Trudeau al G7 striglia l’Italia per non aver fatto abbastanza in tema di politiche progressiste

La Meloni ed il suo governo molto ingenuamente credono che il blocco occidentale richieda solo che – per effetto del riconoscimento di una appartenenza storica -, l’Italia debba schierarsi dalla parte dell’Ucraina e che questo basti.

Evidentemente non è così. Credo che la Meloni se ne sia resa conto quando al G7 il premier canadese Trudeau, con l’effetto di una doccia fredda tra foto opportunity e banchetti sushi, le ha ricordato che accettando l’ipocrisia occidentale in tema conflitto ucraino, deve prendere tutto il pacco, ovvero tutta l’agenda progressista.

In particolare, il premier canadese ha rimbrottato la Meloni perché l’Italia non avrebbe fatto abbastanza per i diritti LGBT.

Ricordo in merito che il Canada è la nazione più ossequiosa della nuova dottrina occidentale forgiata dal forum di Davos che tutte le Istituzioni internazionali globaliste e gli Stati Uniti hanno adottato attivamente. Per chi non ne fosse a conoscenza, il Canada è il primo paese al mondo ove l’utero in affitto è del tutto legale, con l’unica riserva che le madri in affitto devono farlo non per soldi ma gratuitamente, salvo il rimborso delle spese mediche.

Spero che la Meloni trovandosi di fronte a questa doccia fredda si sia resa conto che prendendo una cosa, prende tutto il cocuzzaro, ovvero tutto il pacchetto di norme che compongono l’agenda 2030. Non si tratta di uno scherzo ma di una road map che ha la pretesa di trasformare radicalmente il modo di pensare e la vita di tutti noi.
In proposito sarebbe opportuno che nel nostro paese si aprisse un dibattito pubblico sul fatto che la fase pandemia, lockdown e interventi legislativi restrittivi delle libertà individuali dei cittadini, sono strettamente collegati e consequenziali con la fase attuale e tutto ciò che contiene.

Quindi sta a lei decidere se rinnegare completamente tutto ciò per cui ha combattuto dai primi anni della sua militanza nel suo partito, fino a quando non si è scontrata con la dura realtà istituzionale.

E’ abbastanza tragicomico che in Italia le barricate si siano subito alzate non in difesa della Meloni, ma a favore del premier canadese. Infatti, Ansa riporta la direzione in cui le grandi forze occulte si mobilitano efficacemente, mentre le altre che hanno vinto le elezioni, giocano di riserva. È emblematico che il segretario di Più Europa, Riccardo Magi abbia scritto su twitter: “Quella di Justin Trudeau sui diritti Lgbt è stata una frase “sorprendente“. Lo riferiscono fonti italiane spiegando che l’incontro a margine del G7 di Hiroshima era stato preparato dalle due diplomazie e il tema non era uno degli argomenti chiave del bilaterale. La presidente del Consiglio, ribadiscono le stesse fonti, ha risposto a Trudeau che non è cambiato nulla e non c’è nulla di cui preoccuparsi. Un episodio cominciato e finito lì nella fase iniziale dell’incontro, che è andato bene. Si è passati, sottolineano le stesse fonti, rapidamente ad altro”. “Da italiano e da europeo sono sinceramente imbarazzato. Siamo nel 2023, al G7, tra i grandi del mondo, e ancora dobbiamo essere richiamati per i diritti negati alla comunità LGBTI+. Imbarazzato perché rispetto al Canada e ad un premier liberale, quale è Justin Trudeau, che nel corso della sua amministrazione ha legalizzato la cannabis, l’Italia è il buco nero d’Europa sui diritti. Imbarazzato per le persone LGBTI+ che vivono in Italia e per l’isolamento internazionale a cui il governo Meloni sta relegando il nostro Paese”, scrive su twitter il segretario di Più Europa, Riccardo Magi. Possiamo stare tranquilli che i media e tutto il PD prenderanno questa posizione.

In proposito, non credo affatto che la nostra premier sia partita prima dal Giappone solo per l’alluvione, ma per il disgusto che quell’ambiente propagava. Inutile dire che la sua risposta a Trudeau è stata un pigolio, infatti ha scaricato semplicemente tutta la colpa al governo precedente, svincolandosi cosi dalle sue responsabilità.

La mia domanda è semplicemente: ma cosa pensava? Non ha capito con chi ha a che fare, pensa sul serio che quella gente creda veramente ai valori e ad un mondo fondato “sulle regole”? Ora le dovrebbe essere chiaro. Spero ci rifletta attentamente.

Tutto questo mentre paesi come l’Ungheria e la guerrafondaia e cattolica Polonia, che non sono al G7, hanno ben altra posizione. Semplicemente una posizione chiara.

il titolo dell'articolo di Repubblica è eloquente
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