Ucraina – Tricarico: “E’ evidente che Biden non vuole la pace…”

 Due articoli di interesse che riportano opinioni espresse da personaggi che sono prescrittori in campi diversi, persone il cui status implica una certa autorità. Non che tu debba credere alle argomentazioni dell’autorità, ma devi ascoltare coloro che sanno di cosa stanno parlando e mantenere il tuo libero arbitrio.

Il generale Leonardo Tricarico è l’ex capo di stato maggiore dell’aviazione italiana e castiga tutti gli incendiari di questo conflitto ucraino. Tutti. Denuncia l’allineamento con gli Stati Uniti e chiede all’Europa, comprese Francia e Germania, di porvi fine. Il generale (in pensione) Marco Bertolini denuncia anche i discorsi sulla possibilità che l’Ucraina aderisca alla Nato come suscettibili di “infiammare gli animi e ridurre le possibilità di riconciliazione”. 

Sempre Tricarico l’11/04/2022 a LA7: «Penso», ha detto, «che sia proprio questa la radice del problema. La parola “negoziati” non è mai stata sentita dalle labbra di Biden, Stoltenberg, Segretario di Stato Blinken, Johnson, rappresentanti dei paesi baltici, Polonia…».

“Nessuno”, ha sottolineato, “ha mai fatto un tentativo serio e strutturale per far andare i negoziati nel modo giusto. Ciò è particolarmente vero per i paesi che ho già menzionato. Se guardiamo a tutti i discorsi pubblici – o non – delle persone che ho citato, non troveremo le parole “cessate il fuoco”, “negoziati”, “niente armi”.

“Perché?” gli chiese il giornalista. «Perché», rispose il generale, «ovviamente non vogliono affatto la pace. So di cosa sto parlando. Joe Biden non vuole la pace, e se Joe Biden non la vuole, anche gli altri non la vogliono… Stoltenberg è la cassa di risonanza di Joe Biden. E gli inglesi nella loro categoria e aggressività superano persino gli americani.

“Cosa vuole Biden?” ha chiesto allora il giornalista. “Biden vuole vedere un Putin sconfitto. Quello che c’è già non gli basta. Perché Putin ha perso nel 1991 e ha dovuto stare a casa e non muoversi, perché è così che dovrebbe comportarsi chi ha perso la guerra. E lui, al contrario, si è attivato in Siria e nel Mediterraneo, e questo ha cominciato a creare disagi, perché ha riempito gli spazi che gli Stati Uniti lasciavano vuoti.

Papa Francesco sta valutando l’ipotesi di una Nato il cui “ abbaiare ” alle porte della Russia potrebbe non aver causato, ma facilitato l’invasione dell’Ucraina. La sfumatura diplomatica è tenue, ma l’immagine canina è potente. Ma anche qui bisogna deplorare IL complotto del silenzio: non si parla né degli abusi dell’Ucraina nel Donbass, né della cecità volontaria e complice dei garanti occidentali (Francia e Germania) degli accordi di Minsk. Il Papa continua a sollecitare Mosca per un colloquio con Vladimir Putin. Il Pontefice ha ragione e ne ha anche il presidente russo per non aver rapidamente acconsentito alla sua richiesta.

Non è detto che queste notizie possano influenzare una doxa consolidata dove sono rinchiusi la maggior parte dei media, ma non è vietato pensare che queste premesse saranno amplificate e che da un certo livello di rumore, non sarà più possibile soffocare tutti i discorsi “dissidenti”. Fino ad allora, i guerrafondai saranno al timone. La paura serve il potere in atto, la conoscenza diminuisce la presa che ha su di noi.

VPNews – Agoravox

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