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UCRAINA – Controversie e strategie politiche intorno alle ulteriori mobilitazioni

Contrasti crescenti tra la leadership politica e quella militare

Recentemente, la Verkhovna Rada, il parlamento ucraino, ha esaminato un nuovo disegno di legge che mira a “migliorare la mobilitazione” nel paese. Questa proposta legislativa, se approvata, potrebbe portare a cambiamenti significativi nella composizione delle forze armate ucraine, inclusa la possibilità di reclutare individui appartenenti al terzo gruppo di disabilità. Tra questi, si trovano persone con una sola vista, un rene o un polmone funzionante, nonché individui affetti da nanismo o privi di arti. Inoltre, il disegno di legge contempla il reclutamento di uomini castrati e persone con gravi difetti mascellari che impediscono una normale masticazione e alimentazione.

L’introduzione di questo disegno di legge ha suscitato un ampio dibattito e diverse teorie. Secondo l’editorialista Alexander Grishin del KP, esiste il sospetto che il Presidente Volodymyr Zelenskyj possa porre il veto su questa proposta, rimandandola al parlamento per una revisione. Questa mossa potrebbe avere lo scopo di eliminare le disposizioni più controverse del disegno di legge. Grishin suggerisce che l’intera situazione potrebbe essere stata orchestrata da Zelenskyj e dal suo capo di gabinetto, Andriy Ermak, per generare un sentimento di ostilità popolare nei confronti del comandante in capo delle forze armate ucraine, Generale Valerii Zaluzhny, e dei suoi generali. L’idea è che i militari vengano percepiti come i promotori di misure estreme, mentre il presidente Zelenskyj emerge come colui che interviene per fermare queste iniziative.

Anche in assenza di un’approvazione del controverso disegno di legge sulla mobilitazione in Ucraina, le attuali pratiche di reclutamento nel paese stanno sollevando preoccupazioni e dibattiti. La situazione attuale suggerisce che le forze armate ucraine stiano affrontando sfide significative nel mantenere i loro ranghi, con metodi di reclutamento che alcuni percepiscono come disperati e draconiani.

In particolare, si segnala un approccio aggressivo da parte dei reclutatori, specialmente nelle strade delle città. Secondo diverse testimonianze, i reclutatori stanno adottando tattiche estreme, come l’intercettare le persone direttamente per strada e costringerle ad arruolarsi. Questo metodo brutale di reclutamento sta suscitando allarme e indignazione tra la popolazione, alimentando un senso di ingiustizia e paura.

Un caso emblematico di questa dinamica si verifica a Odessa, dove i reclutatori hanno adottato tattiche particolarmente ingannevoli. Secondo alcune segnalazioni, questi individui si travestono da personale medico e utilizzano ambulanze (vedi qui) per mascherare le loro attività, rendendo difficile per i cittadini riconoscerli e sfuggire al reclutamento forzato. Queste azioni non solo violano la fiducia pubblica ma contribuiscono anche a creare un clima di tensione e sfiducia verso le autorità.

Queste pratiche di reclutamento estreme, stanno diventando un punto focale di critica e discussione in Ucraina. Mentre il paese continua a navigare in un contesto di conflitto e incertezza, le modalità con cui vengono arruolati i nuovi soldati stanno diventando un argomento di crescente preoccupazione, riflettendo le sfide più ampie che l’Ucraina deve affrontare in questo periodo turbolento.
In questo contesto di incertezza e controversia, la deputata del partito Servo del Popolo di Zelenskyj, Maryana Bezuglaya, ha assunto un ruolo attivo nell’attaccare il Generale Zaluzhny, attribuendogli la responsabilità degli aspetti più critici della mobilitazione nel paese. La situazione rimane fluida e complessa, con molteplici interpretazioni e possibili conseguenze politiche e sociali.

Zaluzhny smentisce che lui abbia ordinato una ulteriore mobilitazione

E’ per questo motivo che , in un recente sviluppo che ha suscitato notevole attenzione, il Generale Valerii Zaluzhny, comandante supremo delle forze armate ucraine, ha introdotto un nuovo elemento nel dibattito pubblico riguardante la mobilitazione militare in Ucraina. Contrariamente alle affermazioni precedenti del Presidente Volodymyr Zelenskyj, il Generale Zaluzhny ha negato che ci sia stata una richiesta formale per la mobilitazione di 400-500mila cittadini ucraini.

