USA

Trump subisce gli effetti del passaggio dalla democrazia alla oligarchia nel mondo occidentale

La Corte d’Appello statale di New York, composta da giudici tutti nominati dai governatori democratici, ha deciso di ridurre la cauzione nel caso di frode che coinvolge Donald Trump da 464 milioni di dollari a 175 milioni di dollari, aggiungendo inoltre 10 giorni di tempo per il pagamento. Questa decisione è arrivata dopo che gli avvocati di Trump avevano affermato che sarebbe stato “praticamente impossibile” pagare l’importo originale della cauzione, secondo quanto riportato da NBC News.

Nonostante questa vittoria legale, la campagna di Trump ha sottolineato che la battaglia è tutt’altro che finita, facendo riferimento ad ulteriori processi in corso contro di lui, alcuni dei quali promossi da un pubblico ministero finanziato, secondo Trump, da George Soros. “Grande vittoria, ma ora non è il momento di festeggiare! I processi di Biden sono ANCORA in corso contro di me,” si legge in una dichiarazione della sua campagna.

Il Procuratore Generale di New York, Letitia James, ha tuttavia ribadito che Trump resta responsabile per “anni di frode” mirati a gonfiare falsamente il suo patrimonio netto per arricchirsi ingiustamente, assieme alla sua famiglia e alla sua organizzazione. La sentenza iniziale, che prevedeva una cauzione di 464 milioni di dollari più interessi, rimane in vigore contro Trump e gli altri imputati. Trump ha criticato sia il giudice Arthur Engoron che l’Attorney General James, sollevando questioni legali come la valutazione di Mar-a-Lago di 18.000.000 di dollari che giudica inferiore da 50 a 100 volte il suo vero valore di mercato e continuando a denunciare quello che percepisce come una persecuzione politica nei suoi confronti.

Trump ha diffuso questa dichiarazione: Il giudice Engoron si è rifiutato di obbedire alla decisione della divisione d’appello relativa alla prescrizione. Questo è uno scontro tra un giudice e coloro che governano sopra di lui: una pessima situazione in cui collocare lo Stato di New York e lo Stato di diritto! Engoron ha mancato di rispetto alla Divisione d’Appello e alla sua sentenza molto chiara e precisa. Dovrebbe essere costretto a farlo e, allo stesso tempo, a rilasciare il GAG ORDER. Questa è la quinta volta in questo caso che viene ribaltato, un record. La sua credibilità, e quella di Letitia James, è stata distrutta. Ci atterremo alla decisione della Divisione d’Appello e verseremo un’obbligazione, titoli equivalenti o contanti. Ciò dimostra anche quanto fosse ridicola e scandalosa la decisione originale di Engoron di 450 milioni di dollari. NON HO FATTO NIENTE DI SBAGLIATO E NEW YORK NON DOVREBBE MAI PIÙ ESSERE MESSO IN UNA POSIZIONE COME QUESTA. LE IMPRESE FUGGONO, LA CRIMINALITÀ VIOLENTA È FIORENTE ED È MOLTO IMPORTANTE CHE QUESTO QUESTO VENGA RISOLTO NELLA SUA TOTALITÀ AL PIÙ PRESTO POSSIBILE. GRAZIE!”.

Uso della giustizia per colpire gli avversati politici indesiderati

Dal punto di vista legale, l’utilizzo della legislazione e dei procedimenti giudiziari è pienamente legittimo quando si perseguono violazioni della legge o si cercano riparazioni per ingiustizie. Tuttavia, è chiaro che le cause contro Trump sono così numerose e concentrate in un piccolo spazio di tempo a ridosso delle elezioni statunitensi di novembre, che  dimostra eloquentemente che il cosiddetto “lawfare” diventa discutibile essendo le azioni legali motivate principalmente da intenti politici piuttosto che da una genuina ricerca di giustizia. Nel caso di Trump assistiamo ad una vera e propria perversione della giustizia, dove il diritto viene usato come un’arma piuttosto che come mezzo di risoluzione equa delle dispute.

Anche dal punto di vista etico, il lawfare solleva preoccupazioni significative. L’uso strategico del diritto può minare la fiducia nelle istituzioni giudiziarie, percepite non più come imparziali ma come strumenti a disposizione di specifici interessi politici. Inoltre, può distorcere il processo democratico, influenzando indebitamente l’esito di elezioni o la carriera di politici attraverso accuse che potrebbero essere infondate o esagerate.

Per contrastare il lawfare, è fondamentale mantenere elevati standard di integrità e trasparenza nel sistema giudiziario, assicurando che tutte le azioni legali siano basate su prove concrete e perseguite in buona fede. È altresì importante che i media e l’opinione pubblica rimangano critici e informati, esercitando un giudizio critico tra legittime preoccupazioni legali e possibili abusi del sistema giuridico a fini politici.

Il mondo occidentale non è sorretto più dalla democrazia ma da un sistema oligarchico auto-protettivo che punisce chi osa dissentire

In definitiva, in Europa e negli Stati Uniti, si sta delineando una trasformazione ormai radicata della democrazia in oligarchia. Quest’ultima è sorretta da una classe politica pervasa da corruzione, sostenuta da miliardari e conglomerati economici, uniti da ideologie condivise, essenzialmente ostili a Cristo.

Questi soggetti non si limitano a ignorare il concetto di sovranità popolare, ma si attribuiscono il diritto di mantenere il loro potere attraverso l’impiego di svariati stratagemmi. Questi includono l’uso strumentale di pandemie, la manipolazione dell’informazione, l’esercizio della paura sotto varie forme, la promozione di distrazioni, la diffusione di sottoculture, la riduzione dell’essere umano e della sessualità a meri oggetti di commercio, e l’impiego della guerra, tra le altre tattiche. Agendo così, si distanziano dalle basi del sistema democratico e dai principi di legge naturale, i quali dovrebbero assicurare la libertà e un coinvolgimento attivo degli individui in una società che pone al centro il progresso culturale e umano, orientando lo Stato nel suo operato.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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