Tre navi russe affondate: incidenti o una serie di sabotaggi?

Negli ultimi giorni, le cronache marittime hanno registrato una sequenza inquietante di affondamenti di navi russe. Dall’incidente delle petroliere nel Mar Nero a quello della nave mercantile Ursa Major nel Mediterraneo, gli esperti russi iniziano a collegare questi eventi come parte di un unico schema. A sostegno di questa ipotesi emergono dettagli e dinamiche che sollevano dubbi sulla possibilità di semplici incidenti marittimi.

GLI EVENTI

  1. Le petroliere russe Volgoneft 212 e Volgoneft 239:
    • Data dell’incidente: 20 dicembre 2024.
    • Luogo: Stretto di Kerch, circa 8 km al largo delle coste della Crimea.
    • Dettagli: Le petroliere, appartenenti alla classe fluviale e non progettate per navigare in mari agitati, trasportavano mazut, un residuo petrolifero. Durante una tempesta invernale, entrambe sono state travolte e sono affondate quasi contemporaneamente. Un marinaio ha perso la vita.
    • Ipotesi: Sebbene la causa ufficiale sia stata attribuita alle condizioni meteorologiche, diversi analisti ritengono che la coincidenza di due petroliere affondate nello stesso momento suggerisca un possibile sabotaggio. Il danno economico e ambientale è significativo e colpisce non solo la Russia ma anche l’intera regione del Mar Nero.
  2. La nave mercantile Ursa Major:
    • Data dell’incidente: 26 dicembre 2024.
    • Luogo: Mediterraneo, al largo della Spagna.
    • Dettagli: L’Ursa Major, una nave mercantile russa, trasportava carichi militari strategici. L’imbarcazione ha riportato tre fori nella struttura con deformazioni verso l’interno, indicando un possibile attacco deliberato. Successivamente, si è verificato un rollio della nave e un affondamento rapido verso la poppa.
    • Ipotesi: La nave era monitorata da vicino sia dalla NATO che dai servizi segreti militari ucraini. Sebbene le indagini siano ancora in corso, cresce il sospetto che si tratti di un atto di sabotaggio mirato a interrompere le catene di approvvigionamento russe.

UN FILO CONDUTTORE: IL SABOTAGGIO?

Questi episodi sembrano essere più che semplici incidenti marittimi. Diversi elementi alimentano l’ipotesi del sabotaggio:

Coincidenze sospette: Le petroliere nel Mar Nero e la Ursa Major nel Mediterraneo sono state coinvolte in incidenti gravi nello stesso arco di tempo. Le petroliere russe coinvolte negli incidenti nel Mar Nero erano di classe fluviale. Questo dettaglio è particolarmente significativo perché le navi di questa classe sono progettate per navigare su fiumi e acque calme, e non sono adatte a operare in mare aperto, specialmente in condizioni meteorologiche avverse come quelle invernali. Perciò la loro presenza nel Mar Nero, in un periodo di tempeste stagionali prevedibili, solleva interrogativi sulla decisione di impiegarle in un ambiente così rischioso. Questo elemento alimenta sospetti di negligenza o persino di intenzionalità nell’esposizione a rischi, contribuendo ad alimentare teorie di sabotaggio.

Dettagli tecnici: La presenza di tre fori sulla Ursa Major con segni di esplosione verso l’interno lascia poco spazio al dubbio sull’origine deliberata del danno.

Interessi strategici: Un attacco alla flotta commerciale russa potrebbe essere parte di una strategia per danneggiare non solo la capacità economica della Russia ma anche le sue ambizioni militari e geopolitiche, come il controllo dell’Artico.

IL RUOLO DELLE BASI NAVALI E LE CONSEGUENZE GEOPOLITICHE

La crescente pressione sull’infrastruttura navale russa evidenzia l’importanza di mantenere basi strategiche come quella di Tartus, in Siria. La protezione delle rotte commerciali e militari è cruciale per il Cremlino, soprattutto in un contesto in cui la flotta russa è sempre più esposta a minacce dirette.

Inoltre, l’Unione Europea sembra prepararsi a intensificare le misure contro le navi russe, con nuove normative che potrebbero consentire la confisca delle imbarcazioni che transitano nelle acque europee. Questa situazione rischia di trasformarsi in una vera e propria guerra economica e marittima, con conseguenze imprevedibili per l’intero equilibrio globale.

CONSIDERAZIONI

Che si tratti di negligenza o di un sabotaggio deliberato, le conseguenze per la Russia saranno comunque gravissime. Gli incidenti generano accuse di disastri ecologici e di mancata manutenzione di una flotta ormai obsoleta, mentre i danni economici legati al carico trasportato si sommano a un colpo significativo per l’immagine del Paese. In un contesto di guerra, anche la negligenza può assumere i contorni dell’intenzionalità: lasciare che navi di classe fluviale, del tutto inadatte a navigare in mare aperto durante l’inverno, affrontino condizioni tanto proibitive appare come una decisione calcolata o almeno prevedibilmente rischiosa.

Pur in assenza di prove definitive, la coincidenza e la frequenza di questi episodi suggeriscono una strategia mirata a colpire la sicurezza economica e strategica della Russia. Il futuro prossimo dirà se si tratta di una nuova fase di escalation.