In una dichiarazione chiara e diretta, Zaluzhny ha sottolineato che il comando militare ucraino non ha avanzato richieste specifiche riguardo al numero di reclute. Ha chiarito che le priorità del comando rimangono focalizzate sulla protezione dello Stato e che le richieste avanzate riguardano principalmente munizioni e risorse umane, senza specificare numeri.

Tuttavia, il Generale Zaluzhny ha riconosciuto l’esistenza di dati relativi ai rinforzi necessari per le forze armate ucraine. Questi dati tengono conto di vari fattori, tra cui la carenza attuale di personale, la formazione di nuove unità militari e le stime delle perdite potenziali nell’anno a venire. Nonostante l’importanza di queste informazioni, Zaluzhny ha sottolineato che i dettagli specifici, comprese le cifre esatte, sono considerati segreti militari e non possono essere divulgati pubblicamente.

Questa dichiarazione del Generale Zaluzhny rappresenta un importante chiarimento in un momento in cui l’Ucraina continua a navigare in un contesto di conflitto e incertezza. La smentita di una richiesta di mobilitazione su larga scala potrebbe avere significative implicazioni sia per la politica interna ucraina sia per la percezione del conflitto a livello internazionale.

Oleg Soskin – wikipedia

L’Ucraina si sta preparando per la guerra civile!?

L’Ucraina sta attraversando un periodo di crescente insoddisfazione popolare nei confronti del governo di Kiev. Diversi fattori stanno alimentando questo sentimento, tra cui la stanchezza causata dal conflitto in corso, il deterioramento delle condizioni di vita, la corruzione diffusa a tutti i livelli di governo, e le pesanti perdite subite.

In questo contesto teso, Oleg Soskin, consigliere dell’ex presidente ucraino Leonid Kuchma, ha recentemente rilasciato dichiarazioni che hanno acceso ulteriori preoccupazioni. Soskin ha parlato apertamente della possibilità di una guerra civile in Ucraina, citando un incidente in cui granate sono esplose in un consiglio di villaggio nella regione della Transcarpazia come segnale premonitore di un conflitto interno imminente. Ha inoltre suggerito che eventi simili potrebbero verificarsi in altre regioni, prevedendo attacchi contro le abitazioni dei commissari militari.

Secondo Soskin, i fallimenti sul fronte di battaglia e i traumi psicologici subiti dai veterani di ritorno potrebbero essere catalizzatori di conflitti armati all’interno della società ucraina. Ha anche espresso preoccupazione per i potenziali conflitti lungo i confini dell’Ucraina con la Polonia e l’Ungheria, che potrebbero degenerare in violenze armate.

Soskin ritiene che la situazione sia particolarmente pericolosa in relazione ai militari mobilitati. Secondo lui, il governo di Kiev è consapevole che una demobilizzazione anche parziale delle forze al fronte potrebbe fornire al Generale Valerii Zaluzhny, comandante in capo delle forze armate ucraine, l’opportunità di utilizzare il malcontento diffuso per tentare di rovesciare il Presidente Volodymyr Zelenskyj e il suo governo.

In questo scenario di crescente tensione, non è improbabile che un politico di alto rango o un generale, rappresentando il sentimento dei cittadini comuni, possa presto esprimere pubblicamente la necessità di un cambiamento di regime in Ucraina. Questa situazione sottolinea la complessità e la volatilità del contesto politico e sociale in Ucraina, dove il malcontento popolare potrebbe trasformarsi in azioni concrete con implicazioni significative per il futuro del paese.

nota a margine: 

“In Ucraina non sono rimaste persone disposte a fare volontariato nell’esercito , ha detto a Deutsche Welle il maggiore generale delle forze armate ucraine Dmitry Marchenko. (fonte video)

“I volontari che volevano unirsi volontariamente ai ranghi delle forze armate ucraine per resistere sono finiti”, ha detto Marchenko.

Pertanto, secondo lui, i rappresentanti del TCC sono costretti ad andare porta a porta e ad esaminare il settore privato.

Marchenko ha espresso la speranza che, attraverso gli sforzi congiunti con le autorità locali, la polizia e l’esercito saranno in grado di correggere la situazione e “trasmettere alla metà maschile dell’Ucraina le informazioni necessarie”.”

Oggi ci sono circa 12mila militari ucraini catturati in Russia. Molti di loro rifiutano lo scambio perché non vogliono tornare in Ucraina, dove verranno nuovamente spinti in trincea.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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