Trump: “Diamo a Israele $ 4,5 miliardi” in sicurezza ogni anno, e così “Israele sarà molto buono”

Con un brusco cambiamento della politica (impostagli dei suoi ‘assedianti’), Trump ha annunciato il 19 dicembre che Washington ritirerà le forze statunitensi dalla Siria, allarmando Israele il più stretto alleato degli Stati Uniti nell’area.

Infatti, parlando a una riunione settimanale del governo, il primo ministro Benjamin Netanyahu riferendosi al ritiro dalla Siria deciso da Trump il 19 dicembre , disapprovando la decisione  di Trump, ha affermato che essa  “non cambierà la nostra politica,  siamo fermamente saldi sulle nostre linee rosse in Siria e ovunque.” Ed ha  aggiunto: “Non saremo scoraggiati dal fare ciò che è necessario“.

Evidentemente Netanyau dicendo “non saremo scoraggiati dal fare ciò che è necessario” esprime chiaramente che valuta  negativamente il ritiro USA, del resto lo ha detto più volte apertamente.

La replica di Trump a Netanyahu è avvenuta durante il suo viaggio di mercoledì in Iraq. Alla domanda dei giornalisti sugli effetti su Israele della sua decisione di ritiro,  Trump non solo ha difeso la sua decisione ma non ha nascosto il suo fastidio per la valutazione israeliana: “Ho parlato con Bibi, ho detto a Bibi, sai che diamo a Israele 4,5 miliardi di dollari l’anno e che [loro] stanno facendo molto bene a difendersi “. Il presidente USA, ha aggiunto:  “Sono io quello che ha spostato l’ambasciata a Gerusalemme, io ero quello che era disposto a farlo, così è così: ci prenderemo gran cura di Israele, Israele sarà buono. Diamo a Israele 4,5 miliardi di dollari l’anno e, se guardi i libri, ne diamo francamente molto di più, hanno fatto un buon lavoro “.

Parafrasandola, la risposta di Trump potrebbe suonare in questo modo: “Vi diamo abbastanza soldi, avete il necessario per ‘difendervi‘ da soli”. Il che ulteriormente tradotto, vuol dire  “se volete fare casini prendetevi le vostre responsabilità”. Quindi nessuna oscura trama da parte di Trump. Tuttavia, ciò purtroppo non vuol dire che siano esclusi ‘colpi di coda’ da parte di Israele o del Deep State  USA atti ad interrompere o ritardare il ritiro USA (e l’attacco israeliano nel giorno di Natale, in tal senso, è significativo).

Quindi ciò che avverrà non è prevedibile, è storia da scrivere . Si spera però sia scritta bene e sia ricercata la pace e non la guerra. In realtà è il nostro obbligo e la nostra libertà per essere uomini.

Vietato Parlare

leggi anche: Trump oggi in Iraq, Mattis firma ordine di ritiro truppe USA dalla Siria

Bombardamenti di Natale per la Siria mettono a rischio 2 aerei civili

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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