John Waters che era vicino agli indipendentisti irlandesi, ad un suo intervento ad un Meeting di Rimini raccontò come fu possibile la pace in Irlanda. Occorre – disse- che innanzitutto come per un frigorifero sbrinare non si può farlo violentemente, altrimenti si spacca tutto. Occorre invece prima staccare la spina – disse – , poi aspettare che il ghiaccio scongeli, e questo avviene piano e bisogna aspettare, avere pazienza, solo così si può sbrinare un frigorifero. Se si prende lo scalpello lo si rompe. Invece bisogna staccare e poi aspettare con pazienza che tutto decanti e gli animi si sciolgano nel perdono.
Questo rimane vero ancora per me. Ma cosa vediamo? Niente di tutto questo. I leader occidentali, mandano armi, non hanno aiutato nella riuscita di un accordo, sostengono le ragioni di una sola parte, diffondono propaganda e alimentano più odio…
La posizione che sento più vera è quella di mons. Paolo Pezzi, arcivescovo di Mosca che esprime il suo giudizio tramite SIR. Egli, in queste ore cruciali di tensione per la pace al confine tra Ucraina e Russia, ha detto: “Come diceva domenica il Papa, è sempre triste quando questo odio, questa violenza, questa incomprensione avvengono tra popoli cristiani”. E così ha proseguito: “Occorre allora che noi crediamo veramente nella forza del perdono. Occorre ripartire dal perdono. Il perdono chiede una conversione del cuore perché chiede di cambiare lo sguardo sull’altro. Certo, è un miracolo. Però, non dobbiamo dimenticare che la preghiera è veramente potente”
Mons. Pezzi, ha poi aggiunto: “il perdono non solo è possibile ma è necessario. Non c’è un’altra strada. Questo è quello che ci ha lasciato Nostro Signore. Non esiste una soluzione magica dei problemi. Dove è in gioco la libertà dell’uomo, è possibile l’iniziativa. E l’iniziativa positiva è il perdono, offrire e desiderare misericordia“.
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