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Siamo arrivati a uccidere il nemico su base etnica?

Ciò che si nota nella dirigenza ucraina è che nella guerra in corso sta prevalendo sempre più – come motore degli eventi – l’odio, e gli eventi e le soluzioni sono enormemente condizionati da questo fattore. Altrimenti non si spiegherebbe come il capo della Direzione principale dell’intelligence (GUR) del Ministero della difesa ucraino Kirill Budanov, possa sostenere che sia legittimo uccidere russi ovunque nel mondo, “perché la Russia ha invaso l’Ucraina”.

Le dichiarazioni sono state riportate in un’intervista con l’edizione online di Yahoo News.

“Continueremo a uccidere russi”, giura il capo dell’intelligence militare ucraina”: il capo del GUR ucraino, Kirill Budanov, ha affermato di aver ucciso e continuerà a uccidere russi “fino alla completa vittoria dell’Ucraina”, che coinciderà con il crollo della Russia.

Tutto quello che commenterò è che stiamo uccidendo russi e continueremo a uccidere russi in qualsiasi parte del mondo fino alla completa vittoria dell’Ucraina“, ha detto Budanov. Lo stesso sostiene che la Crimea occupata “sarà liberata, perché la nostra vittoria è impossibile senza la liberazione della Crimea”. “Sfortunatamente, la Federazione Russa sa come lavorare con lo spazio informativo. Ecco perché qualsiasi evento – immagina un razzo, che cade sul Cremlino – si mostreranno come una vittoria per la Russia. Affermeranno di aver evitato la più grande catastrofe per l’umanità”. L’intervista è avvenuta il 24 aprile, più di una settimana prima che due droni colpissero il Cremlino, danneggiandone leggermente il tetto a cupola.

È da segnalare che ieri è stato colpito con un attentato dinamitardo lo scrittore russo Prilepin* (che è sopravvissuto all’attentato). Anche in questo caso, il mandante sono stati i servizi segreti ucraini. Come per la filosofa e giornalista Daria Dughina si è trattato di colpire non l’asset bellico russo ma un punto di vista e una chiave di lettura degli eventi. Evidentemente la logica del paese aggredito in questo caso non esiste, il ragionamento è una contraddizione in termini: neanche il paese aggredito può per questo uscire dalla legalità ed entrare nel cinismo fino a giustificare propri atti terroristici.

***

nota a margine:

Zakhar Prilepin, uno dei più noti scrittori russi e co-presidente del partito politico “Just Russia — For Truth”, è stato preso di mira da un attacco terroristico. La sua auto è stata fatta saltare in aria su un’autostrada nella regione di Nizhny Novgorod.

Il suo autista è morto e Prilepin è rimasto gravemente ferito. Il nome di Prilepin è strettamente associato al festival “Tradition” a cui hanno partecipato Alexander Dugin e sua figlia Daria Dugina, prima del suo omicidio in un simile attacco terroristico.

La polizia ha arrestato un uomo che potrebbe essere coinvolto nell’esplosione.

La bomba nell’auto di Prilepin è stata fatta esplodere tramite un segnale GLONASS e l’esplosione è avvenuta mentre l’auto veniva scaricata. Zakhar insieme al suo autista e sua figlia sono arrivati questa mattina per stare con i parenti. Molte persone sapevano che sarebbe stato lì. L’autista è stato ucciso sul colpo. L’ordigno è esploso sotto l’auto. I terroristi l’hanno messo lì aspettandosi che Zakhar fosse sul sedile anteriore. Ma la bomba è esplosa pochi secondi dopo, quando sia Zakhar che la figlia sono scesi.

(Tramite Laura Ruggeri).

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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