Attualità

Tucker Carlson: Perchè ho intervistato Vladimir Putin

Tucker Carlson introduce alla sua intervista con il presidente russo Vladimir Putin. Spiega che l’intervista è stata realizzata a Mosca, e sottolinea i rischi e le ragioni dietro la decisione di condurla.

Egli evidenzia che, due anni dopo l’inizio della guerra che sta ridisegnando il mondo, molti americani non sono ben informati sugli eventi in Russia e in Ucraina, nonostante le conseguenze globali significative del conflitto, inclusi i cambiamenti nelle alleanze militari e commerciali globali, l’impatto sulle economie mondiali e la fine dell’ordine economico post-seconda guerra mondiale.

Carlson critica i media americani per non aver fornito una copertura equilibrata del conflitto, accusandoli di omettere informazioni cruciali e di promuovere propaganda governativa. Sostiene che, mentre i media hanno dato ampio spazio a interviste con il presidente ucraino Zelensky, nessun giornalista occidentale ha intervistato Putin per ascoltare la sua prospettiva. L’intervista con Putin, secondo Carlson, è un tentativo di informare gli americani su tutti gli aspetti della guerra a cui sono indirettamente coinvolti.

Il noto giornalista afferma che l’intervista è stata finanziata autonomamente, senza il sostegno di governi o entità esterne, e sarà disponibile gratuitamente sul suo sito web, http://tuckercarlson.com. Inoltre, menziona che Elon Musk ha promesso di non sopprimere o bloccare l’intervista sulla sua piattaforma, X (precedentemente conosciuta come Twitter), nonostante le aspettative che altri governi occidentali possano tentare di censurarla.

In conclusione, Carlson invita gli spettatori a guardare l’intervista con una mente aperta, sottolineando l’importanza della libertà di parola e del diritto degli americani di essere informati su questioni di rilevanza globale, permettendo loro di formarsi una propria opinione in modo libero e informato.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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