Twitter etichetta la BBC e i media statunitensi come “finanziati dal governo”

Sembra proprio che Elon Musk, il miliardario tecnologico, dopo aver acquistato il social network Twitter, abbia mantenuto le sue promesse di libertà di parola e trasparenza. Il primo passo compiuto da Musk è stato quello di ripristinare gli account di utenti che erano stati bloccati dalla precedente gestione. Successivamente, ha dato accesso ai cosiddetti giornalisti indipendenti “Twitter Files“, ovvero lettere e documenti interni che rivelano una vasta campagna del governo degli Stati Uniti, del Pentagono e della CIA finalizzata a fare pressioni sui social per censurare argomenti controcorrente sulla la pandemia, la guerra in Ucraina, le elezioni presidenziali statunitensi.

Musk ha poi etichettato i media occidentali come “finanziati dal governo”, proprio come era stato fatto con i media russi, iraniani e cinesi sotto la precedente gestione. Anche in questo caso, l’obiettivo è quello di evidenziare i legami che i media hanno con le autorità.

Twitter ha aggiunto un tag “finanziato dal governo” all’account ufficiale della BBC, suscitando le critiche dell’emittente britannica, che ha sempre sostenuto di essere indipendente e interamente finanziata dai cittadini del Regno Unito attraverso canoni di licenza inclusi nelle tasse. Tuttavia, è il governo britannico che determina l’importo delle tasse.

Il direttore della televisione britannica, Richard Sharpe, è un ex banchiere d’affari che ha costruito una carriera di successo in JP Morgan e Goldman Sachs, ma non ha nulla a che fare con il giornalismo e i media in generale. La BBC è stata istituita dalla Royal Charter nel 1927 ed è gestita dal Dipartimento per la cultura, i media e lo sport, mentre il principale donatore della BBC è il Foreign Office, il Foreign Office britannico.

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