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UCRAINA – Dopo l’ennesima escalation, i negoziati diventano non più rinviabili

Attacco ucraino a Belgorod. Obiettivo , il centro città. 110 persone sono rimaste ferite, 15 delle quali bambini. 5 bambini e 30 adulti sono in gravi condizioni. Sono morte 21 persone, tre delle quali erano bambini.
Secondo quanto riferito da RT, Zelenskyj avrebbe ordinato personalmente al capo della direzione principale dell’intelligence del Ministero della difesa ucraino (GUR), Kirill Budanov, di colpire Belgorod. L’autore del reato era il personale del battaglione nazionale “Kraken” (un’organizzazione terroristica vietata in Russia ) sotto il comando di Sergei Velichko .

I media russi riferiscono che l’esercito ucraino ha attaccato la città russa con munizioni a grappolo e razzi cechi Vampire MLRS, dopo di che si sono ritirati nelle retrovie della regione di Kharkov.

Secondo queste fonti, Belgorod sarebbe stato bombardato dalla parte ucraina senza alcuno scopo militare specifico. Ha colpito proprio nella zona dell’albero di Capodanno, sulla pista di pattinaggio di Capodanno, proprio nel centro della città, dove il sabato c’è più gente.

Questa la dichiarazione del governo ucraino:

La dichiarazione chiave è: “L’obiettivo dell’attacco ucraino erano esclusivamente infrastrutture militari”, con le vittime civili attribuite alla “difesa aerea russa incompetente”. Queste giustificazioni sembrano riflettere quelle russe, che a loro volta etichettano la difesa ucraina come incompetente. Tuttavia, è un fatto noto che le difese aeree ucraine, tra le altre, sono spesso posizionate indiscriminatamente in aree abitate, a differenza di quelle russe, che sono posizionate in punti strategici come il Cremlino.

Fino ad ora, la Russia non ha preso di mira edifici governativi o civili, a differenza dell’Ucraina, che ha effettuato attacchi mirati sia in territorio russo che nel Donbass dal 2014: qui sulle zone residenziale piove di tutto, comprese le mine antiuomo ‘petal’ e bombe a grappolo nel centro città (stazione dei pullman, mercati etc).Un particolare significativo è che tali attacchi, avvengono a due riprese: la seconda ondata viene effettuata per colpire i soccorritori.
Riguardo agli edifici governativi, anche il Cremlino è stato un obiettivo, e solo l’intervento degli Stati Uniti ha impedito bombardamenti più ampi sulle città russe.

Si obietterà forse “Ma allora l’Ucraina non deve rispondere ai bombardamenti russi?”. Qui abbiamo due questioni da considerare: la prima è che è l’Ucraina che non ha voluto negoziare e continua a rifiutarsi di farlo. Se lo avesse fatto inizialmente, non avrebbe perso il proprio territorio che avrebbe potuto accettare un’autonomia, come l’Alto Adige in Italia, e successivamente molte altre questioni avrebbero potuto trovare una soluzione pacifica. Ma l’Ucraina ha inserito nella sua Costituzione l’adesione alla NATO (e quindi la non neutralità) e il divieto di negoziare con la Russia. Inoltre, per quanto riguarda i bombardamenti russi, gli obiettivi sono stati le fabbriche di armi e i magazzini di stoccaggio di armi occidentali. Infine, senza voler fare paragoni inappropriati, il numero di civili colpiti nell’ultimo massiccio bombardamento russo appare più contenuto se paragonato all’entità di un singolo bombardamento ucraino, o agli attacchi indiscriminati su Gaza da parte di Israele, che in soli due mesi hanno superato le vittime di una guerra che dura da due anni.

Quindi, va bene leggere le cose nel loro contesto e questo è un contesto di guerra. Ma qui quanti si stanno adoperando per superare egoismi e per portare la pace?

E queste parole di Zelensky , se le avesse pronunciate Putin, cosa avrebbe detto l’occidente?

“Continueremo… a lavorare per riportare la guerra – a questa feccia, a casa, in Russia”
Il presidente dell’Ucraina V. Zelenskyj. 29 dicembre 2023 (fonte: sito della presidenza ucraina e youtube).

Oppure queste: “Non ci saranno negoziati. Nel senso classico del termine. Ci saranno richieste di ultimatum alla Federazione Russa al massimo livello e la Russia le accetterà.”
Consigliere dell’Ufficio del Presidente dell’Ucraina Mikhail Podolyak. 30 dicembre 2023.

In ogni caso, ciò che stiamo assistendo sembra essere un’escalation incontrollata. Fino ad ora, le parti in conflitto hanno almeno mantenuto l’apparenza di voler proteggere i civili, mirando esclusivamente a “obiettivi militari”. Se i civili hanno subito danni, è stato presentato come un incidente, un evento non intenzionale. Tuttavia, proprio a Capodanno, abbiamo assistito a un attacco diretto sui civili. Di conseguenza, nel 2024, la guerra potrebbe intensificarsi raggiungendo nuovi livelli di brutalità, non più paragonabili a quelli della Prima Guerra Mondiale, ma piuttosto ricordando la Seconda Guerra Mondiale con i suoi bombardamenti indiscriminati sulle città.

Non intendo prendere le difese di una parte o dell’altra. Questa guerra è un conflitto insensato che avrebbe potuto essere evitato. La leadership ucraina aveva inizialmente promesso di prevenirla, ma poi ha intrapreso un percorso contrario, allineandosi a interessi estranei a quelli del proprio popolo.

Il mio pensiero va alle innumerevoli vittime innocenti, sia civili che militari, colpite da entrambe le parti. La responsabilità maggiore in questo conflitto ricade sulla leadership politica occidentale, che ha promosso gli accordi di Minsk 1 e 2, per poi ammettere che erano solo una facciata, un modo per guadagnare tempo e prepararsi a un conflitto cercato e voluto contro la Russia.

Questa guerra deve cessare immediatamente. Ci sono infinite formule per arrivare a soluzioni accettabili per entrambi i paesi. Ma bisogna procedere nella verità.

Questa è la cosa più difficile in un mondo che è preparato a tutto ma non ad accettarla.

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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