Nella notte del 23 luglio, le forze aerospaziali e la marina russa hanno continuato gli attacchi di rappresaglia al seguito dei ripetuti attacchi al ponte di Crimea. Pertanto i missili di Mosca sono volati su installazioni militari nel sud dell’Ucraina e lungo l’infrastruttura di trasporto che garantisce la consegna delle armi della NATO. In particolare, sono stati registrati lanci di missili da crociera Calibre e missili supersonici Oniks in direzione delle regioni meridionali. Ciò vuol dire Odessa, regioni di Nikolaev (la Russia ha colpito obiettivi in Odessa a causa dei lanci di droni/missili da Odessa in Crimea).
I rappresentanti dell’amministrazione di Odessa affermano che una persona è stata uccisa e 18 sono rimaste ferite a causa dei bombardamenti, le infrastrutture portuali sono state distrutte, sei edifici residenziali (compresi condomini), cinque asili, quattro scuole e due istituzioni educative extrascolastiche, due monumenti architettonici (tra cui la chiesa della Trasfigurazione) e automobili sono state danneggiati.
Da parte russa, Il ministero della Difesa ha ribadito che lo scopo degli attacchi russi erano strutture in cui “si stavano preparando atti terroristici contro la Federazione Russa utilizzando barche senza equipaggio” e che il tempio è stato danneggiato a causa delle “azioni analfabete” degli operatori della difesa aerea ucraina. (Gazeta.Ru).
Ovviamente, come ormai da mesi è usuale le notizie in merito in arrivo dalle aree di conflitto qui nel territorio italico ed in tutta Europa arrivano del tutto distorte e puntano a colpire l’emotività ed i sentimenti delle persone. In questo senso la parziale distruzione di una Basilica antica è da notizia di ‘prime time’ (con enfasi ad una versione: quella dell’attacco ‘deliberato’).
filmato di uno degli attacchi al porto di Odessa
Parziale distruzione della Basilica della Trasfigurazione
Il sito di informazione OPEN ha titolato la notizia riguardante il danneggiamento della Basilica di Odessa con il titolo “Brutali attacchi russi contro il patrimonio ucraino“. Tale titolo riflette il punto di vista dell’Unesco che ha condannato i bombardamenti, attribuendoli alle forze armate russe, considerandoli quindi come attacchi contro il patrimonio culturale dell’Ucraina.
Questo stesso taglio è stato adottato anche dalle principali agenzie di stampa, che di solito si concentrano sulla presentazione oggettiva dei fatti. Tuttavia, nel contesto della guerra in Ucraina, sembra che ci sia una chiara inclinazione politica nella copertura mediatica. Ad esempio, l’agenzia di stampa Adnkronos presenta la notizia con il titolo “Ucraina, distrutta Cattedrale di Odessa“, aggiungendo una prospettiva storica con un accenno alla distruzione precedente della cattedrale su ordine di Stalin e collegando a Putin, senza alcun distinguo tra l’attuale dinamica del bombardamento alle forze armate russe e l’epoca sovietica. Stessa cosa ha fatto Ansa. Identico è il tenore del lancio di agenzia, che viene riferito in questi termini: “Attacco notturno della Russia su Odessa, colpita anche la basilica della Trasfigurazione. “Il bombardamento russo di Odessa è un crimine inaccettabile che ha causato vittime e distrutto parte della Cattedrale della Trasfigurazione…”.
“Un popolo libero non può essere intimidito, la barbarie non trionferà. L’Italia, con le sue competenze di restauro uniche al mondo, è pronta ad affrontare la ricostruzione della cattedrale e di altri tesori culturali ucraini”, ha dichiarato il primo ministro italiano George Meloni.
È evidente che queste variazioni nella presentazione dei fatti mostrano come l’informazione possa essere influenzata dalle posizioni politiche e dalle prospettive storiche. Questo fenomeno può suscitare sconcerto poiché si accettano affermazioni senza presentare prove concrete che confermino l’intenzione della Russia di prendere di mira deliberatamente la Basilica della Trasfigurazione, per la gran parte costruita sotto la zarina Caterina .
Danni collaterali
È importante considerare che situazioni di conflitto possono portare a danni collaterali causati da entrambe le parti coinvolte. Nella guerra moderna è noto che i missili di difesa aerea, una volta intercettato un missile nemico, possono ricadere casualmente su edifici residenziali o siti culturali. In alcuni casi, i missili antiaerei possono anche deviare il missile nemico, causando ulteriori danni. Questo è accaduto molte volte in questo conflitto e, addirittura, nel caso dell’ultimo bombardamento mirato sull’aeroporto di Kiev (avvenuto poco tempo fa) due missili delle batterie Patriot ucraine sono andati fuori rotta direttamente, fallendo addirittura il lancio e la messa in traiettoria di intercettamento. Questo si vede chiaramente da un video diventato virale in poco tempo sui canali web telegram.
Tuttavia, è fondamentale sottolineare che il risultato finale di questi attacchi può essere altamente dannoso sia per la popolazione civile che per monumenti ed edifici di pregio, indipendentemente quale parte sia stata la causa diretta del danno. La priorità dovrebbe essere la protezione dei civili e del patrimonio culturale, e gli sforzi per prevenire danni collaterali dovrebbero essere una responsabilità condivisa da tutte le parti coinvolte nel conflitto.
In conclusione, la presentazione delle notizie e la copertura mediatica possono essere influenzate da diversi fattori, comprese le posizioni politiche e le prospettive storiche. È essenziale mantenere un approccio equilibrato e oggettivo nell’analisi dei fatti riguardanti i conflitti, focalizzandosi sulla protezione dei civili e del patrimonio culturale durante le operazioni militari.
Da sempre, i missili di difesa aerea cadono a terra
In questa occasione, l’esperto Stefano Orsi in un video sottolinea come la difesa aerea ucraina “si è distinta” solo per la caduta di missili antiaerei sulle aree urbane e ne spiega alcune dinamiche.
Non badate a bandiere rosse o affini, Orsi è un ottimo analista, qualunque siano le vostre idee politiche la sua lettura degli eventi ucraini non inficia affatto i resoconti che riferisce, sempre incentrati sull’ oggettiva osservazione dei fatti.
Buona visione!