Ucraina, economia al collasso. Debito pubblico ceduto ai colossi privati USA (e non solo) – AFV

L’Ucraina ha recentemente concluso un accordo con un gruppo di creditori privati internazionali per ristrutturare parte del suo debito pubblico. La banca d’investimento Rothschild ha mediato l’accordo, con l’assistenza del Fondo Monetario Internazionale (FMI). Questo accordo, sebbene necessario per sostenere le spese belliche che assorbono metà del bilancio ucraino, pone un ulteriore limite alla sovranità del paese:

Ucraina, economia al collasso. Debito pubblico ceduto ai colossi privati USA (e non solo) – AFV

L’Ucraina ha concluso un accordo con un gruppo di creditori privati internazionali per ristrutturare parte del suo debito pubblico, con la mediazione della banca d’investimento Rothschild e l’assistenza del Fondo Monetario Internazionale. Un cappio al collo che ne limita la sovranità, ma necessario a sostenere le spese belliche che assorbono metà del bilancio.

Ucraina, debito pubblico e accordo con i creditori

L’Ucraina, che per lungo tempo è stata al centro dell’attenzione internazionale per via del conflitto con la Russia, sembra essere passata in secondo piano nelle discussioni politiche e giornalistiche globali. Si da per scontato che la guerra debba proseguire e si discute solo di come. Tuttavia, il paese continua a far fronte a difficoltà economiche sempre più significative e a un futuro incerto.

Recentemente, Kiev ha concluso un accordo con un gruppo di creditori privati internazionali per ristrutturare parte del suo debito pubblico, stimato in 20 miliardi di dollari.

Questo accordo prevede un alleggerimento finanziario di 11,4 miliardi di dollari, riducendo così il peso del debito sulle spalle di un paese devastato dalla guerra.

Sebbene non sia una soluzione definitiva, questo accordo offre un respiro temporaneo alle finanze ucraine, consentendo di posticipare il pagamento del debito.

Assistenza internazionale e ruolo del Fondo Monetario Internazionale (FMI):

Con l’assistenza della banca d’investimento Rothschild, l’Ucraina ha negoziato un accordo a Londra che garantisce una significativa dilazione del debito. Il Fondo Monetario Internazionale ha sostenuto questa ristrutturazione, permettendo a Kiev di evitare misure di austerità draconiane, grazie al meccanismo “Extended Fund Facility“. Questo supporto è cruciale, considerando che la spesa pubblica dell’Ucraina nel 2023 ammonta a 80 miliardi di dollari, di cui la metà è destinata alla difesa.

Secondo il New York Times, l’accordo è stato siglato con il gruppo più consistente di creditori, rappresentante circa il 25% degli obbligazionisti privati. Per essere efficace, tuttavia, necessita dell’approvazione di due terzi dei creditori.

Tra i firmatari ci sono importanti enti finanziari come BlackRock, Pimco, Amundi e Amia Capital, che hanno accettato di ristrutturare i termini del debito in cambio di future garanzie più solide.

Spese militari e finanziamenti

Nonostante il successo dell’accordo sul debito, l’Ucraina si trova di fronte a una situazione critica: l’intenzione di aumentare la spesa militare di 12 miliardi di dollari quest’anno potrebbe assorbire interamente il risparmio ottenuto.

Questo pone Kiev nella posizione di dover cercare ulteriori risorse finanziarie per sostenere il conflitto in corso, tramite la vendita di asset statali e proposte di aumento delle tasse.

L’Ucraina è attualmente sotto forte pressione per realizzare riforme strutturali, necessarie per ottenere aiuti internazionali. La sua dipendenza dalle armi e dal supporto finanziario dei paesi NATO compromette la sua sovranità, poiché molte decisioni cruciali vengono influenzate da fattori esterni.

Sanzioni UE alla Russia e relazioni con la Cina

Nel contesto di queste sfide, l’Unione Europea ha deciso di prolungare le sanzioni contro la Russia fino al 31 gennaio 2025. Le sanzioni, introdotte nel 2014 e successivamente ampliate, includono restrizioni su commercio, finanza, tecnologia e beni di lusso.

Inoltre, l’UE continua a contrastare le elusioni delle sanzioni, anche se tali misure spesso vengono aggirate tramite triangolazioni commerciali con paesi non aderenti alle sanzioni.

In un tentativo di ampliare il supporto diplomatico, il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha recentemente visitato la Cina per la prima volta dal 2012. Durante l’incontro con il suo omologo cinese Wang Yi a Guangzhou, è stata espressa la volontà di sostenere sforzi di pace e di giocare un ruolo costruttivo nel raggiungimento di un cessate il fuoco.

fonte: https://www.ancorafischiailvento.org/

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