Trump, nel suo primo discorso ai sostenitori dopo le elezioni, ha affermato che intendeva “non iniziare guerre, ma porvi fine”. Durante la notte, il conteggio dei voti elettorali mostra Trump con più di 270 voti e un solido vantaggio negli stati chiave. Allo stesso tempo, i Repubblicani hanno ottenuto la maggioranza sia al Senato che alla Camera. Questo darà a Trump un’ampia capacità legislativa.
Riguardo alla guerra Ucraina con una maggioranza di MAGA al Senato e alla Camera, la futura amministrazione guidata da Trump avrà la libertà di decidere sulle politiche estere, inclusa la gestione della guerra in Ucraina. Questo consolidamento del potere avrebbe tutte le carte per accelerare la fine del conflitto, secondo tre scenari:
Scenari di Fine della Guerra in Ucraina :
Pertanto, la politica di Trump potrebbe portare alla fine della guerra entro il 2025. Se gli Stati Uniti smettessero di fornire armi all’Ucraina, il conflitto si concluderebbe in breve tempo, con una possibile vittoria russa o un accordo di pace mediato.
Effetti sull’Equilibrio Internazionale : Trump è descritto come pronto a negoziare direttamente con Putin, in contrasto con l’approccio precedente degli Stati Uniti. Questo potrebbe riaprire canali diplomatici tra Occidente e Russia e portare a un accordo di pace, anche se con forti concessioni territoriali alla Russia che rispecchiano la situazione sul terreno, via via sempre più vantaggiosa per Mosca.
Situazione attuale del fronte russo-ucraino :
Fronte Sud : Le truppe russe avanzano con l’obiettivo di stabilire un corridoio fortificato e di ottenere il controllo sulle posizioni ucraine, creando una zona di sicurezza.
Attacchi Ucraini e Difesa Russa : Gli ucraini hanno tentato di riconquistare posizioni strategiche ma inutilmente. Le forze russe mantengono la pressione su varie linee del fronte, costringendo l’Ucraina a ritirarsi o difendere posizioni difficili.
Manovre nel Nord : Nelle regioni settentrionali, la Russia rafforza le sue posizioni vicino a Sumi, mentre gli ucraini cercano di riottenere controllo in aree strategiche, ma con difficoltà a causa dell’avanzata russa.
A ottobre, le forze armate russe hanno conquistato 490 km² di territorio ucraino, afferma il canale telegram ucraino DeepState.
Si tratta del numero più alto dell’intero periodo della controffensiva russa, in corso dall’ottobre 2023.
Mancanza del supporto americano in prospettiva
In definitiva, l’Ucraina dipende in gran parte dagli Stati Uniti per le armi avanzate e l’equipaggiamento militare, che hanno sostenuto la sua difesa contro le forze russe. Senza tale supporto, l’Ucraina perderebbe il suo principale alleato militare, rendendo impossibile mantenere le attuali linee di difesa.
Esaminando il vantaggio strategico russo in uno scenario in cui gli Stati Uniti cessano di supportare militarmente l’Ucraina, l’Ucraina perderebbe l ‘accesso a tecnologie avanzate e armi di precisione che le hanno permesso di contrastare l’artiglieria e le forze russe. Questo porterebbe a un notevole squilibrio nei confronti dell’esercito russo, che potrebbe quindi intensificare le sue offensive senza timori di interventi diretti o indiretti da parte degli USA.
Se gli Stati Uniti interrompessero il supporto militare all’Ucraina, Kiev si troverebbe in una posizione vulnerabile esarebbe costretta ad una rinegoziazione del conflitto e a concessioni. L’Ucraina avrebbe una posizione debole nei Colloqui di Pace. Inoltre, senza il sostegno statunitense, l’Ucraina perderebbe la leva che le armi e l’equipaggiamento avanzato le hanno fornito,. Di conseguenza si troverebbe di fronte a un esercito russo meglio armato. Questo ridurrebbe la capacità di resistenza e porterebbe inevitabilmente a una posizione di svantaggio nei negoziati.
Infine, se gli Stati Uniti cessassero di sostenere militarmente l’Ucraina, l’impatto sulle relazioni con l’Europa sarebbe complesso e profondo.
Da parte sua, l’Unione Europea sembra agire come un avamposto del Partito Democratico statunitense, sostenuto da alcune delle più potenti e influenti forze globali.
Queste forze hanno dimostrato un’efficace quando oscura capacità di anticipazione, rinnovando il mandato della presidente Ursula von der Leyen e occupando posizioni strategiche come la segreteria generale della NATO e il ministero degli esteri dell’UE (tutte posizioni “progressiste”, russofobe e inclini al proseguimento della guerra infinita).
Inoltre, si è intrapresa una pianificazione a lungo termine di una politica contraria alle posizioni di Trump, riflessa anche nell’attenzione di von der Leyen per il controllo dell’informazione e nella promozione di valori della cultura woke e lcbt in Europa.
Questo scenario si accompagna a un aumento di operazioni coperte e di manovre segrete per influenzare le dinamiche politiche. Di recente, la decisione di creare un servizio segreto centralizzato UE rappresenta un ulteriore passo verso un maggior controllo centralizzato.
Per Trump, dunque, le sfide non mancheranno, ma è sempre più probabile che un ritiro degli Stati Uniti trasferisca alla UE gran parte dell’onere di sostenere l’Ucraina, inclusi i costi legati al conflitto. Alcuni paesi, come Polonia e paesi baltici, potrebbero intensificare il loro impegno, mentre altri, come Germania e Francia, potrebbero adottare una linea più cauta. Questo squilibrio rischia di creare tensioni all’interno dell’Unione Europea, con divergenze sugli approcci da seguire riguardo al conflitto. Mantenere una posizione chiaramente filo-ucraina, infatti, significherebbe anche prendere le distanze dal governo statunitense in carica. In questo contesto, paesi come l’Italia, fortunatamente in questo caso, potrebbero non avere la forza politica per assumere una posizione autonoma e rischiosa.
Questi i possibili scenari, sempre considerando che Trump è abbastanza imprevedibile, e che le variabili sono amcora molte.
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