I l 29 novembre, fonti ucraine e occidentali, tra cui il giornalista Julius Röpke del quotidiano tedesco Bild, hanno riferito che le forze armate ucraine hanno realizzato progressi significativi nell’area di Krynok, situata sulla riva sinistra del Dniepr.
Secondo queste fonti, le unità dell’esercito ucraino sono riuscite a stabilire una presenza in una piccola striscia di terra, avanzando fino a 600 metri a sud-ovest di Krynoki. Questa mossa rappresenta un cambiamento significativo nel controllo del territorio, precedentemente sotto l’influenza dell’esercito russo.
Krynki: un villaggio strategico
Krynki, un piccolo villaggio allungato lungo la riva sinistra del Dniepr, gioca un ruolo cruciale in questa dinamica. Il villaggio, caratterizzato da edifici bassi, molti dei quali ora distrutti, si estende per circa 9 km da nord-est a sud-ovest, con una larghezza variabile tra 800 e 300 metri.
La strada principale, parallela al fiume, è l’asse principale del villaggio, circondato da campi e boschi con una rete stradale limitata. Le uscite dal villaggio, che conducono verso i campi cosacchi e Korsunka, sono attualmente sotto il controllo delle forze armate russe.
La situazione attuale a Krynki
Nonostante le affermazioni di progresso da parte ucraina, la situazione a Krynki rimane complessa e fluida. La testa di ponte stabilita dall’UAF sulla riva sinistra del Dniepr continua a essere un punto focale di tensione.
Le forze armate ucraine, pur consapevoli delle difficoltà e dei rischi, continuano a investire risorse significative per mantenere e rafforzare questa posizione. Questo impegno si traduce nel controllo di una stretta striscia lungo la riva fangosa del fiume, una posizione vulnerabile agli attacchi (vedi qui video Rumble) e con visibilità limitata.
Le sfide logistiche e strategiche
Uno degli aspetti più critici di questa situazione è la logistica. Il trasporto di rifornimenti oltre il Dniepr è estremamente complicato, specialmente a causa dell’assenza di ponti. Questo rende le operazioni di rifornimento non solo difficili ma anche pericolose.
Inoltre, la definizione di “avanzamento” da parte delle forze ucraine potrebbe essere interpretata più come un tentativo di riallocare le forze da un’area distrutta a un’altra, piuttosto che un vero e proprio guadagno territoriale. La linea di battaglia, per ora, rimane stabile senza cambiamenti significativi.
Conclusione
Dalla prospettiva russa, la situazione attuale oltre il Dniepr è vista come un punto di debolezza strategica per l’Ucraina. Le perdite ucraine, accentuate dalla difficoltà di effettuare rifornimenti significativi in un’area priva di infrastrutture adeguate e di copertura aerea, sono notevoli.
La mancanza di ponti rende quasi impossibile il trasporto di mezzi corazzati e altri rifornimenti essenziali, limitando severamente le capacità operative delle forze ucraine. Inoltre, l’assenza quasi totale di copertura aerea ucraina in questa regione lascia le loro posizioni vulnerabili a attacchi aerei e artiglieria russa.
In questo contesto, le azioni ucraine possono essere interpretate più come tentativi disperati di mantenere una presenza simbolica piuttosto che come una strategia efficace per guadagni territoriali significativi.