti mondiali non ha certo una origine casuale, né scaturisce dalla evoluzione spontanea di circostanze non inquinate e non dirette ad arte da una regia occulta.

Per esempio, la  CIA, il servizio segreto USA, la cui storia è costellata di azioni criminali di ogni genere, ci fornisce diversi esempi a proposito. Per ricordarne uno, è rimasto un caso eclatante quello che ha visto il famigerato ente di spionaggio ingannare gli americani ed il mondo intero quando nel 2003 ha confezionato la falsa prova che l’Iraq detenesse armi di distruzione di massa, fornendo l’unico appiglio utile a Bush figlio per scatenare la seconda guerra del Golfo, con tutto ciò che ne è conseguito.

Forse perché non è venuta ancora una ammissione ufficiale da parte dell’attuale presidente USA, il nostro sistema informativo si guarda bene dallo spiegarci come gli americani abbiano negli ultimi anni costituito una vasta rete di enti ed organizzazioni, più o meno governative, con il preciso compito di finanziare ed organizzare le varie rivoluzioni colorate nelle ex repubbliche sovietiche, a cui abbiamo assistito negli anni scorsi e che abbiamo creduto essere il frutto di moti popolari volti alla definitiva conquista della “democrazia”, trattandosi invece di rivoluzioni artificiali con l’ausilio di leader politici corrotti, al solo scopo di sottrarre quelle repubbliche all’influsso della Russia.
 Lo stesso è stato tentato nei confronti dell’Iran, l’attuale obiettivo primario nel mirino degli Usa, quando si è tentato di innescare la rivolta contro Ahmadinejad con l’ausilio strategico di Twitter, il social network dei messaggi brevi, che all’improvviso ha spedito milioni di sms, annunciando l’inizio della sommossa, in modo da innescare un moto di popolo simultaneo in tutto l’Iran, cosa poi miseramente fallita.
Come è fallito il tentativo di inscenare la falsa morte della falsa ragazza di nome Neda durante una manifestazione antigovernativa, una messa in scena scoperta da molti blogger in tutto il mondo, tra cui modestamente anche il sottoscritto. Come è anche fallito il tentativo di far montare una protesta mondiale per la supposta condanna a morte della adultera omicida Sakineh, una bufala scontratasi con le condanne realmente eseguite di altri condannati veri americani a cui nessuno si è azzardato a dedicare il minimo pensiero. Tutto questo mentre ancora adesso restano esposte le gigantografie della donna iraniana sui balconi municipali di mezza Italia e mezza Europa, come a volere ammettere  che “coglioni si nasce…”.Ora, è un caso che la speculazione finanziaria americana e mondiale, dopo aver innescato l’ultima crisi economica, stia dirigendo con maestria la irrefrenabile ascesa dei prezzi delle materie prime, con in testa i prodotti alimentari?  Certo, potevamo pensare che fosse solo l’ennesimo modo di far soldi a palate e basta, almeno fino a quando non è scoppiata la rivolta tunisina a causa del forte rincaro del prezzo del grano e del pane. Le cose sono divenute ancora più chiare in queste ultime settimane, avendo assistito all’allargamento delle rivolte all’Egitto, al Bahrein ed infine alla Libia di Gheddafi.Proprio in Libia l’apparato disinformativo sta ora facendo la sua parte, descrivendo bagni di sangue esagerati con molte migliaia di vittime, spacciando vecchie foto di cadaveri di clandestini naufraghi, che venivano seppelliti sulle spiagge, per false fosse comuni in cui verrebbero ammassati i corpi di migliaia di rivoltosi uccisi dal colonnello nei giorni passati. Tutto questo per far montare l’indignazione della opinione pubblica mondiale, condizione necessaria per giustificare quanto è già stato previsto, cioè l’intervento militare della Nato in Libia ed in tutti gli altri Stati nordafricani e medio-orientali nei quali le rivolte non dovessero concludersi nei modi e nei termini voluti dai grandi “burattinai” che nell’ombra ordiscono indisturbati e a proprio piacimento.
Governo americano e tutti i governi controllati, alta finanza, massoneria, lobbi ebraica, potentati economici e criminali, politici corrotti, sette e club segreti, mondialisti di ogni risma ed organi informativi, questi soggetti agiscono a vari livelli, in sintonia ed in modo coordinato come diretti da una unica regia. E’ una ragnatela efficientissima che avvolge tutto il mondo e tutti costoro sono i fili che la compongono, mentre il ragno è il ristretto gruppo degli “Illuminati”.

Si comprendono pienamente gli accadimenti mondiali se si tiene presente il vero scopo degli Illuminati: instaurare il nuovo ordine mondiale, cioè un governo unico mondiale che controllerà tutta l’umanità. Organizzazioni come l’ONU e la UE sono solo i primi passi, poi si arriverà gradualmente alla unione di USA e UE e così via…Ed è chiaro che un simile progetto debba passare per la distruzione degli stati nazionali, delle comunità distinte di popoli e della possibilità di autodeterminarsi di ogni nazione.

Questo è un processo occulto che va avanti ormai da diversi secoli ma che negli ultimi decenni ha subito una brusca accelerazione. Il fascismo è stato finora il più strenuo oppositore degli illuminati, pagando un prezzo altissimo, come sappiamo. L’unica speranza quindi, è che da un fascismo risorto torni la lotta senza quartiere a queste forze occulte, prima che sia troppo tardi.

NOTA PERSONALE: Io mi dissocio dalle parole sul fascismo!! ma per il resto è un’ analisi che non fa una piega.
Fonte:http://www.avehesperia.it/blog/2011/03/05/gli-illuminati-ed-i-tragici-segni-della-cospirazione/


SURIYA HABIBATI

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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