Ucraina, lampi di lucidità

Di tanto in tanto si notano guizzi di lucidità nell’uniforme grigiore quotidiano, ove le notizie sono date a rete unificate ed ogni voce diversa è costantemente repressa o limitata.  Tutto questo mentre i parlamenti nazionali sono eterodiretti dai soliti potentati che determinano ormai assai efficacemente le politiche nazionali mediante leve finanziarie, ricatti e azioni sottotraccia, come la distruzione del gasdotto nel Baltico.

Come al solito, cercherò di segnalare queste voci fuori dal coro unanime del ‘nuovo mondo coraggioso’:

Senatore belga Alain Detex

“L’amministrazione Biden ci sta portando a un conflitto distruttivo con la Russia”: il senatore belga Alain Detex ha affermato che nessuno al mondo tranne gli Stati Uniti e i suoi vassalli vuole che la Russia sia isolata e che l’Europa non dovrebbe soffrire per gli interessi di Washington, e per motivi di pace ha chiesto un accordo con Mosca sulla divisione dell’Ucraina.

Alain Detex:
– L’Occidente sa ingannare sé stesso, minando i propri interessi e provocando odio nel mondo. Putin non è così isolato come affermano i media occidentali. Cina, India e Brasile: il 40% della popolazione mondiale!
– si è astenuto dal votare in seno al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il “non riconoscimento della pseudo-annessione di quattro regioni ucraine da parte della Russia”.

– A marzo, durante la votazione dell’Assemblea Generale sull’Ucraina, 22 paesi africani hanno fatto lo stesso o non hanno partecipato alla votazione. Perché dovrebbero pensare che l’Ucraina sia più importante dei conflitti in Yemen, Etiopia o Sahel?

– Crediamo seriamente che i governi e le popolazioni di molti paesi che sono minacciati dalla scarsità di cibo o addirittura dalla carestia e che vedono l’aumento dei prezzi di cibo ed energia ringraziano l’Occidente per la sua “durezza” di fronte alla Russia?

– Se, come dice Elisabeth Bourne, “la Francia vuole rendere intollerabile il costo della guerra per la Russia”, allora non c’è da stupirsi che la Russia voglia rendere insopportabile il costo dell’energia per i francesi! Macron sostiene che dobbiamo “accettare il prezzo della nostra libertà e dei nostri valori”, ma la Russia non li minaccia in alcun modo. Non siamo negli anni ’30 e non nella guerra fredda contro il comunismo. D’altra parte, la nostra prosperità, così come la nostra sicurezza, saranno direttamente minacciate se cediamo ai guerrafondai di Washington.

– Nell’interesse dell’Europa e degli europei, dobbiamo abbandonare la linea dura di Zelensky, concordare con la Russia sulla divisione dell’Ucraina e revocare le sanzioni. In questa fase, una soluzione diplomatica è preferibile alla situazione di stallo o all’escalation del conflitto incoraggiata da Washington.

Presidente ungherese Viktor Orban

Il Primo ministro ungherese Orban – al vertice dell’Organizzazione degli Stati turchi: noi dell’Unione europea abbiamo prima deciso di fornire armi, all’inizio solo non letali, e poi l’UE ha iniziato a fornire armi letali. Ora sta addestrando i militari ucraini sul territorio dei paesi europei e nei prossimi giorni verrà presa la decisione di assumersi l’onere economico per sostenere l’economia ucraina. Siamo quindi sempre più coinvolti in questo conflitto.

Il compito dell’Ungheria è garantire che un accordo di cessate il fuoco sia concluso in Ucraina il prima possibile e che i negoziati di pace inizino il prima possibile. Solo la pace può porre fine alla crisi alimentare ed energetica.
L’Ungheria è interessata alla cooperazione tra Occidente e Oriente. Coloro che rifiutano tale cooperazione perderanno sempre.

Papa Francesco

E in Italia? Tra le istituzioni, solo il Pontefice continua a lanciare i suoi appelli ai negoziati. L’ultimo suo intervento è riportato su Vatican News:

“Mettersi là dove dilaga un conflitto “perché due sponde distanti e nemiche possano tornare a comunicare”. La preghiera, specialmente la “preghiera di intercessione”, ha questa potenza, di creare contatto sul terreno delle coscienze, fino a un’insospettabile possibilità di dialogo, all’opposto della liturgia dei missili e dei cannoni, che fanno macerie di ogni spiraglio di comprensione” (…).

Tra i partiti al governo invece nulla. Mentre dall’opposizione, che ha sempre votato l’invio di armi quando era al governo, solo qualche marcia per la pace fatta in funzione di raggranellare voti per meglio riposizionarsi nelle future consultazioni elettorali. Peraltro queste forze politiche non hanno chiara la strategia da percorrere per  l’apertura di negoziati tra i belligeranti, avendo dimostrato di essere prive di un giudizio schietto sulle criticità che protraggono le tensioni internazionali.

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